RIFORMA ATER: “ABOLIRE LE 2 AZIENDE E TRASFERIRE LE COMPETENZE A REGIONE, PROVINCE E COMUNI: 500 MILA EURO DI RISPARMI SOLO NEL PRIMO ANNO” - PDL E LEGA PRESENTANO UN MAXI EMENDAMENTO AL DISEGNO DI LEGGE DELLA GIUNTA
(Acs) Perugia, 27 luglio 2010 – Sopprimere le due Aziende territoriali per l'edilizia residenziale e trasferire le loro funzioni e il loro personale a Regione, Province e Comuni, risparmiando risorse pubbliche, sburocratizzando le procedure, coinvolgendo i privati, applicando la sussidiarietà e riavvicinando i cittadini e l'Amministrazione. Sono queste le linee guida del maxi emendamento al disegno di legge di riforma dell'Ater presentato dalla Giunta regionale, elaborato dai gruppi consiliari di Pdl e Lega Nord e presentato questa mattina durante una conferenza stampa a Palazzo Cesaroni. Il responsabile della riforma endoregionale nell'ambito del “progetto officina – opposizione per competenze” Andrea Lignani Marchesani ha spiegato che la proposta di Pdl e Lega “non rincorre la Giunta per modificare una riforma che non ci soddisfa ma disegna una norma completamente nuova e alternativa, che cancella le 2 Ater con un risparmio di 500mila euro all'anno e ulteriori riduzioni dei costi quando andrà a regime. Verranno mantenuti l'Osservatorio regionale e la Commissione tecnica, ma saranno semplificati e verrà abolito il gettone di presenza”. Gianluca Cirignoni (Lega) ha evidenziato che la proposta di abolizione delle Ater “si inserisce in maniera adeguata nel processo di riforma che ci porterà al federalismo fiscale: la nostra proposta alternativa riprende quanto stabilito dall'articolo 114 della Costituzione, con evidenti risparmi e un riavvicinamento dell'amministrazione ai cittadini”. Per Fiammetta Modena (Portavoce opposizioni Pdl – Lega) il maxi emendamento al progetto di riforma delle Ater è uno dei primi atti significativi del “progetto officina – opposizione per competenze” e dimostra la capacità delle opposizioni di elaborare proposte di governo alternative ma credibili. Il capogruppo del Pdl Raffaele Nevi si è soffermato sulla necessità di scardinare il “'socialismo municipale' basato sulla presenza dell'Ater pubblico anche nell'edilizia privata: va invece applicato il principio di sussidiarietà sia verticale che orizzontale, coinvolgendo i Comuni e i privati”. Massimo Mantovani ha infine rimarcato che la proposta di Pdl e Lega porterà verso la “Regione leggera” e la riduzione dei costi degli appartamenti, grazie all'eliminazione delle spese burocratiche.
SCHEDA
Il pacchetto di emendamenti presentati da Pdl e Lega prevede: la soppressione delle due Ater provinciali; l'allocazione in capo alla Regione della programmazione e del coordinamento degli interventi, delle iniziative in materia di edilizia residenziale pubblica relative a nuove attività (in pratica l'assessorato decide dove e come prevedere nuovi insediamenti di edilizia popolare); l'attribuzione ai Comuni della gestione del patrimonio edilizio esistente, compresa la liquidazione del patrimonio (con vincoli precisi per la gestione dei proventi); il trasferimento delle risorse umane e strumentali a Regione, Provincie e Comuni, garantendo la continuità del rapporto di lavoro; la riduzione dei componenti della commissione tecnica e l'abolizione del gettone di presenza. Verrebbero trasferite alla Regione le seguenti funzioni amministrative, già esercitate dalle Ater: la realizzazione di interventi di edilizia residenziale, da destinare alla locazione permanente a favore delle fasce sociali più deboli, con un canone determinato ai sensi del d.m. 22 aprile 2008; la programmazione ed il sostegno alla realizzazione da parte di operatori privati di interventi di edilizia residenziale, mediante il recupero, l'acquisto o la nuova costruzione di immobili, destinati alla locazione temporanea, per un periodo non inferiore a otto anni, con un canone determinato ai sensi del d.m. 22 aprile 2008; la progettazione con propria struttura e la realizzazione di interventi edilizi, opere di urbanizzazione ed infrastrutture affidati dalla Regione, da enti locali e altri enti pubblici; l'assistenza tecnica ed amministrativa agli enti locali ed enti pubblici, per lo svolgimento dell'attività e per la gestione dei servizi di loro competenza, assumendone anche la diretta realizzazione e gestione; il contributo e sostegno all’acquisto, con risorse proprie, di unità immobiliari ad uso residenziale destinate prevalentemente alla locazione a canone concordato, allo scopo di soddisfare le esigenze abitative manifestate da particolari categorie sociali, nonché di unità immobiliari ad uso non residenziale, destinate alla locazione per finalità pubbliche; la partecipazione, quale soggetto promotore e/o attuatore, alle iniziative riguardanti i piani di riqualificazione urbana comunque denominati; l'esecuzione di interventi e programmi di contenuto innovativo con particolare riguardo alle tecniche costruttive. Spetterebbero alle Provincie la gestione ed il recupero del patrimonio abitativo di proprietà delle Province e l’alienazione del patrimonio di proprietà provinciale, sulla base dei programmi di vendita adottati dalla Giunta regionale. Sarebbero trasferite ai Comuni (sulla base di direttive della Giunta regionale): la gestione ed il recupero del patrimonio abitativo di proprietà comunale e di quello dell'Ater; l'alienazione del patrimonio di proprietà comunale sulla base dei programmi di vendita adottati dalla Giunta regionale, anche in collaborazione con soggetti privati. MP/mp
Immagini per le redazioni nell'archivio fotografico del Consiglio regionale dell'Umbria.