Regione Umbria - Assemblea legislativa


CENTRO IDENTIFICAZIONE ED ESPULSIONE: “ LA SICUREZZA DEI CITTADINI NON PUÒ ESSERE SUBORDINATA ALLA SMANIA DI PROTAGONISMO DELL’OPPOSIZIONE” - SMACCHI E BARBERINI (PD) REPLICANO AL PDL

 

(Acs) Perugia, 25 ottobre 2011 - I consiglieri del PD Andrea Smacchi e Luca Barberini, con una nota congiunta, rispondono a quelle che definiscono “illazioni” del PDL circa la mancata votazione della mozione del consigliere Zaffini relativa all’istituzione in Umbria di un Centro di identificazione ed espulsione (Cie).

“Durante il Consiglio – spiegano i due esponenti del PD – il consigliere Smacchi per primo si è dichiarato favorevole ad approfondire la questione seriamente, per essere in grado di dare risposte concrete ai tanti cittadini che chiedono a gran voce alla politica di prendere provvedimenti e garantire la sicurezza. Ci faremo quindi promotori - aggiungono Smacchi e Barberini - di una richiesta formale al presidente della terza Commissione Massimo Buconi  che consenta  di approfondire tutte le dinamiche intorno alle quali ruota la tutela dell’incolumità dei cittadini, proprio perché ci troviamo integralmente in sintonia con le richieste dei nostri cittadini e in quanto convinti che su un tema come quello della sicurezza nessuno si può permettere di mettere la bandierina”.

 

Smacchi e Barberini si dicono certi che la Terza Commissione “garantirà la più ampia e pubblica partecipazione con audizioni alle quali dovranno essere chiamate tutte quelle realtà associative e Istituzionali che, a vario titolo, chiedono di mettere un argine alla degenerazione dei fenomeni delinquenziali, superando anche atteggiamenti dilatori che non permettono di affrontare con convinzione e coerenza l’analisi di problemi che richiedono una concreta soluzione. Esprimiamo inoltre solidarietà al Sindaco di Perugia Wladimiro Boccali – aggiungono continuano Smacchi e Barberini -, chiamato ad un compito difficile e riteniamo che il Consiglio regionale dovrà dare le giuste e doverose risposte normative a tutela della sicurezza dei cittadini, ma anche a tutela e difesa dei tanti agenti delle forze dell’ordine che, per un misero stipendio, sono obbligati a turni massacranti con mezzi, dotazioni tecniche ed organiche degne di un paese del Terzo mondo. In un quadro generale che garantisca alla discussione un profilo politico degno di questo nome - concludono  Smacchi e Barberini - si dovrà conseguentemente inserire anche la discussione circa la possibilità di realizzare, anche in Umbria, un Cie senza che questo diventi l’occasione per innalzare polveroni o assumere atteggiamenti demagogici come bene ha ricordato il nostro capogruppo Renato Locchi”. RED/tb


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