Regione Umbria - Assemblea legislativa


CONSIGLIO REGIONALE (3): CONCLUSO IL DIBATTITO – ULTIMI INTERVENTI. NEL POMERIGGIO RIPRESA DEI LAVORI

(Acs) Perugia, 19 ottobre 2010 – Concluso il dibattito sulle dimissioni dell’assessore regionale alla Sanità. I lavori del Consiglio riprenderanno nel primo pomeriggio. Questi gli ultimi interventi della mattinata:

MASSIMO BUCONI: “IN MERITO A WELFARE E SANITÀ, LA REGIONE HA SEMPRE MESSO IN CAMPO LE GIUSTE POLITICHE PER RISPONDERE ALLE ESIGENZE DEI CITTADINI - Bene la presidente Marini che ha voluto aggiungere a questa vicenda concetti chiari che rappresentano una vera agenda di lavoro. Apprezzamento e rispetto totale verso l’Autorità giudiziaria e la magistratura che sta conducendo le indagini. Rimaniamo assolutamente garantisti, a differenza di quanto accade nella maggioranza governativa che scambia il garantismo con l’impunità. Questo centrodestra non può dare lezioni su questo versante. Le indagini faranno il loro corso, mentre la politica deve fare il suo ed è quanto appartiene a quest’Aula. Con le sue dimissioni da assessore, Riommi, al quale rinnovo solidarietà e fiducia, ha permesso un’importante accelerazione a questo dibattito che deve farci riflettere sulla crisi della classe politica per la quale è necessario trovare le giuste soluzioni per uscirne rafforzati individuando percorsi idonei e innovativi. Esiste un problema di natura politica per questo siamo chiamati ad una riflessione su come dedicare più tempo all’etica pubblica e al contesto del nostro lavoro giornaliero. Respingo il concetto per il quale trova lavoro soltanto chi ha una tessera di partito in tasca. Il lavoro non si trova perché non c’è. Troppo spesso è stato scambiato, dai governi di centrodestra, il lavoro precario per lavoro vero. Se manca il lavoro, il cittadino di ogni fede politica è meno libero, è più debole e diventa più fragile come pure l’intera società. E non è neanche vero il buon funzionamento della politica attraverso i ‘favori’ perché solitamente se ne accontenta uno e se ne scontentano cento. Non nego tuttavia che esistono seri problemi da risolvere e questo lo dobbiamo fare con strumenti e sistemi diversi e il più possibile condivisi. Il centrosinistra che governa questa Regione ha sempre messo in campo le giuste politiche per rispondere alle esigenze dei cittadini in merito alla sanità e al sociale. Non si può negare che gli avvicendamenti politici possono essere considerati salutari, soprattutto per far capire ai cittadini le differenze, ma le proposte e le contraddizioni del centro destra, rappresentate dalla giustizia, etica e legalità, sono a tutti palesi. La presidente Marini e questo centrosinistra hanno la forza per dare nuovo impulso all’azione governativa e all’attuazione del programma. Non temiamo certo una opposizione forte, anzi, come deve essere in democrazia, è suo compito farlo. In Italia, probabilmente, sono necessari maggiori poteri per chi è chiamato a controllare. E’ necessario un confine politico tra pubblico e privato, un confine soprattutto culturale. Avanti con le riforme, con l’innovazione e se necessario con la discontinuità. C’è bisogno di una riorganizzazione generale del sistema umbro”.

 

