Regione Umbria - Assemblea legislativa

 (Acs) Perugia, 28 marzo 2011 – “Nella sanità umbra perdurano i giochetti e la politica degli annunci: il ‘Repartino’ psichiatrico attende da troppo tempo un dignitoso trasferimento, che era stato annunciato per i primi di aprile, ma il direttore Orlandi ci ha fatto sapere che non si potrà fare nemmeno a maggio. Altro annuncio quello della eliminazione delle liste di attesa, cavallo di battaglia della sinistra nella scorsa tornata elettorale: sono tutt’ora infinite, con grave frustrazione di chi attende risposte importanti per la propria esistenza. Ci hanno raccontato la favola di una sanità fiore all’occhiello dell’Umbria, ma forse era un’affermazione riferita agli stipendi dei manager”. Comincia così la critica che Maria Rosi (Pdl), rivolge alla gestione del sistema sanitario umbro.

“Non si gioca sulla salute dei cittadini – prosegue – ma a chi governa la Regione non importa più di tanto la sorte dei malati psichiatrici e delle loro famiglie, mentre assai più interessante deve essere il continuo aumento dei servizi esternalizzati, dei contratti atipici e degli stipendi dei manager. E’ questa la politica sanitaria della Regione Umbria in un momento di crisi così grave, senza che nemmeno sia stato nominato un assessore al ramo, dopo le dimissioni di Riommi”.

Per Rosi “è arrivato il momento di intraprendere una seria riforma sanitaria, che punti alla riduzione degli sprechi, del numero dei manager, come ha appena fatto il Piemonte, dell’esternalizzazione dei servizi e di tutte quelle procedure buone solo a fare da cuscinetto per i voti alle prossime elezioni. E forse – conclude – il primo segnale potrebbe essere proprio il mantenimento della promessa verso i malati psichiatrici e le loro famiglie, se veramente i nostri amministratori hanno recepito le parole che hanno udito di persona a Roma, nella recente visita della delegazione umbra dal Papa, quando il sommo pontefice ha ricordato a tutti il valore della dignità umana”. RED/