ENERGIA: “L'UMBRIA DIVENTI MODELLO NAZIONALE DEL RISPARMIO ENERGETICO SU NUOVE E VECCHIE ABITAZIONI” - SMACCHI (PD) UN'OPPORTUNITÀ PER RILANCIARE IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI
Il consigliere regionale del pd Andrea Smacchi solleva il problema del fortissimo ritardo nella applicazione della legislazione europea sul rendimento energetico degli edifici vecchi e nuovi, per la quale la Comunità europea potrebbe penalizzare l'Italia.
A suo giudizio le imprese umbre delle costruzioni dovrebbero essere impegnante proprio nell'adeguamento degli immobili alle direttive comunitarie sull'attestazione del rendimento energetico degli edifici e sul controllo degli impianti di condizionamento, creando le condizioni per una ripresa produttiva di un settore praticamente fermo, e proponendosi anche come “riferimento nazionale della green economy in questo settore”.
Il consigliere regionale del pd Andrea Smacchi solleva il problema del fortissimo ritardo nella applicazione della legislazione europea sul rendimento energetico degli edifici vecchi e nuovi, per la quale la Comunità europea potrebbe penalizzare l'Italia.
A suo giudizio le imprese umbre delle costruzioni dovrebbero essere impegnante proprio nell'adeguamento degli immobili alle direttive comunitarie sull'attestazione del rendimento energetico degli edifici e sul controllo degli impianti di condizionamento, creando le condizioni per una ripresa produttiva di un settore praticamente fermo, e proponendosi anche come “riferimento nazionale della green economy in questo settore”.
(Acs) Perugia 26 novembre 2010 – “L’Umbria potrebbe proporsi a livello nazionale come modello per una nuova concezione del risparmio energetico sulle nuove costruzioni, da certificare in classe A, e sulle ristrutturazioni di vecchi edifici in classe B (come già previsto anche una proposta di legge depositata del consigliere Chiacchieroni), se si attivasse subito nel campo degli adeguamenti energetici e dei controlli degli impianti di condizionamento, sui quali l'Italia è in fortissimo ritardo e rischia di essere citata alla Corte europea”.
Lo afferma il consigliere regionale del Pd Andrea Smacchi sollevando il problema della “incompleta applicazione della legislazione europea proprio sul rendimento energetico degli edifici e in particolare sulla Direttiva 91 del 2002, recepita con decreti legislativi 191 311 rispettivamente del 2005 e 2006”.
Per Smacchi l'obbligo prescritto dalla legislazione europea di ridurre significativamente il consumo energetico degli edifici permettendo risparmi diretti sulle spese di riscaldamento a carico di ciascuna famiglia creerebbe in Umbria una occasione “irripetibile” di crescita: “Per il settore delle costruzioni che sta attraversando un periodo durissimo di flessione e per formare e qualificare le imprese su un tema molto delicato, cui va rivolta la più attenta analisi, un tema che sarà dominate dei prossimi anni”.
L’Umbria, così facendo, aggiunge Smacchi, diventerebbe “riferimento nazionale della green economy mettendo a rete tutti i diversi distretti industriali che producono, a vario titolo, beni ed opere per la qualificazione verde del territorio”. Tutto questo sarebbe ancor più facilitato conclude Smacchi perché “la nostra regione ha un territorio che, nella sua gran parte è sismico, quindi è molto importante che il settore delle costruzioni edili vada verso modalità di gestione integrate della qualità e verso un’attenzione sempre più consapevole del rispetto dell’ambiente, ritenendo tutto questo una responsabilità sociale”. GC/