GIANLUCA CIRIGNONI: “RESPONSABILITÀ POLITICA DELLA GIUNTA REGIONALE SULLA GESTIONE DELL’AGENZIA UMBRIA SANITÀ - Non abbiamo mai messo in discussione la bontà della sanità umbra, ma il sistema gestionale che dovrebbe far vergognare chi ha dignità. La sanità è stata utilizzata per la propria sopravvivenza attraverso voti di scambio che gettano ombre sia sulla gestione che sull’amministrazione regionale rispetto alla nomina politica dei primari e alle liste di attesa. La situazione è oggettivamente grave e il capogruppo dell’Italia dei valori, Dottorini, invece di attaccare noi sul nostro appoggio al governo centrale, dovrebbe rendersi conto che sta facendo la stampella a una maggioranza impantanata su una vicenda che conosce bene, quindi se crede in certi valori voti con noi per mandare a casa questa Giunta regionale. L’indagine in corso da parte della magistratura sta portando alla luce vere e proprie schifezze. Movimenti come la Lega Nord sono rappresentati in questo Consiglio senza aver promesso alcun posto di lavoro. Il dato oggettivo più preoccupante è arrivato comunque dai dati scaturiti dall’audizione presso il  Comitato di vigilanza e controllo del Consiglio regionale, del Collegio dei Revisori dei Conti dell'Agenzia Umbria Sanità, la cui direttrice era la stessa signora Rosignoli che è rimasta direttore generale dell’Asl 3. Per questo il Consiglio regionale le chieda di fare un passo indietro al fine di salvaguardare l’immagine dell’Umbria. Da questa audizione è emerso che l’AUS è stata gestita in un modo che ha portato soltanto discapito ai cittadini. I membri componenti il Collegio non hanno mai attuato un registro. Non è stato mai consegnato il Bilancio 2008 e 2009. Si tratta di assoluta mancanza di rispetto verso i cittadini e mi auguro che la magistratura faccia chiarezza su questa situazione. Quanto sta accadendo lo definirei: la caduta della ‘zarina rossa’ che aveva spostato il potere in una parte specifica della regione. Per quanto riguarda Barberini, continuo a chiedermi come è stato possibile per lui mantenere la presidenza Vus (Valle umbra servizi)  che comprende 22 comuni, senza una situazione di incompatibilità con il ruolo di consigliere regionale. Le dimissioni da assessore alla Sanità, presentate da Riommi testimoniano una dignità di fondo. Sottolineo comunque la responsabilità politica della Giunta regionale sulla gestione dell’Agenzia Umbria Sanità e per questo, come Gruppo, chiediamo le dimissioni della presidente Marini”.

 

DAMIANO STUFARA: “BILANCIARE I POTERI DEI DIRETTORI GENERALI E RECUPERARE LA PIENA AUTOREVOLEZZA DELLA POLITICA NELLA SUA FUNZIONE DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO - Questo dibattito assume una grande rilevanza politica, per questo ringrazio la presidente Marini che ha chiesto di riferire in quest’Aula sui fatti e in particolar modo sulle dimissioni dell’assessore Riommi. Le vicende di questi giorni pongono un tema cruciale per quanto saremo chiamati a fare, nel governo della cosa pubblica, anche nell’immediato futuro. Cioè mettere in discussione e aprire una riflessione sulla relazione tra le istituzioni e fra la gestione del potere pubblico, vale a dire fra la coalizione che governa questa regione e la comunità regionale. Sentiamo il rischio, in base a quanto sta accadendo, che si possa determinare una incrinatura, si possa produrre uno iato che difficilmente sarebbe sanabile. Anche per questo consideriamo di grande rilievo politico e sensibilità istituzionale, il gesto compiuto da Vincenzo Riommi che ha espresso anche uno stile raramente frequente in politica. Apprezzamento anche verso la presidente Marini che sta agendo con serietà e dando priorità assoluta all’interesse generale. Le notizie di questi giorni aprono uno scenario per il quale sbaglia chi tende a minimizzare o ad imboccare percorsi elusivi. Il nostro auspicio è stato fin da subito e lo è tutt’ora che l’attuale direttore generale dell’Asl 3, Rosignoli, faccia un passo indietro. In questo non c’entra nulla il giustizialismo, ma la priorità deve essere quella di tutelare le istituzioni e l’interesse primario di tutti i cittadini. Dobbiamo rispondere alla tutela della salute e non alla tutela degli interessi dei vari pezzi del sistema sanitario di questa regione. Rinnoviamo il nostro totale apprezzamento per quanto sta facendo la magistratura rispetto al ruolo della quale nessuno può metterne in discussione l’indipendenza. Ci auguriamo che si arrivi alla chiarezza nei tempi più celeri possibili. A tutti noi compete una risposta politica alta e chiare scelte di governo che ci sono permesse dalla piena legittimazione proveniente dal voto popolare che nessuno può mettere in discussione. Il nostro sistema di welfare va considerato un elemento caratterizzante del modello socio economico umbro. Alla sanità dell’Umbria provengono, anche in questi giorni, riconoscimenti nazionali di grande rilievo e il fatto che il Governo ci abbia selezionato come regione principale per costruire anche il sistema di riforma, frutto del federalismo fiscale, soprattutto per i costi standard dei servizi, ne è una chiarissima testimonianza. Rivendichiamo in quest’Aula una grande storia di successi per quanto riguarda il nostro welfare e sanità. Oggi emergono tuttavia cadute di stile e fatti politicamente e moralmente criticabili e condannabili. Occorre recuperare oggi quella ‘questione morale’ che sottolineava Enrico Berlinguer. Il prevalere delle tecnocrazie, tanto ai livelli più alti come l’Unione europea, o più bassi come il sistema sanitario regionale, rappresentano il contrario di un rapporto virtuoso che intercorre tra la questione morale e la questione democratica. Da sempre il mio partito si è opposto a un modello di gestione della sanità e dei suoi servizi che ha fatto perno sull’aziendalizzazione e sulla concentrazione del potere gestionale su una figura non democraticamente eletta come lo è un direttore generale. Occorre bilanciare i poteri dei direttori generali, recuperando in questo modo anche quella piena autorevolezza della politica e della sua funzione di indirizzo e di controllo. Occorre quindi proseguire con maggiore intensità nelle azioni di riforme già avviate nel settore sanitario, consapevoli che si potranno anche intaccare alcuni interessi particolari, ma non per questo dobbiamo fermarci. Auspichiamo anche che si possa introdurre, all’interno delle aziende territoriali e delle aziende ospedaliere forme di controllo che possano coinvolgere i cittadini che sono i principali soggetti a cui si rivolge l’offerta dei servizi. Occorre anche ragionare sul tema degli assetti istituzionali su cui è organizzato il nostro sistema sanitario. All’autocritica che sta facendo la classe politica in questa fase è bene che segua anche l’autoriforma, almeno parziale, del sistema. Auspico infine, che il maggior partito della coalizione, possa di più svolgere un ruolo di guida in questo percorso. E sono convinto che, in questa regione, soltanto il centro sinistra sia in grado di raggiungere tali obiettivi”.

