WELFARE: “LE REGIONI CENTRALI, GOVERNATE DAL CENTROSINISTRA, SONO QUELLE CHE SPENDONO DI PIU’ PER CASSA INTEGRAZIONE E OCCUPAZIONE” – NOTA DI MASSIMO MONNI (PDL)
In sintesi
Il consigliere regionale Massimo Monni (Pdl) punta il dito “sull’aumento delle spese sostenute dalle Regioni del centro Italia, nel periodo 2001-2008, governate dal centrosinistra, relative alla cassa integrazione e alla disoccupazione. Tra queste – dice - si distingue in particolare l'Umbria (+70 per cento)”. Il riferimento dell’esponente del centrodestra è ad un rapporto della Cgia di Mestre (Associazione piccole imprese).
Monni ritorna anche su quanto scritto nei giorni scorsi in merito “allo scandalo delle indennità di risultato ai direttori regionali” proponendo alla Giunta la diminuzione del numero degli stessi direttori unitamente a quella dei dirigenti.
(Acs) Perugia, 20 luglio 2010 – “Le Regioni nel periodo 2001-2008 hanno aumentato mediamente le spese di circa il 50 per cento con punte che si attestano intorno al 100 per cento in Emilia Romagna e al 70 per cento in Umbria. Le Regioni del centro Italia, da sempre governate dal centro sinistra, sono quindi quelle che spendono di più. In particolare l'Umbria si distingue per quanto riguarda la cassa integrazione e l'occupazione”. E’ quanto scrive Massimo Monni (Pdl) in riferimento alla recente pubblicazione dei dati contenuti in un rapporto della Cgia di Mestre (Associazione piccole pmprese) riferiti alle spese correnti delle Regioni nel periodo 2001-2008, alla cassa integrazione e alla disoccupazione. “L’Umbria – sottolinea l’esponente del Pdl – è la regione, prima in graduatoria, per la percentuale di cassaintegrati rispetto agli occupati ed è sempre la prima per la percentuale di disoccupati in rapporto alla popolazione. Quando, qualche giorno fa, ho scritto che dare 22 mila euro ai Direttori regionali come indennità di risultato è uno scandalo, intendevo dire che la cifra è analoga a quella che guadagna un operaio in un anno”. “In una situazione economica, come quella che stiamo vivendo soprattutto in Umbria, - aggiunge Monni - non appare eticamente sostenibile una scelta di questo tipo; se consideriamo poi che alcuni dei Direttori sono già ‘in pensione’ ed accumulano la pensione e lo stipendio, l'aspetto etico si trasforma in uno scandalo colossale alla faccia della classe operaia, tanto a cuore alla sinistra. In cifre, - spiega - un cumulo di questo tipo, con la massima indennità di risultato, porta nelle tasche del Direttore una cifra netta pari a 11mila euro al mese e cioè dieci volte lo stipendio di un operaio”. Monni propone, quindi, che “nel momento in cui si sta riorganizzando la Regione, venga diminuito il numero dei Direttori regionali e dei Dirigenti. Mandiamo a casa – aggiunge - quelli in pensione o in procinto di andarci evitando così il cumulo pensione/stipendio. Riduciamo – conclude - le indennità di tutti i Direttori regionali e dei Dirigenti che percepiscono più di 80 mila euro all'anno”. RED/as