Regione Umbria - Assemblea legislativa


GIORNATA DELLA MEMORIA: “MAFIA IN UMBRIA NON PIÙ EPISODICA, PERSEGUIRE LA LEGALITÀ A DIFESA DELLE ISTITUZIONI “ - ALLA SALA DEI NOTARI LA XVI GIORNATA DELLA MEMORIA DELLE VITTIME DELLE MAFIA

(Acs) Perugia, 21 marzo 2011 –  La XVI Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie, promossa dal Consiglio regionale dell'Umbria, su iniziativa della Commissione sulle infiltrazioni mafiose in Umbria presieduta da Paolo Brutti, ha messo in evidenza sopratutto tre aspetti: la ormai diffusa presenza di organizzazioni mafiose sul territorio umbro; la necessità di perseguire la legalità ad ogni livello, in difesa delle istituzioni pubbliche, ma anche la necessità che cittadini, operatori economici e finanziari, si facciano protagonisti attivi nel denunciare ogni segnale sospetto di infiltrazione delle organizzazioni criminali.

L'iniziativa è stata conclusa dagli studenti di alcune scuole perugine (Itas “G.Bruno”, Liceo classico “A. Mariotti”, Istituto geometri, Itis “A. Volta”, Istituto “Pieralli”) che hanno presentato una performance musicale, teatrale e video, in ricordo di Roberto Antiochia, Giancarlo Siani e Giuseppe Di Matteo, uccisi dalla mafia.

 

GLI INTERVENTI:

Eros Brega, (Presidente del Consiglio regionale) – “COSTRUIRE UNA DEMOCRAZIA PIÙ FORTE, BALUARDO CONTRO LE MAFIE, FACENDO APPELLO AL RISVEGLIO DELLE COSCIENZE DI TUTTI I CITTADINI - Porto il saluto di tutto il Consiglio  citando la frase di John Fitzgerald Kennedy, trovata sulle tasche di Paolo Borsellino dopo la sua barbara uccisione e che recitava: 'gli uomini passano, le loro idee restano e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini nomini. Noi tutti dobbiamo impegnarci a far camminare sulle nostre gambe l'eredità di uomini Borsellino e Falcone, insieme al sacrificio e alla testimonianza delle tantissime persone uccise dalle mafie. Celebriamo questa Giornata non solo per rendere loro il dovuto omaggio, ma per costruire una democrazia più forte, baluardo contro le mafie, sopratutto per fare appello al risveglio delle coscienze di tutti i cittadini. Il Consiglio regionale è fermamente convinto della necessità di sostenere e diffondere la cultura della legalità ed ha messo in campo una serie di iniziative per promuovere l'educazione e la sensibilizzazione su questi temi, a partire dalle giovani generazioni. Abbiamo bisogno di cittadini consapevoli delle scelte e promotori della democrazia come strumento di contrasto alla violenza e alla criminalità. Nemmeno l'Umbria è immune da infiltrazioni di criminalità organizzata, facilitati qualche anno fa dalla presenza di detenuti i regime carcerario di 41bis, dalla ricostruzione post terremoto e dalla crisi economica. Lo dimostrano diverse inchieste delle forze dell'ordine che hanno evidenziato l'ingresso e la penetrazione di gruppi mafiosi, camorristici interessati al traffico di droga, di controlli di appalti e smaltimento dei rifiuti”.

 

Fabrizio Bracco (Assessore regionale alla cultura) “SE LE ISTITUZIONI NON FUNZIONANO NEL RIGOROSO RISPETTO DELLE LEGGI SI CREANO I PRESUPPOSTI PER FAVORIRE OGNI FORMA DI MAFIA - Intervengo a nome di tutta la Giunta e della presidente Catiuscia Marini. Qualche giorno fa abbiamo celebrato i centocinquant'anni di storia nazionale: un bene che per essere difeso richiede atti di legalità, di tutte le forze dell'ordine, dei giudici, dei poliziotti, come dei commercianti più a diretto contatto con le organizzazioni mafiose e di tutti noi cittadini. Troppi hanno pagato con la vita il rispetto della legalità, il loro sacrificio è servito a difendere l'Unità nazionale e le istituzioni intese come garanzia della stessa società. Dobbiamo convincerci che se le istituzioni non funzionano nel rigoroso rispetto delle leggi si creano i presupposti per favorire ogni forma di mafia, come è avvenuto al Sud. Ma è anche vero che da metà del secolo scorso le varie organizzazioni mafiose sono diventate vere multinazionali, che cercano di insediarsi in Lombardia come in Umbria ed il rischio vero è che questo avvenga nella forma più subdola che è quella dei colletti bianchi.  Bene ha fatto il Consiglio regionale a riprendere l'esperienza passata della Commissione antimafia. Ricordo i timori e le difficoltà che ci furono al momento del suo insediamento, quando si pensava che istituire una commissione significasse ammettere la presenza della mafia in Umbria. E' stata una scelta giusta, ed oggi dobbiamo essere convinti che il lavoro di indagine della magistratura e delle forze dell'ordine in genere avrà successo solo se le istituzioni saranno pronte a rispondere con fermezza al primo segnale, alla prima avvisagli di infiltrazioni. E' questo il modo migliore di festeggiare il  centocinquantesimo dell'Unità d'Italia”.

