Regione Umbria - Assemblea legislativa


SANITÀ: “ATTIVARE GLI STRUMENTI PREVISTI DALLA LEGGE PER CONSENTIRE AI CITTADINI DI DIRE LA PROPRIA SUL SISTEMA SANITARIO REGIONALE” - DOTTORINI E BRUTTI (IDV) INTERROGANO LA GIUNTA

In sintesi

Con una interrogazione alla Giunta regionale i consiglieri dell'Idv Oliviero Dottorini (capogruppo) e Paolo Brutti, chiedono di conoscere qual è in Umbria lo stato di attuazione degli istituti della partecipazione delle organizzazioni dei cittadini, previsto dal Piano sanitario regionale 2009–2011.A giudizio di Dottorini, le recenti audizioni promosse a Palazzo Cesaroni dalle Commissioni consiliari Prima e Terza dimostrano “la totale distanza tra organismi decisionali e gestionali e organizzazioni degli utenti e dei cittadini”; nonostante la partecipazione dei cittadini, in forma singola o associata, nelle politiche sanitarie sia un diritto ed un dovere sancito dalla Costituzione italiana, riconosciuto come fondamentale dall'Organizzazione mondiale della sanità fin e prevista da tutte le leggi in materia di sanità sia nazionali che regionali.

 

(Acs) Perugia, 22 settembre 2011 –“Se i cittadini avessero la possibilità di dire la propria sul sistema sanitario regionale, partecipando alle scelte che li riguardano, forse avremmo un sistema di servizi e una sanità più trasparente, con meno disservizi, minori liste d’attesa e, probabilmente, con cospicui risparmi”.

La considerazione è diOliviero Dottorini, capogruppo Idv in Consiglio regionale, e fa da premessa ad una interrogazione sottoscritta insieme al collega Paolo Brutti per sapere dalla Giunta regionale qual è in Umbria lo stato di attuazione degli istituti della partecipazione delle organizzazioni dei cittadini, previsto dal Piano sanitario regionale 2009–2011.


 

Il Piano sanitario regionale 2009–2011 (Psr) – spiega Dottorini - prevede importanti misure atte a promuovere il coinvolgimento dei cittadini nella definizione e nella valutazione delle politiche sanitarie e della qualità dei servizi, ma a tutt'oggi nulla è stato fatto. L’audizione dei soggetti della società civile che Prima e Terza Commissione consiliare hanno svolto in questi giorni dimostra la totale distanza tra organismi decisionali e gestionali e organizzazioni degli utenti e dei cittadini. Eppure - continua il capogruppo Idv - questo sarebbe uno strumento importante per rendere più trasparente il sistema, tutelando i tanti utenti costretti ogni giorno a fare i conti con un sistema non sempre all’altezza dei propri compiti, come dimostrano i dati allarmanti sulla mobilità passiva. Il Psr 2009–2011 si pone obiettivi molto ambiziosi in questo senso, volti a coinvolgere i cittadini alla definizione e valutazione delle politiche sanitarie e della qualità dei servizi, come ad esempio la sperimentazione e la successiva messa a regime delle gestioni degli Uffici relazione con il pubblico (Urp) da parte delle associazioni degli utenti, ma a pochi mesi dalla sua scadenza possiamo solo constatare che gran parte dei principi enunciati sono rimasti sulla carta. E' necessario quindi che l’assessore regionale alla Sanità, Tomassoni si attivi immediatamente perché alle buone intenzioni corrispondano fatti concreti”.


 

Occorre passare da subito – osserva Dottorini - all’applicazione di quanto previsto dal Psr, colmando una lacuna gravissima e allo stesso tempo significativa di una disattenzione tutt’altro che casuale. E’ opportuno ricordare che la partecipazione dei cittadini, in forma singola o associata, nelle politiche sanitarie è un diritto ed un dovere sancito dalla Costituzione italiana. E’ inoltre riconosciuto come fondamentale dall'Organizzazione mondiale della sanità fin dal 1986 ed è prevista da tutte le leggi in materia di sanità sia nazionali che regionali”.


 

Per il capogruppo Idv, “la partecipazione dei cittadini alle scelte su tutte le questioni inerenti la salute ha un ruolo strategico che porterebbe una visione nuova e diversa dei problemi che spesso vengono trascurati e consentirebbe di costruire un consenso partecipato intorno alla erogazione e alla modalità di fornitura dei servizi sanitari. Gli strumenti normativi ci sono – conclude Dottorini -, abbiamo in Umbria molte associazioni di cittadini pronte a fare la propria parte, come ha dimostrato l’audizione nelle Commissioni consiliari, occorre solo una precisa volontà politica affinché venga dato seguito a quanto già stabilito dal Psr”. Red/gc


 


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