FEDERALISMO FISCALE: “ESASPERATA REGIONALIZZAZIONE DELLA DISTRIBUZIONE DELLE RISORSE E RISCHIO DI 'ASSALTO ALLA DILIGENZA' DA PARTE DEGLI ENTI LOCALI” - GORACCI (PRC–FED.SIN.) CRITICA IL TRASFERIMENTO DEI BENI DEMANIALI
Il consigliere regionale del Prc Orfeo Goracci interviene sul trasferimento dei beni demaniali agli enti locali, criticando una operazione mirata “a far credere che trasferendo i beni, disponibili ed indisponibili, del demanio statale agli enti locali, in ordine sparso e con una gran confusione e sovrapposizione di competenze, si risolva il problema del taglio dei trasferimenti con ipotesi di entrate derivanti prevalentemente da vendita o da concessioni”. Goracci auspica che la Regione Umbria, “chiamata ad avere ruolo centrale nel legiferare adeguatamente" sulla materia, possa assicurare “il rispetto dei principi di equità e di sussidiarietà che non sempre hanno trovato coerente applicazione in tutte le aree del territorio regionale”.
(Acs) Perugia, 8 ottobre 2010 - “Nel pieno di una profonda crisi politica, il Governo fa blocco, con la sponda di ampi settori del centrosinistra, sul cosiddetto 'federalismo fiscale'. In questo pacchetto a forte caratterizzazione ideologica e solo virtualmente finanziaria (nel solco della collaudata e devastante creatività del ministro Tremonti) sta anche la delicata partita dei beni demaniali. Si tenta di far credere che trasferendo, in una forma per ora neanche ben definita, i beni, disponibili ed indisponibili, del demanio statale agli enti locali, in ordine sparso e con una gran confusione e sovrapposizione di competenze, si risolva il problema del taglio dei trasferimenti con ipotesi di entrate derivanti prevalentemente da vendita o da concessioni”. Il consigliere Orfeo Goracci (Prc–Federazione della sinistra) interviene sul trasferimento dei beni demaniali agli enti locali, spiegando di essere preoccupato dal fatto che “questa operazione è benvista da molti amministratori che ritengono di poter far quadrare i propri bilanci con la gestione di nuovi beni ancor oggi nella disponibilità dello Stato. Ad iniziare dalle Province, quelle stesse che Berlusconi voleva disinvoltamente ed improvvidamente cancellare”.
Secondo il consigliere regionale di Rifondazione comunista esistono due questioni preoccupanti: l'effetto di forte squilibrio e di esasperata regionalizzazione della distribuzione delle risorse in un paese altamente differenziato per aree geografiche, con economie e realtà sociali tanto squilibrate, verso le quali salterebbe definitivamente il principio di sussidiarietà e compensazione che è stato fondamento di una visione unica ed unitaria del paese. E il rischio, se non la forte probabilità, che gli enti locali inizino l'assalto alla diligenza per accaparrarsi le entrate derivanti da vendite e concessioni dei beni dello Stato, entrando in competizione tra di loro e dando un ulteriore spallata alla connotazione ed alla finalità pubblica di funzioni ed istituzioni”.
A sostegno della sua tesi, Goracci porta come esempio “il trasferimento delle miniere in capo alle Province previsto dal decreto legislativo n.85 del 2010: ferma restando l'incertezza dei processi legislativi, riteniamo che i Comuni debbano avere un ruolo centrale e determinante nei processi autorizzativi per il rilascio delle concessioni di sfruttamento, oltre che essere il livello territoriale più idoneo, perché più vicino alla comunità locale e sua diretta espressione democratica, a stabilire il canone di concessione e la destinazione direttamente sul territorio che paga i costi dello sfruttamento della maggior parte delle entrate derivanti” .
“La Regione Umbria – conclude - sarà quindi chiamata ad avere ruolo centrale nel legiferare adeguatamente rispetto i processi sopra descritti, assicurando il rispetto dei principi di equità e di sussidiarietà che non sempre hanno trovato coerente applicazione in tutte le aree del territorio regionale”. RED/mp