Regione Umbria - Assemblea legislativa


ISTRUZIONE: “L'OPPORTUNITA' DI SEGUIRE LE PROPRIE ASPIRAZIONI DEVE ESSERE UNIVERSALISTICA” – SMACCHI (PD) SULLA PROGRAMMAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA SCOLASTICA

In sintesi

Esprimendo un giudizio positivo sulla programmazione dell’offerta scolastica redatta dalla Giunta, il consigliere regionale Andrea Smacchi (PD) punta il dito contro i tagli operati dal Governo sulla scuola pubblica, per ribadire che essa è “un investimento sul nostro futuro e su quello dei nostri figli”.

(Acs) Perugia, 2 agosto 2010 - “Bene la proposta della Giunta, discussa e partecipata, sull’offerta formativa scolastica. No ai tagli che colpiscono soprattutto chi vive nelle zone svantaggiate. In Umbria nel 2010 ci saranno 2.000 studenti in più e si riducono classi, servizi e personale. Abbiamo il dovere di non essere complici del tentativo di smantellare il sistema scolastico di cui risentiranno soprattutto quei cittadini che vivono nelle zone montane. Garantire il diritto allo studio significa dare a tutti le stesse possibilità materiali, così che si possa rivalutare in maniera efficace il merito”. Questo il giudizio di Andrea Smacchi (PD) sulla programmazione territoriale dell’offerta formativa per la scuola secondaria operata dalla Giunta regionale.

Il piano che approveremo – afferma Smacchi - avrà i suoi effetti dal 1° settembre 2011 ed è anche diretta conseguenza della legge 6 agosto 2008 numero 133, la cosiddetta 'legge Brunetta'. In particolare a quanto previsto dall’art. 64, comma 4, riguardo al contenimento della spesa ed a quanto previsto al comma 2 dello stesso articolo che prevede la riduzione del 17 per cento, della consistenza numerica dalla dotazione organica determinata per l’anno scolastico 2007/2008, del personale tecnico, del personale amministrativo e di quello ausiliario. Per tali categorie la riduzione complessiva triennale nazionale sarà di 44mila 500 posti di lavoro e più precisamente: 700 direttori dei servizi generali ed amministrativi, 8mila 500 amministrativi, 3mila 100 tecnici di laboratorio, 32mila 200 collaboratori scolastici. In Umbria si perderanno nel triennio 2009-2012 circa 754 unità di personale non docente e 313 unità di personale docente di tutti i gradi per il solo anno scolastico 2009/2010”.   “Da un’indagine svolta personalmente sul territorio – prosegue - ho avuto modo di conoscere la situazione drammatica delle segreterie amministrative: mancano i fondi per pagare le supplenze temporanee, per le fotocopie, per l'acquisto del materiale e per le esercitazioni di laboratorio. La Regione Umbria si è già espressa ufficialmente, in data 12 maggio 2009, contro la perdita di posti di lavoro, la diminuzione del numero delle classi e del tempo, il taglio delle risorse finanziarie, la riduzione dei servizi a scapito delle famiglie e degli studenti. Il 15 luglio 2010 sono entrati in vigore i regolamenti ministeriali di riordino dell’istruzione liceale, tecnica e professionale. Se si vuole parlare di green economy, di metalmeccanica, di meccatronica, si devono promuovere e supportare i diplomi che portano alle lauree tecnico-scientifiche, coerentemente anche alle linee programmatiche della Giunta regionale ed alle realtà produttive del nostro territorio”.   “La scuola – conclude - è deputata alla formazione, all'acculturamento, ha un ‘utile’ che è difficile misurare, validare e valutare. E’ un investimento sul nostro futuro e sul futuro dei nostri figli, che per fruttare ha bisogno del supporto economico e del supporto delle istituzioni, alle quali spetta il compito di farla stare al passo coi tempi, senza spingerla, a mio giudizio, verso una logica aziendalista”. RED/PG

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