Regione Umbria - Assemblea legislativa


POLITICA: “L'UMBRIA CHE USCIRÀ DA QUESTA STAGIONE DI RIFORME DOVRÀ ESSERE UNA REGIONE MODERNA, ALL'AVANGUARDIA E PUNTO DI RIFERIMENTO ANCHE SUL VERSANTE DELLA SANITÀ” - NOTA DI SMACCHI (PD)

In sintesi

Il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) interviene sul tema della riforma della sanità regionale auspicando che venga “ridisegnato un sistema sanitario regionale riformato ed efficiente, in grado di dare risposte di livello sempre superiore a tutti i cittadini dell'Umbria, ottimizzando servizi e risorse in tutti i territori”. Per Smacchi “il nodo della discussione non riguarda il numero dei centri direzionali da salvaguardare, quanto l'efficiente riorganizzazione dei servizi”.

(Acs) Perugia, 14 gennaio 2012 – Il confronto sulla riforma della sanità umbra è “una discussione tutta in divenire, a cui tutti noi siamo chiamati a dare il nostro contributo, con coraggio e forte spirito riformatore, cercando di mettere in primo piano il bene dell'intera comunità regionale ed evitando di far riaffiorare localismi e questioni di campanile, da sempre i più grandi nemici delle riforme strutturali che tanto servono alla nostra Regione”. Lo afferma il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) intervenendo a seguito delle “grida di allarme bipartisan, che si tanno levando in questi giorni in Alta Umbria rispetto ai possibili effetti di una riforma del sistema sanitario regionale, tutt'ora in discussione e non definita”.

L'esponente del Partito democratico ricorda che “l'ipotesi di riforma che prevede il passaggio da 4 a 2 Usl è contenuta nelle linee di indirizzo predisposte dalla Giunta regionale, che saranno parte integrante del Documento annuale di programmazione 2012 che verrà a breve messo a disposizione dei gruppi consiliari e degli organismi competenti per l'esame. In questo contesto – auspica Smacchi – sarebbe opportuna una presa di posizione forte ed unitaria della conferenza dei sindaci dell’Alta Umbria, tesa a rivendicare le eccellenti performance della Asl1 (le migliori dell’Umbria), ma altresì pronta a sostenere un’opera di riforma vera e non un’inutile via di mezzo che finirebbe per scontentare tutti”. “Francamente non mi appassiona – prosegue il consigliere regionale - il gioco al rialzo che si leva dai territori, schermaglie tese a rivendicare la centralità dei rispettivi ambiti di competenza. Ciò a cui dobbiamo puntare senza indugio è un'idea alta e strategica di Umbria, su questo saremo giudicati dai cittadini e non certo su vecchie logiche frutto della contingenza. La vera sfida sta nel ridisegnare un sistema sanitario regionale riformato ed efficiente, in grado di dare risposte di livello sempre superiore a tutti i cittadini dell'Umbria, ottimizzando servizi e risorse in tutti i territori, non facendo venir meno l'assistenza, anzi potenziandola attraverso una rete diffusa di 'case della salute' sul territorio”.

Andrea Smacchi conclude osservando che “il nodo della discussione non riguarda il numero dei centri direzionali da salvaguardare, quanto l'efficiente riorganizzazione dei servizi per i cittadini. Questo è ciò che si attendono da noi gli umbri, non certo una guerra fra territori che non gioverebbe a nessuno: no quindi ad un policentrismo di facciata teso esclusivamente a mantenere lo status quo, che rischierebbe seriamente di far finire una discussione così importante in un pantano dal quale difficilmente si uscirebbe. Auspico pertanto che su un tema così sentito dall'intera comunità regionale si possa discutere e trovare una sintesi positiva, tesa esclusivamente a salvaguardare la salute dei cittadini ed i servizi ad essi necessari, tutto il resto rientra in un ambito di ragionamento che personalmente sono incline a non seguire”. MP/


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