BIO GAS: “CONTRO OGNI EVIDENZA SCIENTIFICA LA REGIONE STABILISCE CHE DEBBANO ESSERE PRIVILEGIATI GLI IMPIANTI ALIMENTATI A LIQUAMI” - BRUTTI (IDV) SUL SÌ DELLA SECONDA COMMISSIONE SUGLI IMPIANTI A BIOMASSE
Il consigliere dell'Idv, Paolo Brutti intervenendo, con una nota sull'approvazione da parte della seconda Commissione del regolamento della Giunta regionale relativo alla gestione degli impianti delle biomasse, sottolinea come “ogni evidenza scientifica la Regione stabilisce che debbano essere privilegiati gli impianti alimentati a liquami”.
Per Brutti, tra le varie possibilità, che comprendono l'esclusivo utilizzo degli scarti della lavorazione agricola, i liquami rappresentano la forma meno opportuna poiché fornisce quantitativi irrilevanti di energia. “In pratica – dice - non si incentivano forme alternative di produzione, ma si offre un prezioso regalo ai grandi allevatori che hanno bisogno di smaltire i rifiuti organici prodotti da migliaia di maiali nonché alle società che gestiscono gli impianti di smaltimento”.
(Acs) Perugia, 18 marzo 2011 - “A parte l'astensione del collega Goracci (Orfeo, Prc-Fed.sin.) e del sottoscritto, sorprende l'unanimità di consensi dei consiglieri umbri, Lega compresa (Più che Mameli poté il maiale), sulla maldestra interpretazione degli impianti alimentati a biomasse. Contro ogni evidenza scientifica la Regione stabilisce che debbano essere privilegiati gli impianti alimentati a liquami”. Così il consigliere dell'Idv, Paolo Brutti in merito al parere favorevole espresso stamani dalla seconda Commissione consiliare sul regolamento della Giunta regionale concernente la gestione degli impianti per il trattamento degli effluenti di allevamento e delle biomasse per la produzione di biogas e per l'utilizzazione agronomica del digestato.
“Tra le varie possibilità, che comprendono l'esclusivo utilizzo degli scarti della lavorazione agricola (le biomasse appunto), oppure il mix di biomasse e liquami, per finire ai soli liquami, quest'ultima – rimarca Brutti - è la forma meno opportuna poiché fornisce quantitativi irrilevanti di energia. In pratica non si incentivano forme alternative di produzione, ma si offre un prezioso regalo ai grandi allevatori che hanno bisogno di smaltire i rifiuti organici prodotti da migliaia di maiali nonché alle società che gestiscono gli impianti di smaltimento”.
Per Brutti “la massa di liquami va poi contenuta in vasche adeguate, con i rischi che Bettona e Marsciano hanno già conosciuto, per poi essere diluita e utilizzata nell'irrigazione dei campi. Ma tutto questo – insiste - non c'entra con l'energia elettrica bensì con la zootecnica e inoltre spinge altri allevatori oltreconfine a portare le proprie autobotti di liquami a casa nostra”.
“Noi – sottolinea l'esponente dell'Idv - chiediamo che gli incentivi premino l'effettiva produzione di energia elettrica e che non si utilizzi questo escamotage per risolvere l'emergenza 'suini' che va gestita in tutt'altro modo, semmai aiutando gli allevatori a non concentrare i capi di bestiame in megaporcilaie, con un impatto disastroso ed enormi spese per tutta la collettività. Continuare così – conclude Brutti - significa contraddire anni di politica ambientale e spargere liquame su un'immagine di Umbria verde costruita nel tempo”. RED/as