Regione Umbria - Assemblea legislativa


SICUREZZA: “FINIAMOLA COL DIRE CHE IL FENOMENO MAFIOSO IN UMBRIA È SOTTO CONTROLLO” - NOTA DI BRUTTI (IDV–PRESIDENTE COMMISSIONE D’INCHIESTA SULLE INFILTRAZIONI MAFIOSE)

In sintesi

Il presidente della Commissione d’inchiesta sulle infiltrazioni mafiose, Paolo Brutti (Idv), invita a “non sottovalutare il fenomeno in Umbria”. Il riferimento è all’operazione di Ros e Gico che hanno portato alla scoperta di una “centrale operativa a Perugia e riferita al clan dei casalesi”. Brutti lancia un monito che suona anche come atto d'accusa “nei confronti di chi, a tutti i livelli, continua a circoscrivere in ambiti limitati il fenomeno delle infiltrazioni mafiose in Umbria”. “La Commissione consiliare antimafia - prosegue Brutti - intende porre quanti più ostacoli al diffondersi del fenomeno, anzitutto offrendo ai cittadini la possibilità di denunciare episodi poco chiari attraverso un osservatorio di imminente apertura”.

 

(Acs)Perugia, 14 settembre 2011 - “È ora di finirla con la sottovalutazione del fenomeno mafioso in Umbria. La centrale operativa scoperta a Perugia e riferita al clan dei casalesi mette in chiaro quale potenza economica mafia, camorra e 'ndrangheta siano in grado di sviluppare nella nostra regione e quanto insufficienti siano i mezzi di contrasto”. Così il consigliere regionale dell'Idv Paolo Brutti, presidente della Commissione consiliare d’inchiesta sulle infiltrazioni mafiose, lancia un monito che suona anche come “atto d'accusa nei confronti di chi, a tutti i livelli, continua a circoscrivere in ambiti limitati il fenomeno delle infiltrazioni mafiose in Umbria”.


 

La Commissione che presiedo – fa sapere Brutti - non intende soffiare sul fuoco né gode di queste notizie. Sta di fatto che dal blitz di Carabinieri e Guardia di Finanza risulta una mega lottizzazione affidata incredibilmente a personaggi malavitosi, gestita con metodi altrettanto selvaggi, sotto il naso di una comunità che scrolla le spalle dicendo che il fenomeno mafia, almeno da noi, è sotto controllo. Bisogna essere colpevolmente ingenui o sospettosamente distratti – osserva - per non capire che questa è la punta dell'iceberg e che atteggiamenti simili possono devastare da dentro la cultura e l'economia della nostra regione”.


 

La Commissione antimafia - prosegue Brutti - intende porre quanti più ostacoli al diffondersi del fenomeno, anzitutto offrendo ai cittadini la possibilità di denunciare episodi poco chiari attraverso un osservatorio di imminente apertura, quindi sollecitando norme e regolamenti che snidino le attività di riciclaggio, a cominciare dai comparti più a rischio come l'edilizia, il settore alberghiero e la ristorazione”.


 

In conclusione, Brutti rinnova l'invito alle associazioni di categoria perché “collaborino con noi allo smantellamento di un'economia parallela che attenta seriamente alla parte sana della nostra società”. RED/as


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