CONSIGLIO REGIONALE: “SBAGLIATE NUOVE CONSULENZE ESTERNE IN EPOCA DI CRISI ECONOMICA E SACRIFICI” – L’ASTENSIONE DELL’IDV
In sintesi
I consiglieri dell’Italia dei valori Oliviero Dottorini e Paolo Brutti, rispettivamente capogruppo in Regione e fiduciario regionale, spiegano la loro astensione sull'atto presentato in Aula dall'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale riguardante struttura organizzativa e dirigenza del Consiglio: parlano di un "accordo trasversale che rende esteticamente più sgradevole la scelta della figura del portavoce del presidente del Consiglio, esterna all'organico. La legislatura – sostengono - è chiamata ad affrontare i problemi reali della regione".
(Acs) Perugia, 6 luglio 2010 - "Ci siamo astenuti su un testo che contiene un'importante attenuazione del precariato, ma anche elementi che aggravano la spesa per gli organi consiliari attraverso l'istituzione immotivata di una figura, quella del portavoce del presidente del Consiglio, esterna all'organico del Consiglio regionale. Una figura della quale non si avvertiva la necessità, soprattutto in un momento di ristrettezze economiche e quando sale forte dall'opinione pubblica la richiesta di maggiore sobrietà da parte della politica, di contenimento delle spese a carico della pubblica amministrazione, di rigore nella gestione delle risorse pubbliche". Con queste parole il capogruppo Oliviero Dottorini e il consigliere regionale Paolo Brutti (Idv) motivano la votazione che ha portato l'Italia dei Valori ad astenersi sull'atto presentato dall'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale riguardante struttura organizzativa e dirigenza del Consiglio regionale. "Si tratta - aggiungono gli esponenti Idv - di una scelta simbolica negativa, che rischia soltanto di rendere ancora più distante la sensibilità dell'opinione pubblica dai palazzi delle istituzioni e della politica. Il fatto che avvenga con accordo trasversale non fa che rendere esteticamente più sgradevole questo passo che inaugura nel peggiore dei modi questa legislatura, chiamata invece ad affrontare i problemi reali della regione, a iniziare dalla pesante crisi economica che investe famiglie e imprese. Non è più pensabile – concludono - continuare a fare enunciazioni sulle razionalizzazioni, sulla riduzione delle spese per incarichi e consulenze e poi presentarsi in aula con atti di questo tenore". RED/pg