TRASPORTI: “UN MILIONE DI EURO DALLA FERROVIA CENTRALE UMBRA PER COPRIRE I DEBITI DI ALTRE AZIENDE DELLA ‘UMBRIA TPL’” – LIGNANI MARCHESANI (PDL): “LA FCU ANELLO DEBOLE DELLA NUOVA HOLDING”
In sintesi
Per il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (Pdl) nel primo atto della nuova holding per il trasporto pubblico locale (“Umbria Tpl”) si delinea la situazione di una Ferrovia centrale umbra (“Fcu”) quale “anello debole”. Lignani lo desume da una lettera del nuovo amministratore unico della holding regionale indirizzata alla ‘Fcu’ (di cui è in possesso il consigliere) dove “si chiede il trasferimento di un milione di euro dalle casse Fcu alla ‘Ssit Gestione’, gruppo controllato da ‘Umbria Tpl’”. Secondo Lignani “è ben strano che la Ferrovia centrale umbra, avendo una cassa di una certa entità, possa decidere di prestare soldi invece di investire sulla propria rete, ad esempio sull’elettrificazione del tratto Ponte San Giovanni – Perugia S. Anna”. Al contrario ciò dimostra, secondo il consigliere del Pdl, l’intenzione di considerare la Fcu come “utile strumento dove scaricare le proprie criticità”.
(Acs) Perugia, 20 settembre 2010 - “La ‘gloriosa’ Fcu (Ferrovia centrale umbra) si avvia a diventare l’anello debole della neonata holding del trasporto pubblico locale (‘Umbria TPL’), come ampiamente previsto da molti, me compreso”. Lo afferma il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (Pdl), che aggiunge: “In una fase in cui è appena stato nominato il nuovo Amministratore unico della Fcu, è evidente l’intenzione delle altre società della futura holding di considerare quest’ultima solo come un utile strumento dove scaricare le proprie criticità. È il caso – spiega - di ‘SSIT Gestione’, gruppo controllato da Umbria Tpl, che intende richiedere il trasferimento di un milione di euro dalla casse di Fcu alle proprie, onde poter mantenere gli impegni assunti nei confronti del Comune di Spoleto e dell’aggiudicatrice dei lavori relativi alla mobilità alternativa spoletina. Ciò sulla scorta dell’esistenza di una disponibilità liquida di Fcu pari proprio a detto importo, ritenuto al momento ‘congelato’ ed inutilizzato”. “È ben strano - continua il consigliere del Pdl - il solo pensare che una società come Fcu, avendo una cassa di una certa entità, possa decidere di prestare soldi invece di investire sula propria rete e sulle proprie strutture, cosa peraltro oltremodo necessaria: vedi la elettrificazione del tratto Ponte San Giovanni - Perugia Sant’Anna”. “Evidentemente il professor Cavazzoni, attuale Amministratore unico di Umbria TPL, ritiene il contrario anzi – secondo Lignani - rincara la dose: in una lettera indirizzata proprio a Fcu, in nostro possesso (e che provvederemo a far avere alle organizzazioni sindacali), oltre al prestito di un milione di euro per conto di Ssit Gestioni, Umbria TPL propone alla società di valutare la disponibilità a richiedere, a un istituto di credito di proprio gradimento, un ulteriore finanziamento in conto corrente (sotto forma di anticipo delle fatture emesse a Trenitalia) in previsione del fabbisogno finanziario che si avrà all’atto della fusione delle varie componenti la Holding regionale dei trasporti”. “In poche parole – conclude - una società come Fcu, partecipata della Regione dell’Umbria, anziché dover pensare a rendere più moderna ed efficiente la rete di sua competenza, deve diventare una specie di distributore automatico di euro o di sentina dove scaricare le difficoltà degli altri. Eravamo facili profeti nel prevedere le gravi conseguenze che le scelte in campo trasportistico della Regione Umbria avrebbero provocato, in primis, a Fcu, seria candidata ad ‘anello debole’ della Holding”. PG/pg