 

Paolo Brutti (Presidente della Commissione regionale antimafia) “NON C'È PIÙ IL VECCHIO TAGLIEGGIAMENTO DEI MERCATI, QUELLA DI OGGI È LA MAFIA DEI COLLETTI BIANCHI. QUESTO CAMBIAMENTO INTERESSA ANCHE L'UMBRIA. SEGNALI DI INFILTRAZIONI, ACQUISIZIONE DI AREE FABBRICABILI, IMMOBILI E ATTIVITÀ COMMERCIALI - E' in atto da tempo una profonda trasformazione delle organizzazioni mafiose. Non c'è più il vecchio taglieggiamento dei mercati. Si è passati al controllo totale del traffico nazionale ed internazionale soprattutto della droga che sta producendo da anni quantità di denaro, inimmaginabile per i capimafia di ieri, da reimpiegare ovunque in attività illecite. E' la mafia dei colletti bianchi, ben descritta nell'ultimo rapporto della Procura nazionale antimafia. Questo cambiamento interessa anche l'Umbria. Si capisce dalle tante audizioni che come Commissione antimafia abbiamo avviato e che entro l'estate finiranno nel primo rapporto al Consiglio regionale. Senza anticiparne i contenuti posso dire che, dal contributo che ci viene da associazioni, società civile, Procura distrettuale, sindacato, organizzazioni d'impresa, emerge  che il fenomeno mafie in Umbria è vasto e ramificato. Non c'è qui la mafia dei quartieri di Palermo, ma segnali di infiltrazioni che si notano nella acquisizione di aree fabbricabili, immobili e attività commerciali, dai negozi al turismo: il tutto pagato con mezzi finanziari non controllati. Approfondiremo il fenomeno droga che in Umbria ha evidenti basi logistiche; solleva pesantissimi interrogativi e crea compiti nuovi e difficili anche alla amministrazione pubblica. La società umbra, per sua natura sana, si manifesta impreparata ad arginare le infiltrazioni, come se non ne avesse percezione. Dalle nostre audizioni è emerso che settori fondamentali come il credito e le attività commerciali hanno mostrato pigrizia e non hanno dato ancora un fattivo contributo, almeno all'avvio dell'attività della Commissione. In questa fase stiamo acquisendo testimonianze. Purtroppo non bastano le descrizioni del fenomeno se non si passa a descrivere situazioni concrete, quelle che sollevano dubbi e possono configurare infiltrazioni mafiose. Come Commissione vogliamo non fermarci alla sola declamazione di intenzioni, ma arrivare ad una concreta iniziativa politica di contrasto. E' con questa volontà che nella legge finanziaria che approveremo a giorni, con un'iniziativa di tutta la Commissione fatta propria dalla presidenza del Consiglio, arriveremo a darci un nuovo strumento di intervento con funzione di osservatorio e nucleo di valutazione delle misure antimafia che sarà anche una sorta di consulta aperta alle associazioni, proprio per combattere il fenomeno infiltrazioni.

 

Antonella Duchini (Procura della Repubblica di Perugia) “LE MAFIE OPERANO ORMAI IN UNA DIMENSIONE GLOBALIZZATA ED INTERNAZIONALE. L'UMBRIA NON È PIÙ L'ISOLA FELICE CITATA ANCORA DA QUALCUNO - Le mafie operano ormai in una dimensione globalizzata ed internazionale, sono presenti e ramificate ovunque con evidenti interessi nei settori della prostituzione, della droga, dello sbarco degli immigrati gestito da organizzazioni criminali che si fanno pagare. Questo è vero anche per l'Umbria che non è più l'isola felice citata ancora da qualcuno. In questo terrorizzante scenario internazionale, l'Umbria - in quanto considerata dalle stesse organizzazioni mafiose un territorio appetibile perché non a rischio al pari della bassa Toscana - è diventata meta finale della tratta degli esseri umani: qui vengono concentrati elementi pericolosi veri e propri criminali per organizzare ad esempio la prostituzione sulle strade. Tratta di esseri umani significa ad esempio costringere giovani donne a prostituirsi. Guai pensare che scendere ogni sera sui marciapiedi sia una libera scelta. C'è poi il fenomeno della infiltrazione economica, con una presenza suo territorio umbro diffusa, radicata e non episodica. Non esiste più la mafia che negli anni '80 e '90, con i suoi quasi  cento morti al dì, si comportava da antistato. Oggi ci sono immense risorse finanziarie di provenienza illecita da reimpiegare, e per farlo serve solo infiltrarsi nello Stato, in Umbria come in tutto il mondo, sull'edilizia come sul commercio.

Voi giovani studenti di oggi, sarete chiamati domani a tutelare la legalità in tutti i campi. Troverete difficoltà ad avere un lavoro, ma dovete convincerci che la legalità si tutela anche riaffermando il principio che il lavoro migliore spetta a chi è più bravo e non a chi è solo raccomandato. Così come gli appalti: li deve vincere la ditta che presenta l'offerta migliore e non quella che paga la mazzetta. Per questo mi sento in dovere di farvi appello nella vita a denunciare le illegalità, a non tollerare nemmeno una virgola.

