CONSIGLIO REGIONALE: “LAVORIAMO PER COSTRUIRE UN’ASSEMBLEA LEGISLATIVA SNELLA, MODERNA E APERTA AI CITTADINI” – NOTA DI SMACCHI (PD) PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE RIFORME STATUTARIE
“Un’Assemblea legislativa snella e moderna, in grado di produrre leggi efficaci e verificabili e che ponga al centro delle proprie attività i cittadini”. Il presidente della Commissione Statuto, Andrea Smacchi, indica gli obiettivi dell’attività dell’organismo cui il Consiglio regionale dell’Umbria ha affidato il compito di “ammodernare e adeguare” il proprio apparato normativo.
(Acs) Perugia, 30 dicembre 2010 - “Un’Assemblea legislativa snella e moderna, in grado di produrre leggi efficaci e verificabili, capaci di rispondere ai bisogni reali delle varie articolazioni della società umbra. La massima istituzione regionale dovrà attrezzarsi, sempre più e meglio, per riconquistare un ruolo da protagonista, ponendo al centro del proprio agire il cittadino, nelle varie forme individuali e collettive in cui egli vive nella comunità umbra”. È questo, secondo Andrea Smacchi, presidente della Commissione speciale per le riforme statutarie e regolamentari, l’obiettivo di fondo che ispirerà l’attività dell’organismo cui il Consiglio regionale dell’Umbria ha affidato il compito di “ammodernare e adeguare” il proprio apparato normativo, a partire proprio dalla “Carta fondamentale”: lo Statuto della Regione.
Il presidente Smacchi, esprime questi propositi, partendo da alcune considerazioni sulla propria esperienza di questi primi mesi della IX Legislatura.
“Ho intrapreso questo importante incarico affidatomi dal voto popolare – spiega – con la consapevolezza del grande onere che deriva da un incarico istituzionale così alto e ‘prestigioso’, di un prestigio determinato dalla grande responsabilità in capo a un organismo che ha il compito di approvare le leggi che regolano la vita di una comunità regionale, modificando i rapporti economici, sociali e culturali dei cittadini, singoli e organizzati. Ma è proprio dall’esperienza diretta di questi primi mesi – aggiunge Smacchi – che ho potuto verificare la ‘macchinosità’ di alcune norme e procedure, insieme alla difficoltà per i consiglieri regionali di svolgere in maniera piena ed efficace il proprio compito di legislatori: spesso ridotti al ruolo di ratificatori di scelte, invece che di protagonisti di esse. E questo – sottolinea – è un problema che riguarda tutti: opposizione e maggioranza”.
Smacchi spiega che questa esigenza di essere “protagonisti” dell’attività legislativa risponde alla necessità di assicurare “una piena partecipazione dei cittadini, e delle forze sociali ed economiche, alla vita della Regione. E per far ciò – spiega – occorre che il Consiglio regionale diventi sempre di più la ‘Casa degli Umbri’: un’istituzione ‘aperta e accogliente’, un alto punto di riferimento che sappia raccogliere anche le istanze meno visibili dei cittadini o dei territori. Anche per questo, accogliendo la sollecitazione del presidente Brega, uno dei primi atti che saranno compiuti dalla Commissione da me presieduta sarà quello di proporre la legge che modificherà la denominazione del Consiglio regionale in ‘Assemblea legislativa’, per sottolinearne cioè il suo carattere sostanziale: fare buone leggi e verificarne l’attuazione”.
Tra le priorità individuate dal presidente Smacchi per i prossimi due anni e mezzo di vita della Commissione speciale (la legge fissa in trenta mesi la durata in carica di questo organismo) si prevede un pacchetto di modifiche prioritarie da portare all'attenzione dell'Aula di Palazzo Cesaroni entro l'estate 2011, mentre altri interventi avranno un iter più lungo e complesso. Agendo in coordinamento con il Comitato di vigilanza e monitoraggio e con il Comitato per la legislazione, la Commissione avvierà inoltre una ricognizione delle leggi regionali in vigore che non sono state attuate o che hanno esaurito i propri effetti, per valutare l'opportunità di abrogarle o aggiornarle”.
Tutto questo lavoro, spiega Smacchi, sarà svolto “non solo nella sede dell’Assemblea legislativa, ma anche nei vari territori della regione. Per dare anche un segnale concreto di ‘apertura e ascolto’ del legislatore nei confronti dei soggetti destinatari delle norme”.
“Da questa mia ancor breve esperienza – conclude il presidente della Commissione Statuto – ho tratto un’indicazione che intendo assumere come linea guida etica e politica della mia attività di rappresentante delle istituzioni: assicurare a tutti i cittadini il massimo ascolto. Per cercare di costruire, tutti insieme, delle regole utili ed efficaci al raggiungimento del bene comune, che deve essere la finalità ultima del nostro agire”. RED/tb