SANITÀ UMBRA: “LISTE DI ATTESA, BUROCRAZIA ECCESSIVA, MANCANZA DI CURE INTERMEDIE E RITARDI NELL'INFORMATIZZAZIONE” – MEDICI E ASSOCIAZIONI, ASCOLTATI IN III COMMISSIONE SULLE CRITICITÀ DEL SISTEMA
Alcuni medici di medicina generale e di famiglia assieme alle associazioni dei consumatori Adoc e Movimento difesa del cittadino, convocati in audizione a palazzo Cesaroni dalla terza Commissione consiliare, hanno evidenziato alcune carenze del sistema sanitario umbro, e il mancato decollo delle disposizioni emanate nel 2009 per semplificare adempimenti e procedure dei pazienti alle prese con visite diagnostiche tardive e con una complessa distribuzione dei farmaci. La terza Commissione, alla cui attenzione sono stati sottoposti anche i problemi della carenza di strutture per le 'cure intermedie' e le difficoltà di avvio dell'informatizzazione dei servizi, si è impegnata ad affrontare i problemi sollevati incontrando a breve la Giunta e i dirigenti sanitari.
(Acs) Perugia, 27 aprile 2011 – Le disposizioni emanate due anni fa dalla Regione Umbria, con la delibera di Giunta numero 69 del gennaio 2009, che avrebbero dovuto semplificare la vita dei tanti pazienti umbri alle prese con un “eccessivo carico burocratico”, fatto di liste di attesa, prenotazioni, impegnative, ricettari da far trascrivere, non sono mai decollate, ed ancora ci sono problemi evidenti nell'avvio di un'informatizzazione diffusa del servizio.
Lo sostengono alcuni medici di medicina generale, in particolare medici di famiglia e le associazioni dei consumatori Adoc e Movimento difesa del cittadino che hanno unito il proprio impegno per cercare di “umanizzare” il rapporto fra pazienti e servizio sanitario umbro, e che, questa mattina, su loro richiesta, sono stati ascoltati a Palazzo Cesaroni dalla Terza Commissione consiliare,
Al termine dell'incontro, nel corso del quale è stato illustrato un breve documento elaborato dai medici che evidenzia tre specifiche criticità: liste di attesa, eccessivi adempimenti burocratici e carenza di adeguate strutture intermedie, sulle quali poter gestire patologie croniche, la terza Commissione si è impegnata ad approfondire con la Giunta i problemi sollevati e a rimuovere gli ostacoli emersi, nella convinzione da tutti recepita che i temi sollevati sono molto importanti e tali come meritano l'impegno di tutti, a partire dal chiarimento sulla mancata applicazione del decalogo previsto dalla delibera del 2009 che prevedeva precisi percorsi assistenziali per ogni paziente.
Da parte del presidente della III Commissione è stata posta la necessità di acquisire dalla Giunta e dai dirigenti sanitari tutti i dati relativi alle cosiddette cure intermedie ed alle difficoltà che incontra il processo di informatizzazione dei servizi sanitari.
I medici generici e di famiglia intervenuti alla audizione (Mario Belardi, Tiziano Scarponi e Maurizio Lucarelli) hanno evidenziato in particolare il “disagio e il disappunto”, testimoniati loro da tanti pazienti nell'accedere ai servizi sanitari, non solo per le liste di attesa ma per le tante pratiche burocratiche spesso ripetitive, imposte anche a soggetti per i quali è già stata formulata una diagnosi definitiva. La mancanza di tempi certi e sufficientemente rapidi per trovare risposte alle ipotesi diagnostiche, come l'assenza di strutture dedicate alle cure intermedie, soprattutto di anziani, per i quali è difficile trovare una dimissione ospedaliera protetta - hanno spiegato - ci ha spinti a rappresentare in Consiglio regionale i loro problemi. Con lo spirito di recuperare quella 'umanizzazione' delle strutture e delle cure sanitarie di cui parla la prima parte del Piano sanitario umbro, ci siamo uniti alle associazioni di consumatori ed utenti per sollevare il problema, anche nella convinzione che quel decalogo individuato con la delibera 69 del 2009, proprio sulla semplificazione dei percorsi assistenziali, è tutt'ora valido e può essere applicato senza consti aggiuntivi.
A nome di Cittadinanza Attiva, Paolo Baronti ha sottolineato la carenza di strutture per le cure intermedie chiarendo che si tratta di un problema ancor più evidente in presenza di gran di ospedali specializzati che non possono farsi carico di lunghe degenze o di assistenza post intervento, particolarmente in una Regione che vede giornalmente crescere il numero dei propri anziani. Baronti ha anche evidenziato il ritardo con cui si sta procedendo alla informatizzazione dei servizi sanitari, proprio nel momento in cui le tecnologie moderne consentono di arrivare, facilmente ed a bassi costi, ad una sanità elettronica capace di sostituire interamente il cartaceo ed seguire ovunque ogni cittadino, con tutti i suoi dati clinici aggiornati. GC/gc