Regione Umbria - Assemblea legislativa


ANZIANI: “IN UMBRIA MANCA UNA NORMATIVA SULLA PARZIALE NON AUTOSUFFICIENZA” - BUCONI (PSI) SOLLEVA IL PROBLEMA DEI TOTALMENTE INABILI IN FAMIGLIA E NELLE CASE DI RIPOSO, SÌ ALLA DELIBERA DELLA GIUNTA

In sintesi

Massimo Buconi, consigliere regionale Psi e presidente della III Commissione, solleva il problema della mancanza in Umbria di una normativa che in molte altre Regioni d'Italia consente di individuare soggetti anziani parzialmente non autosufficienti, e questo fa sì che famiglie o strutture non autorizzate si trovano in difficoltà quando il loro assistito diventa del tutto non autosufficiente. Buconi che cita il caso delle case di riposo di Castel Giorgio oggetto di indagini, plaude comunque alla normativa recente della Giunta regionale che regolamenta il ricovero in strutture residenziali e semiresidenziali anche private.


 

 

(Acs) Perugia, 9 settembre 2010 – In Umbria manca una normativa regionale sulla identificazione della autosufficienza parziale degli anziani che è invece ampiamente riconosciuta in altre Regioni, come stato intermedio di salute di molti soggetti, ospiti di strutture pubbliche e private che da noi entrano come anziani del tutto auto-sufficienti e nel tempo si ritrovano in condizione di assoluta non auto-sufficienza.

A rilevarlo è il consigliere regionale Massimo Buconi, (Psi) presidente della III Commissione consiliare che considera questa metamorfosi naturale, dovuta al progredire dell'età degli anziani, un problema con risvolti di natura giuridica, sia per le famiglie che per le strutture senza licenza che si ritrovano alle prese con ospiti da assistere completamente nella nuova condizione di totale inabilità.

Nel merito del problema, Buconi invita ad una approfondita riflessione sulla vicenda relativa alle case di riposo ubicate nel Comune di Castel Giorgio, oggetto di provvedimenti da parte dell’autorità giudiziaria. “Non vi è ombra di dubbio, spiega il presidente della III Commissione che, specialmente in questa materia, debba esservi il rigoroso rispetto delle norme; ma è altrettanto vero che non può essere lasciato al potere giudiziario la soluzione di problemi che sono di politica sociale. Se infatti, prosegue Buconi, “non è lecito il ricovero in una struttura non autorizzata di un soggetto non autosufficiente, da una parte si deve sanzionare, ma dall’altra si deve anche provvedere al suo ricovero in una struttura autorizzata. Se invece il problema è solo normativo, è la politica che intervenire per risolvere il problema”.

Rimanendo nel tema, attualissimo dopo la delibera della Giunta regionale e le successive prese di posizione, Buconi considera positiva la nuova normativa regionale sui parametri per mettere in campo servizi semiresidenziali e residenziali a carattere socio-assistenziale per le persone anziane. “Un'ottima normativa: perché regolamenta un mercato privato in crescita sulla spinta di una domanda sempre più forte da parte dei singoli anziani e famiglie formate da solo due componenti; perché permette a chi è ancora autosufficiente di poter continuare a vivere a casa sua – sfruttando magari i servizi delle case quartiere dove va a mangiare in compagnia di altre persone – libero di rimanere a stretto contatto con il proprio territorio e il proprio vissuto”. Ma per Buconi la nuova normativa consente anche di dare un nuovo impulso occupazionale ed economico alla Regione, visto che stilando regole precise, la Regione stimola i privati ad investire in maniera sana nel settore dell’assistenza sanitaria”. GC/gc


 


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