SANITÀ: “CRITERI PER LA NOMINA DEI DIRETTORI DELLE AZIENDE SANITARIE E OSPEDALIERE E TRASPARENZA DELLE PROCEDURE” - OGGI A PALAZZO CESARONI PARTECIPAZIONE CON LE CATEGORIE SOCIALI SULLE PROPOSTE DI LEGGE DI PDL E IDV
Si svolgerà questo pomeriggio a Palazzo Cesaroni la seduta di partecipazione convocata dalla Prima Commissione del Consiglio regionale per avviare il confronto con le categorie sociali sui testi delle 3 proposte di legge (presentate da Pdl e Idv) che mirano a riformare le procedure di nomina e valutazione dei direttori delle aziende ospedaliere e delle aziende unità sanitarie locali. Per il presidente della I Commissione, Oliviero Dottorini, “l’Umbria non può permettersi di temporeggiare su questi argomenti, a prescindere dal grado di condivisione politica sui singoli aspetti”.
(Acs) Perugia, 12 gennaio 2011 – Introdurre procedure rigorose di selezione che escludano qualsiasi margine d'intervento per i partiti politici e che garantiscano che la selezione avvenga sulla base di criteri tecnico-meritocratici. Disciplinare il procedimento di nomina e decadenza del direttore generale delle Aziende ospedaliere e delle Aziende sanitarie regionali prevedendo la pubblicazione di un avviso ed il coinvolgimento di una commissione tecnica, del Consiglio regionale e del presidente della Giunta. Definire una politica sanitaria non chiusa e guidata dalle pesanti dinamiche della gestione, ma invece in grado di sottoporsi nello spazio pubblico alla verifica dei comportamenti di sistema rispetto agli obiettivi di salute e di gestione. Sono queste alcune del priorità indicate dalle tre diverse proposte di legge (firmate rispettivamente da Pdl e Idv) che saranno al centro della partecipazione convocata per oggi, a Palazzo Cesaroni, dalla Prima Commissione del Consiglio regionale. L'incontro con le categorie sociali rappresenta il primo passo dell'iter che dovrebbe portare, secondo gli auspici dei proponenti, a rivedere il sistema e le procedure di nomina del direttore generale delle Aziende ospedaliere e delle Aziende sanitarie regionali: le iniziative legislative hanno fatto seguito a quanto emerso durante la prima fase delle indagini che hanno toccato parte del sistema sanitario regionale.
Riferendosi all'incontro che si svolgerà nel pomeriggio, il presidente della I Commissione del Consiglio regionale, Oliviero Dottorini, spiega che “l’Umbria non può permettersi di temporeggiare su questi argomenti, a prescindere dal grado di condivisione politica sui singoli aspetti. Le recenti vicende che hanno investito il comparto della sanità regionale ci inducono ad affrontare seriamente e con urgenza questa tematica. Pertanto la Prima Commissione ha deciso, con questa audizione, di avviare l’iter dei provvedimenti riguardanti i criteri per la nomina e la valutazione dei ruoli apicali della sanità”.
Le proposte di legge al centro della partecipazione sono: 1) Integrazioni della legge regionale n.15/2005 (Modalità per il conferimento di incarichi di struttura nelle Aziende sanitarie regionali). 2) Nomina e decadenza del Direttore generale di Azienda ospedaliera e di Azienda Usl - Ulteriori modificazioni della legge regionale n.3/98 (Ordinamento del sistema sanitario regionale). 3) Misure per migliorare la qualità e la trasparenza nelle procedure di nomina e di valutazione dei Direttori delle Aziende sanitarie regionali - Ulteriori modificazioni ed integrazioni della legge regionale n.3/1998 (Ordinamento del Sistema sanitario regionale) e modificazione della legge regionale, n.29/2000 (Prime disposizioni di recepimento del decreto legislativo n.229/1999, concernente Norme per la razionalizzazione del Servizio sanitario nazionale).
LE SCHEDE DEGLI ATTI
INTEGRAZIONI DELLA LEGGE REGIONALE N.15/2005 (MODALITÀ PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI DI STRUTTURA NELLE AZIENDE SANITARIE REGIONALI) L'obiettivo del provvedimento presentato dal gruppo regionale del Pdl è di “introdurre procedure rigorose di selezione che escludano qualsiasi margine d'intervento per i partiti politici e che garantiscano che la selezione avvenga sulla base di criteri tecnico-meritocratici. In particolare, nell'ambito della selezione per pubblico avviso prevista dalla normativa vigente, si ritiene che l'affidamento dell'incarico di primariato debba avvenire sulla base di una valutazione sia dei titoli professionali, scientifici e di carriera posseduti dai candidati che dalle prove d'esame dai medesimi sostenute, al fine di ridurre i margini di discrezionalità riconosciuti al direttore generale”.
