IMPIANTO FOTOVOLTAICO DI PIANDARCA: “INTERVENIRE IN DIFESA DI UN LUOGO UNIVERSALMENTE RICONOSCIUTO PER IL SUO VALORE STORICO-CULTURALE E RELIGIOSO” - NOTA DI SMACCHI (PD)
(Acs) Perugia, 10 settembre 2010 - “Sento in dovere di schierarmi a difesa di un luogo che ha una forte valenza storico-culturale e religiosa. Il senso comune, le tradizioni centenarie e il riconoscimento internazionale di Piandarca come luogo francescano rappresentano un capitale universale da difendere istituzionalmente nell’interesse esclusivo della collettività”. Così il consigliere regionale del Partito democratico Andrea Smacchi interviene sull’opportunità di installare un impianto fotovoltaico nei pressi del luogo dove, secondo la tradizione, S. Francesco si fermò a predicare agli uccelli.
Smacchi spiega di essere favorevole e di sostenere “l’uso di energie rinnovabili ed innovative, ma questo non significa derogare all’importanza di luoghi che per tutti noi hanno un’importanza assoluta e rappresentano un altissimo esempio di vita fondata sull’amore per il prossimo e per la natura. La pianificazione e la gestione del territorio spettano agli organismi che hanno il dovere di vigilare e, se necessario intervenire, affinché non si compiano azioni che vanno a vantaggio di pochi e a discapito di molti anche quando questo sia fatto in nome di sani principi come quello delle fonti energetiche rinnovabili.
Apprezzabile, continua Smacchi, è stato l’intervento del ministro ai beni culturale Sandro Bondi, che arriva al termine di un percorso che ha visto le istituzioni Regionali e Provinciali, in particolare i rispettivi presidenti, in prima linea a difesa del luogo che la comunità locale, e non solo, considerano di particolare interesse religioso”. Andrea Smacchi sottolinea che “in un momento in cui l’attenzione alle politiche energetiche ed ai cambiamenti climatici è elevata, è richiesta una specifica riflessione su come coniugare sviluppo energetico, integrazione e tutela del territorio in una Regione come l’Umbria, che del paesaggio e della sua storia ha sempre fatto un elemento identitario. La Convenzione europea sul paesaggio (entrata in vigore in Italia nel 2006) e l’approvazione del Codice dei beni culturali e paesaggistici hanno posto su basi innovative il tema delle costruzione di politiche in questo campo. E' stato infatti messo in evidenza che oggetto di attenzione non devono essere solamente i paesaggi di maggiore rilevanza storica e culturale, bensì tutto il territorio, che dovrà essere interessato, a seconda dei casi, da azioni di tutela o di riqualificazione, al fine di renderlo più consono alle esigenze di vita della popolazione”.
“Anche il Piano paesaggistico regionale – ricorda infine il consigliere regionale del Pd - riconosce il valore del paesaggio dell’Umbria come risorsa fondamentale e muove dalla concezione del paesaggio come una 'totalità contestuale' che integra localmente in modo specifico le caratteristiche storico-culturali, ecologico-naturalistiche, insediative, sociali e simboliche del territorio generando specifici profili identitari”. MP