PROGRAMMA PATRIMONIALE REGIONALE: “RECEPITI NOSTRI EMENDAMENTI, SCONGIURATA LA VENDITA DEL PATRIMONIO FRANCHETTI” - NOTA DI DOTTORINI (IDV)
(Acs) Perugia, 9 marzo 2011 - “Il rischio alienazione per i beni del lascito Franchetti sembra scongiurato. La scelta della Giunta regionale di recepire i nostri emendamenti che chiedono di abbandonare l'ipotesi di vendita ci sembra oculata e rispettosa delle volontà testamentarie, oltre che della comunità tifernate. Ora si apre la strada per un progetto di valorizzazione che l'Amministrazione comunale uscente non è stata in grado di elaborare e che la prossima dovrà invece inserire tra le priorità della propria azione di governo”. Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell’Italia dei Valori in Consiglio regionale, commenta gli esiti dell'audizione dell'assessore Franco Tomassoni presso la commissione Bilancio e Affari istituzionali riguardo al Piano patrimoniale, la cui approvazione è prevista per il 23 marzo.
“Accogliendo i nostri emendamenti – aggiunge Dottorini - l'assessore Tomassoni ha di fatto bloccato la vendita di un patrimonio importante per Città di Castello. Villa di Rovigliano, camping La Montesca, magazzini Tancredi e magazzino di via dei Pinchitorzi devono trovare amministratori comunali in grado di fare progetti e saperli difendere in sede regionale. Il fatto invece che la Giunta comunale non abbia opposto alcuna resistenza rispetto all'ipotesi di alienazione e non abbia difeso la volontà del Consiglio comunale che aveva votato all’unanimità una mozione per l'inalienabilità del lascito Franchetti la dice lunga sulla sua autorevolezza e sulla sua capacità amministrativa. Per quanto ci riguarda condividiamo la proposta dell'assessore di rinviare a dopo le elezioni amministrative la convocazione del tavolo tecnico tra Regione, Comune e Tela Umbra che dovrà analizzare tutte le possibilità di utilizzo in modo da pianificare riqualificazioni e alienazioni senza impoverire il patrimonio della città e senza venire meno alle volontà testamentarie del barone Franchetti. Un conto è alienare parte del patrimonio per ristrutturare e riqualificare altri immobili, altro conto è alienare per far cassa”.
“Certo – continua Dottorini – rimaniamo stupiti per il silenzio del Comune di Città di Castello, che ha assistito a questo tentativo di alienazione senza batter ciglio e senza preoccuparsi di difendere pezzi importanti di storia, cultura e ricchezza fondamentali per la città. In attesa di amministratori locali capaci di avanzare proposte e progetti, riteniamo positivo che la Giunta regionale abbia sospeso ogni decisione e scongiurato l’ipotesi di alienazione. Adesso rimaniamo in attesa dell'approvazione definitiva dell'atto che, salvo ulteriori problemi, dovrebbe avvenire il prossimo 23 marzo”. RED/mp