PATTO PER LO SVILUPPO: “UNO STRUMENTO CHE VA IN SOFFITTA MA LA DISCONTINUITÀ È SOLO NEL SISTEMA DI POTERE” - PER LIGNANI (PDL) “NON ESISTE UN PROGETTO INNOVATIVO ED IL CONSIGLIO REGIONALE DEVE ESSERE COINVOLTO”
(Acs) Perugia, 29 luglio 2010 - “Il Patto per lo Sviluppo va in soffitta e nessuno lo rimpiangerà. Una trovata propagandistica della Lorenzetti, che ha prodotto solo chiacchiere ed ha acuito le differenze invece di trovare sintesi alte, viene sconfessato dalla stessa maggioranza politica che a suo tempo lo aveva descritto come sistema “altamente innovativo”. Lo afferma il consigliere regionale del Pdl Andrea Lignani Marchesani, secondo cui “si intravede esclusivamente una discontinuità che la nuova Governatrice vuole marcare non tanto sui metodi quanto con le persone che la hanno preceduto”.
Per il consigliere Lignani Marchesani “la dismissione del Patto per lo Sviluppo è una sorta di 'parricidio rituale' di esclusiva natura politica, ma che deve dimostrare di sapere e volere cambiare marcia. È infatti assai difficile individuare quali differenze concrete ci siano; i “Tavoli territoriali dismessi infatti non si riunivano da anni, quelli tematici sono rimasti pressoché identici ed il Tavolo generale non aveva frequenze di molto maggiori rispetto ad una concertazione per Dap e grandi atti di indirizzo. Di rivoluzioni non se ne vedono. Continua, invece, il gap di politica che ha caratterizzato i mandati della Lorenzetti: una politica alta di sintesi è infatti oltremodo necessaria in momenti di crisi ed è necessario coinvolgere in questi Tavoli anche il Consiglio regionale, che non può più essere il soggetto ratificatore di scelte prese altrove e non può venire a conoscenza di politiche e di decisioni per ultimo, dopo le categorie e le parti sociali”.
L'esponente dell'opposizione evidenzia la necessità di un urgente “incontro tra Giunta e Ufficio di Presidenza del Consiglio per concordare in maniera istituzionale le predette forme di partecipazione. D’altronde, il termine di passacarte - riferito al Consiglio - è stato usato da autorevoli membri della maggioranza a dimostrazione di quanto sia necessaria e sentita una rinnovata forma di partecipazione della massima Assemblea regionale”. MP