Regione Umbria - Assemblea legislativa


150° UNITÀ D’ITALIA: “LA GOVERNATRICE MARINI DIMENTICA CITTÀ DI CASTELLO ED IL SUO CONTRIBUTO AL RISORGIMENTO” – LIGNANI MARCHESANI (PDL) CRITICO CON LA PRESIDENTE PER ALCUNI CONTENUTI DEL DISCORSO IN AULA

In sintesi

Il consigliere regionale, Andrea Lignani Marchesani (Pdl) critica la presidente della Regione Catiuscia Marini per alcuni contenuti del discorso pronunciato a Palazzo Cesaroni in occasione delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia. In particolare Lignani Marchesani, rileva che la presidente nel suo discorso non ha ricordato in alcun passaggio il contributo dato da Città di Castello al processo unitario regionale. Ma Lignani Marchesani sottolinea negativamente anche altri passaggi della Marini: “Ha privilegiato la Resistenza rispetto al Risorgimento – spiega -, ha concluso con attacchi fuori luogo al Governo, ha sottolineato i meriti (presunti) del comunismo insurrezionale ed anti nazionale nel secondo dopoguerra”.


                                                                     

(Acs) Perugia, 16 marzo 2011 – “La presidente Marini ha sicuramente perso una grande occasione per accreditarsi di fronte alle parti sociali e ai Comuni dell'Umbria come soggetto di spessore istituzionale”. Il consigliere regionale del Pdl, Andrea Lignani Marchesani, interviene criticamente sul discorso fatto in occasione del Consiglio straordinario per i 150 anni dell'Unità d'Italia dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini.

 

Lignani Marchesani spiega che la presidente Marini “ha privilegiato la Resistenza rispetto al Risorgimento, ha concluso con attacchi fuori luogo al Governo, ha sottolineato i meriti (presunti) del comunismo insurrezionale ed anti nazionale nel secondo dopoguerra. Ma oltretutto – aggiunge l’esponente del Pdl - non ha perso il vizio storico di considerare Città di Castello una sorta di appendice fuori dal contesto culturale e storico dell'Umbria”. E secondo Lignani, questo “è un vizio di lunghissimo periodo, basti pensare alla storica sala del Consiglio provinciale dove tra le 8 Regine dell'Umbria (immortalate di recente da un fumetto elaborato con il contributo dell'omonima Associazione tifernate) raffigurate nel soffitto spicca la laziale Rieti, ma non c'è traccia di Città di Castello”. 

 

“Oggi – spiega ancora Lignani Marchesani - in una carrellata storica dove la presidente Marini voleva affermare le sue competenze storiche sono stati ricordati numerosi patrioti umbri dell'Era risorgimentale delle più disparate provenienze geografiche, ma di una presenza tifernate neanche l'ombra. Il ruolo e le gesta eroiche di personaggi come Fulgenzio Fabrizi – sottolinea - avrebbero meritato almeno un cenno ed una sottolineatura al femminile, in un momento in cui ci si sciacqua la bocca sulle discriminazione di genere (a proposito i tre interventi programmati nel Consiglio odierno sono stati fatti da tre donne, come tre donne erano candidate governatrici lo scorso anno), lo avrebbe sicuramente meritato la tifernate Maria Picchi frustata ed esposta al pubblico ludibrio per aver platealmente protestato contro chi non aderiva al patriottico ‘sciopero del fumo’.  Un'occasione persa quella odierna – conclude Lignani Marchesani -, per unire non solo l'Italia ma anche le identità frammentate della nostra Regione”. RED/tb


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