Regione Umbria - Assemblea legislativa


QUESTION TIME (2) – SANITA’: “DI LORETO NON ERA IN ETA’ DA PENSIONE E DELLE SUE COMPETENZE FINANZIARIE IN MATERIA DI SANITA’ SI AVVALE ANCHE LA CONFERENZA STATO-REGIONI”- MARINI RISPONDE A MONNI (PDL)

 

(Acs) Perugia, 24 maggio 2011 – “Il direttore regionale Paolo Di Loreto poteva continuare a svolgere le sue funzioni nella sanità umbra, non avendo raggiunto i limiti d’età per andare in pensione, ma ho ritenuto di avvalermi della sua professionalità in materia di politiche finanziarie e sanitarie inquadrandolo nell’Ufficio di gabinetto della Presidenza, con un contratto di natura privatistica la cui cifra economica è non solo onnicomprensiva di qualunque onere, ma anche inferiore del 30 per cento rispetto al costo complessivo di un parigrado, e comunque ricompresa nel fondo dell’Ufficio di gabinetto della presidenza della Giunta, che fa registrare nel Bilancio regionale una diminuzione del 35 per cento delle spese, superiore a quanto indicato dal Ministero”. Questa la risposta  della presidente Catiuscia Marini al consigliere Massimo Monni (Pdl), che chiedeva chiarimenti sul contratto stipulato con il dirigente sanitario Paolo Di Loreto.

La presidente ha anche rimarcato l’importanza delle attività che Di Loreto svolge in seno alla Conferenza Stato-Regioni proprio sulle politiche finanziarie nella sanità, partecipando ai lavori dello Stem (Sistema tecnico e di monitoraggio) della Conferenza e come membro della Commissione nazionale sui Lea (Livelli essenziali di assistenza). “E’ un punto di riferimento – ha spiegato la presidente – nei percorsi che le Regioni stanno definendo per quanto attiene al ‘benchmark’ ed alla definizione dei costi standard”.

Dichiarandosi insoddisfatto della risposta ricevuta, il consigliere Monni ha replicato che emerge un “sistema verticistico” dove non c’è chi possa sostituire la classe dirigente attuale, al punto che “se si ammala Di Loreto, la Regione va a rotoli – ha detto – ma forse anche questo può far comodo politicamente. Il vero problema è di natura etica: in un momento di forti ristrettezze economiche non solo non era opportuno stipulare un contratto privatistico da 120mila euro l’anno con l’ingegner Di Loreto, ma sarebbe stato giusto lasciarlo andare in pensione e prendere in esame altre risorse lavorative all’interno della pianta organica della Regione”. RED/pg

 


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