COMITATO DI MONITORAGGIO: “GEPAFIN NUOVO SOGGETTO FINANZIARIO ENTRO QUALCHE MESE” – AUDIZIONE DEL PRESIDENTE PORRAZZINI
In sintesi
Il Comitato per il monitoraggio e la vigilanza sull’amministrazione regionale, presieduto da Franco Zaffini, prosegue le audizioni per aggiornare il quadro relativo alla riforma degli strumenti economici della regione: dopo il presidente della Sviluppumbria, oggi è stato ascoltato il presidente di Gepafin, Giacomo Porrazzini.
(Acs) Perugia, 5 ottobre 2010 – Prosegue l’attività del Comitato per il monitoraggio e la vigilanza sull’amministrazione regionale presieduto da Franco Zaffini sugli effetti della riforma degli strumenti economici della regione, imperniata sulla legge numero 1 del 2009 (“Società regionale per lo sviluppo economico dell’Umbria–Sviluppumbria). Nella riunione odierna il Comitato, presieduto da Franco Zaffini, ha ascoltato la relazione conoscitiva del presidente di Gepafin Spa, Giacomo Porrazzini, che ha fatto seguito alla audizione svoltasi in precedenza con il presidente della società Sviluppumbria. Porrazzini ha spiegato che le attività di Gepafin sono incentrate sulla crescita di reti d’impresa, il sostegno alle imprese in crisi e la finalizzazione delle garanzie pubbliche. A questo proposito Gepafin ha presentato nello scorso mese di agosto la domanda per essere classificata “intermediario 107”, vale a dire latore di una garanzia di tipo “Basilea 2–compatibile”, che consente di ridurre il capitale di sorveglianza che le banche devono accumulare ogni volta che si apprestano a fare aperture di credito per le imprese che ne hanno necessità. In altre parole “si traduce in un vantaggio non indifferente per gli istituti di credito – ha spiegato Porrazzini - poiché viene notevolmente ridotta la mole di capitale improduttivo che deve essere costituita a garanzia del rischio complessivo. Si sta ora cercando – ha aggiunto - un accordo di sistema con i Confidi per essere riconosciuti come nuovo soggetto finanziario, da 106 a 107, da parte della Banca d’Italia”, situazione che dovrebbe divenire effettiva nel giro di qualche mese, stante il consistente volume economico e finanziario in capo a Gepafin. Il presidente del Comitato di monitoraggio ha chiesto al presidente Porrazzini che Sviluppumbria e Gepafin affianchino il sistema delle imprese in questo momento di difficoltà, “perlomeno come faceva Gepafin fino a vent’anni fa”, ha osservato Zaffini. “La Regione è entrata direttamente nel capitale di Gepafin – ha ricordato – ma c’è uno stretto rapporto sulle crisi d’impresa irreversibili che impegna Sviluppumbria e Gepafin ad attivare una pre-istruttoria per verificare gli effetti di una crisi. Se è reversibile si porta il problema al tavolo delle banche, le quali decideranno in autonomia se partecipare”. Il consigliere Andrea Smacchi (PD) è intervenuto sulla drammatica crisi della “Antonio Merloni”, chiedendo perché Gepafin e Sviluppumbria non svolgono sulla vicenda un “ruolo di primi attori: si istituiscono bandi a cui nessuno fa seguito – ha detto – e in questa situazione ci si interroga per sapere se c’è la possibilità di dare un contributo o se la soluzione compete esclusivamente al Ministero e ad altri attori”. Il presidente di Gepafin ha risposto che “la gestione commissariale sta trattando unitariamente la vicenda, quindi non solo per quanto attiene il ramo umbro dell’azienda. Inoltre – ha concluso – siamo stati istituiti per le piccole e medie imprese anche se, su mandato della Regione, lo abbiamo fatto in passato, ad esempio per la ‘Petrini’, ma sempre si trattava di aziende con sede in Umbria”. PG/pg