MORTI PER OVERDOSE: “IDEOLOGIE POLITICHE E SOTTOVALUTAZIONE DEL PROBLEMA ALLA BASE DEL FENOMENO” - NOTA DI ROSI (PDL) DOPO L'ENNESIMA VITTIMA A PERUGIA
A commento dell'“ennesima” morte per overdose a Perugia, il consigliere regionale Maria Rosi del Pdl, chiama in causa le istituzioni umbre accusandole di non aver voluto collaborare con il Dipartimento nazionale antidroga e di aver sottovalutato un problema del quale la società regionale è stata tenuta all'oscuro per troppo tempo. Rosi suggerisce alla Commissione antidroga di Palazzo iniziative di sensibilizzazione nelle scuole, audizioni specifiche ed annuncia che proporrà la convocazione di un Consiglio straordinario sul fenomeno.
(Acs) Perugia, 13 luglio 2011 – “Una delle cause principali per cui l'Umbria non riesce a invertire il suo primato negativo per morti per droga sta nell’ostinato ed ottuso attaccamento alla propria ideologia politica da parte della maggioranza che la governa”.
Lo afferma il consigliere regionale Maria Rosi del Pdl a commento dell'ennesima morte per overdose, a Perugia un ragazzo di trent'anni, “vittima del rifiuto affettivo che lo ha portato nel baratro della droga”.
Precise le accuse di Maria Rosi: “L'Umbria è l'unica Regione d'Italia che si è permessa per oltre un anno di non collaborare con Dpa (Dipartimento politiche antidroga); nelle scorse settimane l'assessore competente Fernanda Cecchini, delegata dalla Giunta ai problemi della sicurezza, si è dimenticata di convocare almeno un membro della Commissione d’inchiesta sulle tossicodipendenze del Consiglio ad un incontro organizzato su questi temi. L'Umbria inoltre, è l’unica Regione a non fare trattamenti per la cura della dipendenza da cannabis e, in assoluto, quella che ha effettuato il minor numero di test per epatite e Hiv con potenziali e catastrofici rischi epidemiologici di massa, a causa di una strana e non ben chiara deontologia professionale da parte di chi svolge queste mansioni”.
Il vero problema per Maria Rosi sta, comunque, nella “dolosa sottovalutazione del fenomeno. La popolazione umbra - aggiunge - viene tenuta in una sorta di regime oscurantistico da parte degli organi di informazione regionali ed è quindi portata a sottovalutare la grandezza e la pericolosità del fenomeno”.
Come consigliere regionale, l'esponente del Pdl suggerisce alla Commissione antidroga insediatasi a Palazzo Cesaroni, di: “effettuare una serie di audizioni coinvolgendo tutte le realtà pubbliche e private del territorio che svolgono mansioni di studio, analisi, contrasto delle tossicodipendenze e del recupero delle persone vittime di dipendenze; promuovere una serie di interventi e di campagne preventive negli istituti scolastici per sensibilizzare i giovani sugli effetti devastanti derivanti dall’utilizzo di droghe in genere; aprire un dibattito sul fenomeno e sulle scelte politiche da adottare con i cittadini e le famiglie; investire in campagne pubblicitarie che abbiano impatto mediatico sugli adolescenti capaci di tenere alta la guardia degli adulti.
Domani - conclude Maria Rosi - “chiederò in commissione antidroga che sia convocato un Consiglio regionale straordinario sul tema della droga per promuovere iniziative che mirino a informare i giovani sui rischi che corrono assumendo sostanze stupefacenti e psicotrope”. GC/