EMERGENZA DROGA: “PRESIDIARE LE SCUOLE E REALIZZARE UN CENTRO PER L'IDENTIFICAZIONE E L'ESPULSIONE DEI CLANDESTINI A PERUGIA” - NOTA DI MONNI (PDL)
Il consigliere regionale del Popolo della Libertà, Massimo Monni denuncia come l'emergenza droga, a Perugia, “si fa sempre più impellente e complessa” e richiede quindi “una forte azione di coordinamento tra tutti i soggetti competenti”. Nell'evidenziare che, mentre in Italia i morti per overdose diminuiscono “in Umbria si confermano livelli allarmanti”, l'esponente del centrodestra fa appello al sindaco di Perugia ed al presidente della Provincia “per un’azione comune di intelligence” sottolineando al contempo la necessità di “attivarsi immediatamente per la realizzazione di un Centro per l'identificazione e l'espulsione (Cie) a Perugia”.
(Acs) Perugia, 6 ottobre 2011 - “L’emergenza droga a Perugia si fa sempre più impellente e complessa, richiede risposte su piani diversi (urbanistica, immigrazione clandestina, microcriminalità, prostituzione, locazioni abusive) e quindi una forte azione di coordinamento tra tutti i soggetti competenti”. È quanto scrive il consigliere regionale Massimo Monni (PdL) evidenziando come “mentre in Italia i morti per abuso di stupefacenti diminuiscono, in Umbria il dato dei decessi per overdose, in particolare nella provincia di Perugia, si conferma su livelli allarmanti. Le 24 overdose mortali del 2010 – osserva - si livellano con le 25 del 2000: un ciclo di due lustri che si chiude come era iniziato, ovvero le 'ricette per la sicurezza' messe in campo fino ad ora non hanno prodotto i risultati attesi, rappresentano un grande fallimento delle Amministrazioni che le hanno perpetrate, tra attendismo, buonismo e tardiva presa di coscienza”.
Nell'evidenziare come continui “lo stillicidio dei morti per droga, dieci dall’inizio dell’anno, uno ogni due settimane; ma non solo, un’intera generazione di adolescenti è minacciata proprio davanti alle scuole, dove gli spacciatori agiscono indisturbati”, Monni fa appello al sindaco di Perugia ed al presidente della Provincia “per un’azione comune di intelligence affinché si utilizzi un presidio del corpo dei Vigili urbani e della Polizia provinciale presso gli ingressi scolastici della città, negli orari di entrata e di uscita degli studenti, che abbia la funzione di deterrenza, ma anche di monitoraggio e di segnalazione del fenomeno”.
Per Monni è anche “necessario attivarsi immediatamente per la realizzazione di un Centro per l'identificazione e l'espulsione a Perugia, come previsto dal decreto Maroni D.L.151/2008, perché l'immigrazione è una risorsa solo se rimane nel quadro della legalità. Esiste infatti – spiega - un 'tam tam criminale' strettamente connesso con i crescenti flussi provenienti dai paesi del Magreb in direzione Perugia che raggiungono la nostra città grazie ad una rete che, con tutta evidenza, invita direttamente a spacciare per i vicoli della città”. “Bisogna fermare con determinazione questo legame di tipo territoriale – continua Monni -, e bloccare il 'percorso privilegiato' che trova a Perugia la cornice ideale. Si faccia prevenzione, ma si lavori all’eliminazione di quelle cause, indicate come cruciali anche dalla Questura, che minacciano la sicurezza urbana e l’incolumità dei cittadini. La politica – conclude - deve assolutamente convergere su questo obiettivo”. RED/as