Per arrestare le mafie serve il contributo di tutti, delle associazioni, della società civile: solo così si combatte l'illegalità. A scuola gli insegnanti dovrebbero farvi leggere o almeno farvi conoscere gli scritti che meglio descrivono ed analizzano il fenomeno, a partire da quelli di Giovanni Falcone. Serve risvegliare le coscienze della nostra comunità. Chiudo con una osservazione che non vuol certo essere irriverente delle memoria dei tanti uccisi dalla mafia: siamo tutti vittime della mafia a cominciare da voi, dal vostro futuro, dalla possibilità di svolgere un lavoro nel rispetto della legge”.

 

Roberto Morrione (presidente di Libera Informazione) “LA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA, LE INCHIESTE DELLA MAGISTRATURA E LE OPERAZIONI DI POLIZIA HANNO ACCERTATO CHE L'UMBRIA È DIVENUTO UN CROCEVIA IN CUI APPAIONO SOCIETÀ IN MANO ALLE MAFIE A AGLI AFFILIATI DELLA CRIMINALITÀ MAFIOSA” - Morrione ha presentato il rapporto sulle infiltrazioni criminali e mafiose in Umbria stilato congiuntamente da libera informazione, Legambiente, Sos impresa, Cittadinanzattiva e Menteglocale. Dal lavoro di ricerca, emerge “il grande pericolo che gli interessi criminali rappresentano per la nostra democrazia, a partire dai diritti calpestati ma coinvolgendo direttamente e svuotando anche parti essenziali dell'economia e dello sviluppo. La Commissione parlamentare antimafia, la Direzione antimafia, le inchieste della magistratura e le operazioni di polizia hanno accertato che l'Umbria è divenuto un crocevia in cui appaiono società in mano alle mafie e agli affiliati della criminalità mafiosa: la penetrazione di interessi criminali ha coinvolto vaste zone della regione. Proponiamo una integrazione nei percorsi dell'amministrazione regionale contro le infiltrazioni mafiose che rappresenti una innovativa fusione partecipativa tra politica, amministrazione pubblica, cittadini e organizzazioni per i diritti civili.

Dai dati e dagli studi emerge la validità della teoria del 'covo freddo': l'Umbria come crocevia del riciclaggio, base di smistamento, afflusso e consumo di droga, prostituzione e usura”. Morrione ha poi evidenziato che “Libera Informazione intende coinvolgere l'Amministrazione regionale nel progetto, in corso di attuazione insieme all'Assemblea regionale dell'Emilia Romagna,per un convegno nazionale incentrato sull'avanzata delle mafie al centro nord. Nel rapporto Ecomafie 2010 di Legambiente vi sono dati preoccupanti che riguardano il territorio umbri, con gestione illegale dei rifiuti (evidenziata dalle operazioni che hanno coinvolto Perugia, Castel Viscardo, Trevi, Orvieto e Terni), ciclo  del cemento (l'Umbria si piazza al quarto posto tra le regioni italiane, con Perugia al 20° e Terni al 32° posto tra le 110 Provincie italiane), cementificazione e devastazione del territorio. Sos Impresa rimarca che usura, racket ed economia sommersa ed estorsione si presentano come manifestazioni evidenti di una rete criminale organizzata, con società finanziarie di natura molto sospetta che operano con tassi sospetti ed esosi. Il monitoraggio effettuato stima in oltre 40 le reti attive nel mercato del credito a nero, con circa 3 mila persone coinvolte in rapporti usurai che movimentano circa 200 milioni di euro l'anno. Per Cittadinanzattiva ben il 23 percento dei capitali investiti in Umbria non passa attraverso gli sportelli degli istituti di credito e gli appalti al massimo ribasso rappresentano un settore con notevoli criticità. L'associazione Menteglocale si è infine impegnata nella realizzazione di una rassegna stampa interamente dedicata alle infiltrazioni criminali, nazionali e locali, per tenere alta l'attenzione sul problema e misurarne l'estensione”.

Al termine dei lavori Gianluca Cirignoni, vice presidente della Commissione Antimafia, ha evocato la NECESSITÀ DI “UNA NUOVA RESISTENZA, A SOSTEGNO DI CHI OGNI GIORNO SI BATTE CONTRO LE MAFIE E PER BLOCCARE LE INFILTRAZIONI CRIMINALI NELLA NOSTRA REGIONE - I cittadini e la comunità umbra devono onorare i servitori dello Stato che si sono sacrificati per la lotta alla criminalità organizzata e preservare l'Umbria dall'aggressione della mafia, che inizia ad infiltrarsi nel tessuto economico per arrivare ad inquinare le istituzioni e il processo  democratico”. MP/GC

 

Immagini della iniziativa alla Sala dei Notari: http://goo.gl/R5Ol5


Source URL: http://consiglio.regione.umbria.it/informazione/notizie/comunicati/giornata-della-memoria-mafia-umbria-non-piu-episodica-perseguire-la

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