 

RAFFAELE NEVI (capogruppo PDL): “CHIEDIAMO LE DIMISSIONI DELLA PRESIDENTE PERCHE’ RAPPRESENTA LA PROSECUZIONE DI UN SISTEMA DI TIPO MAFIOSO - Il centrosinistra minimizza e cerca di eludere ciò che si legge su tutti i giornali e che ha portato alle dimissioni dell’assessore alla Sanità. Si cerca di negare un terremoto politico, cose di cui tutta l’opinione pubblica parla, non cose irrilevanti. Rosignoli e Santoni non ce le abbiamo messe noi, ma la classe politica dirigente di questa regione. E faccio notare che di tutti i direttori sanitari l’unica riconfermata per cinque anni è stata proprio la Rosignoli, e adesso si capisce il motivo: ha fatto vincere le primarie e le regionali. Addirittura nelle intercettazioni Rosignoli ‘chiede la lista di quelli che hanno tradito’ e dice ‘passiamo alle epurazioni’. Si sfiora un sistema tipico delle zone con infiltrazioni mafiose, e noi chiediamo le dimissioni della Marini perché lei rappresenta la prosecuzione di questo sistema.

La sanità non c’entra niente anzi, ci sono eccellenti professionisti che si lamentano delle ingerenze della politica, che limitano il raggiungimento degli obiettivi, ed è naturale se è vero che viene premiato non chi merita ma chi milita nel partito. Ricordiamoci le parole dell’arcivescovo di Perugia, monsignor Chiaretti, pronunciate nel 2006: ‘In Umbria da 60 anni è in vigore un regime che controlla ogni centro della vita sociale ed economica della regione’, e ancora il discorso sulla ‘disattenzione verso la politica da parte dei cattolici, in difficoltà’ spiega Chiaretti, e ‘stanchi, dopo decenni di regime’.

 

PAOLO BRUTTI (Idv)  “SERVONO PROVVEDIMENTI DI RISPOSTA ALLE DOMANDE DI GIUSTIZIA E TRASPARENZA DELL'OPINIONE PUBBLICA” - Cita un motto bolscevico per dire che è eccessivo per l'opposizione puntare alle dimissioni della presidente della Giunta. Il ruolo assunto dalla politica con la raccomandazione allontana gli elettori dal voto; ma su questo aspetto importantissimo saremo giudicati dagli atti, piuttosto che dalle opinioni espresse. Servono dunque atti concreti e provvedimenti di risposta alle domande di giustizia e trasparenza dell'opinione pubblica. Mi aspetto che vengono messi in cantiere: la riforma del sistema dei concorsi e delle assunzioni; basta anche con la chiamata di funzionari ai gruppi, i cosiddetti portaborse; la definizione di nuove regole per la nomina dei direttori delle Asl e dei primari; fissare per ultimo costi standard della sanità, magari con un preziario regionale. Non è possibile che una siringa abbia un costo diverso nelle Asl dell'Umbria.

Apprezzo molto le dimissioni di Riommi, ma dalla lettura degli atti si capisce che non c'erano  elementi per farlo. E non è giusto far passare il concetto che se un giornalista scrive un articolo su un assessore, questo debba comunque dimettersi. Mi auguro che l'interim dell'assessorato alla sanità, al momento doveroso, duri poco tempo, non oltre l'Epifania. AS/GC/PG

 


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