INFRASTRUTTURE: “LAVORARE SULLO SVILUPPO DELL’AEROPORTO DI SANT’EGIDIO PER MANTENERE LA SUA CENTRALITA’” – INTERROGAZIONE ALLA GIUNTA DI ANDREA LIGNANI MARCHESANI (PDL)
In sintesi
Con una interrogazione all’Esecutivo regionale, Andrea Lignani Marchesani (Pdl) chiede di conoscere le azioni che la Regione metterà in campo per lo sviluppo dell’aeroporto di Perugia-Sant’Egidio,utili per mantenere la sua centralità. Preoccupato dalle previsioni di un ‘Rapporto sulle strategie di programmazione per il sistema aeroportuale italiano’ commissionato dall’Ente Nazionale dell’Aviazione Civile (Enac) che penalizzerebbero in via definitiva l’aeroporto di Perugia-Sant’Egidio, Lignani Marchesani sottolinea come, negli ultimi anni, l’aeroporto umbro abbia avuto un costante e consistente aumento di traffico e di passeggeri.
(Acs) Perugia, 20 luglio 2010 – “La Giunta regionale dica quali strategie intende mettere in campo per ribadire la centralità dell’aeroporto di Perugia-Sant’Egidio nel sistema trasportistico dell’Italia Centrale”. E’ quanto chiede, attraverso una interrogazione, il consigliere del Pdl e vice presidente del Consiglio regionale, Andrea Lignani Marchesani per il quale sono necessarie “azioni volte a dimostrare la necessità di una regione competitiva dal punto di vista infrastrutturale, quale supporto all’economia e al turismo dell’intero contesto nazionale”. Lignani, nell’atto, fa riferimento al ‘Rapporto sulle strategie di programmazione per il sistema aeroportuale italiano’, commissionato dall’E.n.a.c. (Ente nazionale dell’aviazione civile) a ‘One Works’, ‘Kpmg’ e ‘Nomisma’ che è stato trasmesso in via definitiva al ministero per le Infrastrutture e che, detto rapporto, ha come tema principale quello di un ‘sistema’ concentrato in poche grandi infrastrutture (Roma-Fiumicino, Milano-Malpensa e Venezia) raccordate con scali di area limitrofi, che “sconsiglia in nome di risparmi e competitività la proliferazione degli scali”. “Il sistema individuato per l’Italia centrale, – spiega Lignani - prevederebbe un asse ‘Roma Fiumicino-Roma Ciampino-Viterbo’, che porterebbe nel 2030 ad un raddoppio dei passeggeri, individuando altri scali primari soltanto quelli di Pisa e Firenze. Il progetto di sviluppo dell’aeroporto di Viterbo, geograficamente vicino alla nostra Regione, - ricorda - aveva già nel recente passato suscitato dubbi ed interrogativi tuttora in essere per quanto attiene l’opportunità e la sostenibilità economica complessiva dell’operazione in questione”. Quindi – avverte - l’attuazione di detto Rapporto penalizzerebbe in via definitiva l’aeroporto di Perugia-Sant’Egidio, vanificando gli investimenti ed i miglioramenti degli ultimi anni grazie ai quali, pur rimanendo uno scalo minore nel panorama aeroportuale italiano, ha avuto un costante e consistente aumento di traffico e di passeggeri. Un incremento – continua – che ha consentito di passare dai circa 12mila200 passeggeri del 1996 agli oltre 123mila400 del 2009. L’apertura di nuove rotte – spiega - ha determinato anche la ‘tenuta’ del turismo umbro in tempi di crisi, contenendo il decremento di presenze e arrivi complessivi in alcuni comprensori della regione”. “L’impegno della S.a.s.e. e di tutti i soci istituzionali – conclude Lignani Marchesani - ha consentito ulteriori finanziamenti governativi in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, evento che amplierà le possibilità di fruizione dello scalo perugino”. RED/as