REGOLAMENTO BIOGAS: “L’APPROVAZIONE IN SECONDA COMMISSIONE RAPPRESENTA UN GESTO DI GRANDE RESPONSABILITÀ VERSO L'AMBIENTE” – NOTA DI CHIACCHIERONI (PD)
Il consigliere regionale Gianfranco Chiacchieroni (PD) commenta con soddisfazione l’approvazione del regolamento attuativo dell'articolo 4 della legge regionale “25/2009” (“Tutela e salvaguardia delle risorse idriche e Piano regionale di Tutela delle Acque”) che “razionalizza la gestione” degli impianti per il trattamento degli effluenti di allevamento e delle biomasse per la produzione di biogas. Chiacchieroni ritiene che sia stata fatta una scelta in linea con la normativa nazionale ed europea e funzionale agli obiettivi ormai ineludibili della produzione di energia “verde e sostenibile”.
(Acs) Perugia 24 marzo 2011 - A giudizio del consigliere regionale, Gianfranco Chiacchieroni (PD), il regolamento attuativo dell'articolo 4 della legge regionale “25/2009” (“Tutela e salvaguardia delle risorse idriche e Piano regionale di Tutela delle Acque”) recentemente approvato dalla Seconda commissione da lui presieduta, “è il risultato di un lungo processo di studio, è affine alla normativa nazionale e comunitaria, razionalizza la gestione degli impianti per il trattamento degli effluenti di allevamento e delle biomasse per la produzione di biogas e rappresenta un gesto di grande responsabilità verso l'ambiente”.
Spiega Chiacchieroni che la normativa a livello nazionale è molto chiara al riguardo: “Non sono classificabili come rifiuti, né il digestato in uscita dagli impianti, né il refluo zootecnico. In più parti – aggiunge - il legislatore nazionale ha ribadito questo concetto: a partire dagli articoli 184-bis e 185 del Testo Unico sull'Ambiente, il decreto legislativo ‘152/2006’, secondo cui i due composti sono un sottoprodotto dell’attività agricola che, pertanto, non sono sottoposti alle disposizioni di cui alla parte IV del Decreto citato. Secondo le Tabelle dell'Allegato 13 del decreto legislativo ‘75/2010’ il digestato può addirittura essere utilizzato in agricoltura biologica. E dello stesso avviso – dice ancora cHiacchieroni – è anche la Corte di Cassazione che, con nel 2010, ha avallato tale orientamento legislativo”.
Il consigliere Chiacchieroni ricorda poi che “il legislatore comunitario, che spesso si occupa delle tematiche riguardanti l'agricoltura, si è più volte occupato della materia: possiamo ricordare a titolo esemplificativo il Regolamento 1774 del 2002 riguardante proprio i ‘Sottoprodotti di origine animale’, ed il concetto è stato più volte ribadito anche in sede di Corte Europea. La Seconda Commissione si è allineata agli orientamenti nazionali e comunitari, dotandosi di una regolamentazione seria e chiara riguardo l'argomento, come avevano del resto già fatto altre Regioni, quali il Piemonte e l'Emilia Romagna. Aver scelto di agire rappresenta quindi – sottolinea Chiacchieroni - un gesto di grande responsabilità verso l'ambiente: il regolamento prevede infatti un rigido sistema di controllo del materiale in entrata e in uscita dagli impianti, il digestato, appunto, il quale è in ambito scientifico riconosciuto come un ammendante straordinario”.
L’esponente del PD invita poi a non dimenticare che risiede proprio in strutture come quelle che il regolamento va a disciplinare l’“energia verde che rappresenta il futuro. E dopo i fatti tristemente noti che riguardano il Giappone, risulta chiaro come la riflessione sull'energia debba sempre più andare verso scenari in cui si privilegia l'utilizzo e lo sfruttamento di ciò che già esiste. Le strutture disciplinate dal regolamento – dice Chiacchieroni - rappresentano l'ultimo anello, l'anello di chiusura, di una filiera che diviene così ad impatto ambientale zero: oltre alla produzione di carne, grazie agli ‘scarti’ si produce anche concime ed energia”.
“Il territorio sta a cuore a tutti – afferma Chiacchieroni -, in primis a chi vi abita e lavora. La forte vocazione del territorio all'agricoltura ed all'allevamento non può esser cancellata: ciò provocherebbe un enorme danno economico e sociale. Gli allevatori, in sofferenza ormai da anni, colpiti dalla crisi globale dei mercati, nella nostra Regione sono anche stati lasciati in balia dell'incertezza normativa. Permettere a tutti cittadini di lavorare – conclude - è un diritto sancito costituzionalmente e la Seconda Commissione non poteva ignorare le istanze di un intero comparto che, lungi dall'avere corsie preferenziali, stava anzi andando incontro alla sua definitiva scomparsa”. RED/