Per ottenere questo scopo viene proposta l'aggiunta di 5 articoli alla legge regionale 15/2005. Il nuovo articolato “stabilisce che l'accesso agli incarichi di struttura complessa avviene sulla base di una procedura concorsuale per titoli ed esami; disciplina la composizione delle commissioni di selezione, al fine di garantire che due dei tre commissari siano scelti tra i dirigenti di struttura complessa operanti in ambito regionale nella disciplina oggetto della procedura selettiva; regola le modalità di svolgimento della procedura selettiva, indicando i criteri per la valutazione dell'esperienza professionale, dei titoli e delle prove d'esame dei candidati (le prove si articolano in una prova scritta, in una prova pratica e in un colloquio orale finale. Sulla base degli esiti delle valutazioni di cui sopra, viene elaborata dalla commissione di selezione la graduatoria dei candidati); stabilisce che il direttore generale procede all'affidamento dell'incarico nell'ambito della terna dei tre migliori candidati indicati in graduatoria e motivando comunque per iscritto le ragioni della sua scelta”.
NOMINA E DECADENZA DEL DIRETTORE GENERALE DI AZIENDA OSPEDALIERA E DI AZIENDA USL - ULTERIORI MODIFICAZIONI DELLA LEGGE REGIONALE N.3/98 (ORDINAMENTO DEL SISTEMA SANITARIO REGIONALE) Anche questa proposta è stata avanzata dai consiglieri regionali del Popolo della libertà e mira “a disciplinare il procedimento di nomina e decadenza del direttore generale delle Aziende ospedaliere e delle Aziende sanitarie regionali. In particolare, in ordine alla nomina ed al rapporto di lavoro del Direttore generale, le nuove disposizioni prevedono la pubblicazione di un avviso ed il coinvolgimento di una commissione tecnica (che valuta i candidati per titoli e colloquio), del Consiglio regionale (che approva l'elenco dei candidati risultati idonei)e del Presidente della Giunta (che nomina il direttore generale).
Per quanto poi concerne la disciplina del rapporto di lavoro, viene stabilito che si tratta di un rapporto a tempo pieno e di diritto privato, di durata da tre a cinque anni per il quale è prevista, ad un anno dalla nomina, la conferma da parte del Presidente della Giunta regionale. Vengono inoltre disciplinati nel dettaglio i casi di decadenza dall'incarico: qualora la gestione della azienda presenti un grave disavanzo; in caso di gravi violazioni di legge o dei principi di buon andamento e di imparzialità dell'amministrazione; per sopravvenuta incompatibilità ovvero la sopravvenienza di una delle cause di natura penale che ostano alla nomina a direttore generale; in caso di assenza o impedimento continuativo protratti per oltre sei mesi; per altri gravi motivi, anche su segnalazione della Commissione consiliare competente in materia di sanità”.
MISURE PER MIGLIORARE LA QUALITÀ E LA TRASPARENZA NELLE PROCEDURE DI NOMINA E DI VALUTAZIONE DEI DIRETTORI DELLE AZIENDE SANITARIE REGIONALI - ULTERIORI MODIFICAZIONI ED INTEGRAZIONI DELLA LEGGE REGIONALE N.3/1998 E MODIFICAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE, N.29/2000 La proposta di legge del gruppo regionale dell'Italia dei valori punta a definire una “politica sanitaria che non sia chiusa e dove prevalgano le pesanti dinamiche della gestione, ma invece in grado di sottoporsi nello spazio pubblico alla verifica dei comportamenti di sistema rispetto agli obiettivi di salute e di gestione”. Quattro punti “che tendono a incardinare un vero meccanismo di valutazione del sistema e quindi dei direttori generali e della politica di governo regionale” caratterizzano la proposta dell'Idv: gli obiettivi devono obbligatoriamente essere assegnati prima del ciclo di valutazione; devono essere previsti cicli di valutazione per monitorare il percorso di mandato; Conferenze dei sindaci e dell'associazionismo dei consumatori e utenti devono essere coinvolte nelle fasi di programmazione valutazione e riprogrammazione e deve essere riconosciuto il ruolo del Consiglio regionale come effettivo titolare della programmazione; va istituito un soggetto, il nucleo di valutazione regionale del sistema sanitario, anche con competenze esterne e con possibilità, anche ispettive, sulle attività nelle fasi extra valutative”. L'atto prevede che “le funzioni di direttore generale non possono essere esercitate per un periodo superiore ai dieci anni. Costituiscono comunque causa di risoluzione del contratto, l'insorgenza di un grave disavanzo di esercizio, tale da costituire pregiudizio all'equilibrio economico dell'azienda; il mancato rispetto delle direttive vincolanti emanate dalla Regione; la mancata realizzazione degli obiettivi contenuti negli atti di programmazione regionale, allorché gli stessi prevedano espressamente tale sanzione in caso di inadempienza”.
Particolare attenzione viene riservata a “informazione, partecipazione, tutela e trasparenza”: un apposito articolo prevede che la Regione Umbria renda pubblici curricula, obiettivi, risultati e valutazioni dei direttori generali di Azienda ospedaliera e di Asl attraverso la creazione di una anagrafe pubblica digitale. Venga creato un sito web ove i cittadini utenti del servizio sanitario nazionale possano esprimere il grado di soddisfazione sugli operatori sanitari delle Aziende sanitarie di riferimento, relativamente a puntualità, reperibilità, disponibilità al dialogo, completezza delle informazioni, organizzazione ed ai medici ospedalieri, relativamente a tempi di attesa e qualità percepita delle prestazioni. Siano individuati specifici strumenti di informazione, di partecipazione e di controllo da parte degli assistiti sulla qualità dei servizi erogati”. MP/mp