FESTA DELLA DONNA: “GIORNATA CON VALENZA STRATEGICA ANCHE PER IL FUTURO DEL PAESE” - BUCONI (SOCIALISTI E RIFORMISTI): “8 MARZO, VALENZA NON COMMEMORATIVA MA ATTUALE”.
Il capogruppo dei Socialisti e Riformisti, Massimo Buconi interviene sulla “Festa della donna” di domani definendo la giornata di “valenza strategica non solo per tutte le donne, ma anche per il futuro del Paese”. Per Buconi “la rivolta pacifica delle donne contro il neo-maschilismo assetato di ragazze-escort o ragazze-copertina è tesa anche a smascherare gran parte delle dinamiche che muovono il mondo del lavoro: la bellezza e la disponibilità che supera anni di studio e un complesso valoriale acquisito da tantissime famiglie sane di questo nostro Paese. L'esponente socialista è convinto che “senza la forza, la freschezza e la voglia di riscatto delle donne non ci sarà nessuna ripresa economica e della famiglia.
(Acs) Perugia, 7 marzo 2011 - “Mai come negli ultimi decenni la festa della donna, l’otto Marzo, assume una valenza strategica non solo per tutte le donne, ma anche per il futuro del Paese”. Così il capogruppo dei Socialisti e Riformisti, Massimo Buconi che evidenzia come “sono state le nostre figlie, sorelle e madri che hanno sfilato, poco giorni fa a Roma, per affermare un diritto che sembrava già acquisito da tempo, ma che in realtà la filosofia berlusconiana ha spazzato via in meno di 20 anni. Nelle piazze – aggiunge - hanno gridato che la donna non è soltanto un corpo, una merce da utilizzare e cogliere al massimo della sua bellezza; la donna o è tutto o non è”.
Per Buconi “la rivolta pacifica delle donne contro il neo-maschilismo assetato di ragazze-escort o ragazze-copertina è tesa anche a smascherare gran parte delle dinamiche che muovono il mondo del lavoro: la bellezza e la disponibilità che supera anni di studio e un complesso valoriale acquisito da tantissime famiglie sane di questo nostro Paese. Una mercificazione – osserva il capogruppo socialista - che alla lunga blocca le carriere, rende ricattabili e soprattutto umilia il lavoratore. E se a questo si aggiunge che la disoccupazione femminile è nettamente più alta di quella maschile allora il quadro della condizione sociale ed economica femminile in Italia è vicino al baratro, persino dopo i diritti fondamentali acquisiti, ma che ad oggi da soli non possono bastare”.
“Gran parte della crisi – sottolinea Buconi - la stanno pagando proprio le donne. Per questo domani non deve essere una semplice commemorazione di diritti parzialmente acquisiti nel corso di dure battaglie civili, ma un nuovo punto di partenza per cambiare le dinamiche lavorative, sociali e familiari al fine di diffondere una uguaglianza di genere reale”.
L'auspicio di Buconi, in conclusione, è che “l'otto Marzo di domani apra gli occhi anche tantissimi uomini-lavoratori. Perché senza la forza, la freschezza e la voglia di riscatto delle donne non ci sarà nessuna ripresa economica e della famiglia. E questo l’Italia non se lo può più permettere”. RED/as