Regione Umbria - Assemblea legislativa


RIFORME: “CON L’UNIFICAZIONE DELLE DUE ATER PROVINCIALI AUMENTERANNO LE RISORSE PER I BISOGNI ALLOGGIATIVI. OPPORTUNO COLLOCARE LA SEDE A TERNI” – NOTA DI STUFARA (PRC- FED.SIN.)

In sintesi

Il capogruppo di Rifondazione comunista-Federazione per la sinistra, Damiano Stufara giudica positivo il disegno di legge della Giunta regionale di riforma delle due Ater provinciali in un’unica struttura regionale anche se, nel percorso consiliare dell’atto (passaggio in Commissione), “sarà necessario apportare alcune modifiche al testo, che rappresenta comunque una buona base di partenza”. Per Stufara è “saggio prevedere che l'edilizia sociale venga esercitata attraverso uno strumento che si collochi sulla medesima dimensione. Bene anche la scelta di prevedere che continuino ad operare entrambe le sedi Ater nei due capoluoghi di provincia, ma dovranno comunque avere una forte caratterizzazione tematica”. Per quanto riguarda la sede, il capogruppo di Rifondazione comunista, auspica la sua collocazione a Terni.

(Acs) Perugia, 13 luglio 2010 – “L’unificazione delle due Ater provinciali in una unica struttura regionale, oltre a migliorare la capacità di rispondere ai bisogni alloggiativi in frenetica crescita nella popolazione, ad accrescere l'efficienza delle strutture che dipendono dalle attuali Ater provinciali, libererà ulteriori risorse dovute anche all’eliminazione di un consiglio d'amministrazione”. Così il capogruppo di Prc-Fed.Sin., Damiano Stufara per il quale “con l'arrivo nella competente Commissione consiliare del disegno di legge della Giunta Regionale per l'unificazione delle due Aziende territoriali dell’edilizia residenziale (Ater) provinciali, prende avvio la stagione delle riforme che caratterizzeranno il dibattito politico e le scelte dei prossimi mesi, per fornire una maggiore efficienza e incisività al sistema pubblico regionale e per assicurare alla comunità regionale l'erogazione di servizi essenziali e l'attuazione di indispensabili politiche, oggi messe a rischio dal micidiale combinato disposto delle ripercussioni della crisi internazionale e delle inique e liberticide scelte che il Governo nazionale ha assunto, attraverso la manovra finanziaria ‘lacrime e sangue’ in discussione nelle aule parlamentari”.

Stufara definisce “saggio prevedere che una funzione che la Costituzione attribuisce alle regioni come l'edilizia sociale venga esercitata attraverso uno strumento che si collochi sulla medesima dimensione. Ciò non perché le attuali Ater provinciali non abbiano svolto adeguatamente il proprio ruolo. Anzi, - commenta - come è noto, le aziende provinciali si sono distinte sia per la mole delle realizzazioni di edilizia residenziale pubblica effettuate per conto della Regione, che per una solidità finanziaria testimoniata dai bilanci chiusi sempre in attivo ormai da diversi anni”. Per il capogruppo di Rifondazione comunista, per il raggiungimento di un importante risultato “è necessario che nel percorso consiliare vengano apportate alcune modifiche al testo licenziato dalla Giunta, che rappresenta comunque una buona base di partenza”. “E' giusta – spiega - la scelta di prevedere che continuino ad operare entrambe le sedi Ater nei due capoluoghi di provincia; meno convincente è però l'impostazione per la quale in ogni sede si svolgano il complesso delle funzioni. Meglio prevedere – aggiunge - una forte caratterizzazione tematica di ciascuna sede per poter accrescere la massa critica e, di conseguenza, l'efficienza, evitando onerose duplicazioni. Si potrebbe, ad esempio, concentrare in una sede l'intera attività di progettazione e nell'altra le funzioni amministrative per gli appalti e l'affidamento dei lavori, in una sede le funzioni generali e nell'altra la programmazione dell'attività di manutenzione del patrimonio, valorizzando al meglio le professionalità di cui la nuova azienda regionale potrà disporre e accrescendone le performances attraverso una più razionale organizzazione”. Secondo Stufara “occorre anche individuare, già nella legge, la sede della costituenda azienda regionale, non rinviando tale decisione ai futuri amministratori dell'Ater. E' noto – puntualizza - come in queste settimane si sia aperta, nel dibattito politico regionale, una ‘questione ternana’, che prende le mosse dal fatto che il modello di sviluppo dell'Umbria meridionale, sostanzialmente diverso rispetto al resto della regione, risulti oggi molto più esposto agli effetti della crisi economica in atto. La percezione che nell'opinione pubblica si determina rispetto alle politiche regionali che vengono poste in essere, parte anche da aspetti simbolici, che non per questo vanno sottovalutati”. “Proprio per tali ragioni – conclude il capogruppo di Rifondazione comunista - riteniamo che in questa fase la scelta più opportuna sia collocare nella città di Terni la sede della futura Ater regionale. Questo – conclude - per rilanciare, in un periodo storico caratterizzato da inedite e gravose difficoltà, una nuova fase del regionalismo che parta tanto da un rinnovato rapporto fra le due città capoluogo, che da un più forte spirito unitario delle comunità umbre”. RED/as

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