Regione Umbria - Assemblea legislativa


REFERENDUM ACQUA PUBBLICA: “IN POCO PIÙ DI DUE MESI RACCOLTE QUASI UN MILIONE E MEZZO DI FIRME. IN UMBRIA 15MILA ADESIONI” – NOTA DI STUFARA (PRC-FED. SIN.)

In sintesi

Il capogruppo regionale di Rifondazione comunista, Damiano Stufara, sottolinea il “grande risultato” ottenuto dalla campagna per la raccolta di firme del referendum sull’acqua pubblica che ha totalizzato un milione e mezzo di adesioni a livello nazionale e 15 mila in Umbria. Necessario ora, secondo Stufara, “proseguire nella mobilitazione referendaria, come pure riconsiderare le forme di gestione del servizio idrico in Umbria, ponendosi l'obiettivo della completa ripubblicizzazione del ciclo delle acque”.

 

  (Acs) Perugia, 19 luglio 2010 - “La grande mobilitazione iniziata più di 2 mesi fa per i tre referendum sull'acqua pubblica ha permesso di raccogliere quasi un milione e mezzo di firme, che saranno depositate oggi lunedì 19 Luglio presso la Corte di Cassazione per essere certificate”. Così il capogruppo regionale di Rifondazione comunista-Fed. Sin., Damiano Stufara che sottolinea il risultato “positivo” dell’iniziativa in Umbria: “Solo nella nostra regione sono stati quasi 15mila i cittadini che hanno firmato per tornare ad una gestione pubblica e partecipata del servizio idrico, contrariamente a quanto stabilito dal decreto Ronchi, che prevede invece l’espropriazione della gestione del servizio agli enti locali, a tutto vantaggio dei privati”. Il positivo risultato ottenuto nella fase della raccolta delle firme fa dire al capogruppo di Rifondazione che “diventa sempre più pressante la necessità di riconsiderare le forme di gestione del servizio idrico nel nostro territorio, ponendosi l'obiettivo della completa ripubblicizzazione del ciclo delle acque”. Stufara dice che il “popolo dell'acqua” ha rappresentato e deve continuare a rappresentare un “modello di azione dal basso, capace di attraversare la dimensione sociale e quella politica e di porre all'ordine del giorno una proposta immediatamente operativa, e corrispondente alla volontà della grande maggioranza della popolazione. Questo esempio di mobilitazione – aggiunge - può e deve essere ripreso per riportare all'attenzione di tutti le grandi questioni di democrazia e di giustizia sociale presenti nel nostro paese, continuamente cancellate dal dibattito politico fra i due poli che è sempre più ripiegato su se stesso, e incapace di rappresentare gli interessi della comunità”.    Per l’esponente di Rifondazione comunista, l'acqua è un “bene comune” il cui utilizzo deve rispondere a criteri di “utilità pubblica”: “La distinzione astratta fatta dal governo Berlusconi tra la proprietà pubblica dell'acqua e gestione al 40 per cento privata del servizio – argomenta Stufara - nasconde in realtà l'obbligo per gli enti locali di mettere sul mercato i servizi idrici, con evidenti ricadute negative sia per la qualità della gestione che per le tariffe a carico dei cittadini”. Stufara ribadisce, infine, “l’assoluta contrarietà” a ogni norma che obblighi la privatizzazione del servizio idrico in Italia. E assicura che nelle prossime settimane il proprio partito si impegnerà “affinché prosegua la mobilitazione referendaria e affinché il referendum, una volta ammesso, abbia l'auspicato esito positivo”. RED/tb

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