SCUOLA: “OFFERTA FORMATIVA LEGATA ALLE ESIGENZE DEI TERRITORI E MAGGIORI RISORSE PER I PERCORSI FORMATIVI” – AUDIZIONE IN III° COMMISSIONI PER I CRITERI DEI PIANI SCOLASTICI
La III° Commissione consiliare, presieduta da Massimo Buconi, ha ospitato stamani, in audizione, a Palazzo Cesaroni, i rappresentanti delle due Province, dell’Ufficio scolastico regionale, del Forum delle associazioni familiari e delle organizzazioni sindacali, in merito alle linee guida della programmazione scolastica relativa alle scuole di secondo grado per gli anni scolastici 2011/2012 e 2012/2013, predisposte dall’esecutivo regionale. Tra le proposte emerse: offerta formativa attinente alle esigenze territoriali, criteri chiari per il dimensionamento, più risorse per i percorsi formativi. Domani, la Commissione ascolterà l’assessore regionale Carla Casciari. L’atto dovrebbe approdare in Aula nella seduta consiliare del prossimo 27 luglio.
(Acs) Perugia, 21 luglio 2010 - Meno potere alle istituzioni scolastiche nella predisposizione del Piano; offerta formativa sempre più attinente alle esigenze dei territori; maggiori risorse regionali per i percorsi formativi; criteri chiari e precisi per il dimensionamento scolastico che possano tenere conto degli studenti iscritti, del personale docente e Ata; sostanzialmente buoni i criteri e le procedure per la programmazione dell’offerta scolastica predisposti dalla Giunta regionale. E’ quanto emerso nel corso dell’audizione in terza Commissione sull’atto amministrativo predisposto dall’Esecutivo regionale concernente i ‘criteri e procedure per l programmazione territoriale dell’offerta di istruzione secondaria di secondo grado per gli anni scolastici 2011/2012 e 2012/2013’, e alla quale hanno partecipato rappresentanti delle due Province, dell’Ufficio scolastico regionale, del Forum delle associazioni familiari, delle organizzazioni sindacali.
L’atto, in discussione in terza Commissione verrà approfondito ulteriormente nella giornata di domani dallo stesso assessore regionale, Carla Casciari invitata dal presidente Massimo Buconi in una apposita audizione. L’obiettivo è quello della approvazione dell’atto nella seduta consiliare del prossimo 27 luglio, l’ultima prima della pausa estiva. Numerosi gli interventi. Per Anna Piazza (Forum delle associazioni familiari) “è necessaria un’informazione approfondita e costante verso le famiglie sulle novità del Piano, affinché possano scegliere in merito alla proposta scolastica. Attenzione particolare ai servizi trasporto. Bene la preparazione tecnica e scientifica, senza dimenticare però le eccellenze regionali, tra le quali il turismo. No a Istituti con classi troppo numerose”. Amedeo Zupi (Flc-Cgil) ha evidenziato come gli indirizzi scolastici debbano “essere decisi dalle Autonomie locali e Regione e non da singole istituzioni scolastiche che spesso scatenano competizioni negative sulla programmazione. Oltre a pensare agli sbocchi occupazionali sul territorio è anche importante creare professionalità adeguate per l’apparato produttivo. Deve essere categorico l’orientamento di non superare 900 alunni in un singolo Istituto”. Per Ivana Barbacci (Cisl scuola) “bene l’impianto culturale del documento, ma la Regione dovrebbe prevedere maggiori risorse per i percorsi formativi oltre a verificare accavallamenti o doppioni di indirizzi. Valorizzare la vocazione turistica e le esperienze pregresse. Sì a un dimensionamento intermedio tenendo conto di iscritti e personale”. Tiziana De Angelis (funzionario Provincia Terni) ha evidenziato l’importanza che deve assumere l’Ufficio scolastico regionale nella diffusione delle linee guida del Piano. “Il documento della Giunta è chiaro nei criteri e nelle procedure”. Secondo Gianbaldo Bianchi (Snals), “per evitare sovrapposizioni e campanilismi non si deve partire dalla richiesta delle istituzioni scolastiche. Sono necessari criteri di razionalizzazione seri, duraturi, chiari e precisi per il dimensionamento. Purtroppo spesso la scelta di un indirizzo dipende dalla salvaguardia del personale e non dalle esigenze del territorio”. Per Franco Gagliardini (Uil scuola) “è necessaria una sana razionalizzazione che garantisca il personale docente, quello Ata e soprattutto l’utenza, cioè gli alunni e le famiglie”. Domenico Peruzzo (Ufficio scolastico regionale) ha rimarcato che “devono essere le Province a farsi carico della predisposizione del Piano anche se le scuole è giusto che abbiano il potere di proposta. Chiarire invece i due livelli di deliberazione relativi a Province e Regione, altrimenti ci troveremo di fronte a una sovrapposizione dei poteri. Sull’offerta formativa particolare importanza riveste l’aspetto della sussidiarietà. Bisogna investire di più sui laboratori, parte indispensabile per la formazione”. L’assessore provinciale di Perugia, Giuliano Granocchia ha espresso “un parere di condivisione sugli atti di indirizzo e sui tempi, che danno alle Province la possibilità della predisposizione dei Piani attraverso una completa partecipazione da parte di tutti i territori e dei soggetti interessati. L’obiettivo è quello di disegnare un Piano di scuola pubblica razionale anche se ci troviamo all’interno di una congiuntura difficile che risente delle scelte maturate a livello nazionale. Per quanto riguarda il dimensionamento, ci auguriamo che, grazie alla partecipazione della amministrazioni locali, si possa raggiungere il giusto equilibrio per quanto riguarda i territori”. RED/as