Regione Umbria - Assemblea legislativa


CONSIGLIO REGIONALE: SI’ A PROPOSTA DI LEGGE DELL’UFFICIO DI PRESIDENZA SU STRUTTURE DI SUPPORTO AI GRUPPI POLITICI E PRESIDENZA DEL CONSIGLIO – 24 VOTI A FAVORE, 2 ASTENUTI (IDV)

In sintesi
Con 24 voti a favore (Pd, Pdl, Prc-FdS, Udc, Socialisti rif., Lega nord) e l’astensione dei due consiglieri dell’Idv, è stata approvata dall’Aula di Palazzo Cesaroni una proposta di legge dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio in merito alla struttura organizzativa e dirigenza del Consiglio regionale. Si tratta della riorganizzazione del personale addetto ai gruppi politici e di supporto agli organi istituzionali, oltre all’istituzione della figura del portavoce del presidente del Consiglio. Mentre per quanto riguarda l’articolato della legge riferito al personale, gli esponenti dell’Idv, Dottorini e Brutti, si sono dichiarati favorevoli, i due esponenti della maggioranza hanno espresso la loro perplessità e contrarietà sulla figura del portavoce.
 

(Acs) Perugia, 6 luglio 2010 – Con voto bipartisan, 24 a favore e 2 astenuti (Dottorini e Brutti dell’Idv) l’Assemblea di Palazzo Cesaroni ha approvato una proposta di legge dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio relativa alla struttura organizzativa e dirigenza del Consiglio regionale che modifica, in alcune parti, precedenti normative contenute nelle leggi: 21/2007; 3/2000 e 3/2006.

“Si tratta – come ha anche sottolineato nella sua relazione in Aula, il vice presidente del Consiglio, Andrea Lignani Marchesani (Pdl), della riorganizzazione del personale addetto ai gruppi politici e di supporto agli organi istituzionali. All’interno della legge, composta di cinque articoli, viene disciplinata la figura del portavoce del presidente del Consiglio regionale. Di fatto – ha spiegato Lignani - stabilisce una riorganizzazione degli organi di supporto alle cariche istituzionali dando la possibilità ad esse di una più libera allocazione delle risorse comunque messe a già a disposizione e non certamente ampliate. La legge disciplina inoltre, per tutto il personale addetto ai gruppi politici il contratto di lavoro subordinato in sostituzione di uno più precario come quello Co.co.pro. Tutti i contratti – ha detto - si intendono a tempo determinato e legati alla vita del gruppo stesso. Con questa legge viene superata la logica del precariato e, seppur a termine, vengono offerte maggiori certezze contributive e previdenziali al personale. I gruppi che non si avvalgono della possibilità di avere dipendenti come previsto dal regolamento del Consiglio regionale, - ha spiegato - non ottengono la liquidazione paritetica del corrispondente di un lavoratore, ma una penalizzazione”. Nel suo intervento di presentazione, Lignani Marchesani ha anche annunciato un emendamento firmato dai capigruppo del Pd, Pdl, Prc-FdS, Udc, Socialisti rif., Lega nord, che disciplina il non aumento di spesa inerente la norma in discussione, in quanto i maggiori costi previsti in un capitolo vengono compensati con altre voci di capitoli diversi. Come già annunciato in Prima Commissione, dove l’atto è stato licenziato la scorsa settimana, lo stesso presidente Dottorini (Idv), che si era astenuto, ha evidenziato anche in Aula le sue perplessità riferite alla parte della legge in cui viene prevista la figura del portavoce del presidente del Consiglio. “L’atto – ha detto – è apprezzabile nei suoi intendimenti, quindi nella salvaguardia dei lavoratori dipendenti dai gruppi e delle figure istituzionali del Consiglio. Allo stesso tempo rende più flessibile la possibilità di avvalersi di più o meno figure sulla base delle proprie esigenze. Rimaniamo però perplessi – ha puntualizzato - sulla istituzione del portavoce perché viene proposta in un momento dove viene richiesto rigore, sobrietà, tagli di spese inutili. Pur non spostando grandi cifre è comunque inopportuno. Di questa nuova figura, che avrà comunque dei costi, non si avverte il bisogno, soprattutto in tempi di ristrettezze economiche come questi”. A conclusione del suo intervento, Dottorini ha quindi presentato tre emendamenti alla legge (tutti respinti), firmati anche dal suo collega di partito, Paolo Brutti, con i quali chiedevano di sopprimere l’articolo 2 delle legge, quello cioè relativo all’istituzione della figura del portavoce e altri due legati comunque al primo e di carattere tecnico,. Nel dibattito è quindi intervenuto Brutti che ha puntato il dito sulla “forma” dell’atto e ha invitato, per il futuro, ad una “chiarezza di scrittura al fine di non fare leggi illeggibili, incomprensibili per la normalità delle persone. E’ necessario – ha sottolineato - uno stile chiaro sia per la maggioranza che per la minoranza. Questo atto è tra i primi di questa legislatura e arriva in Aula mentre leggiamo di uno stato precario dell’Umbria, che emerge dalle rilevazioni dell’Istat, e noi esordiamo in questo modo. Credo non sia una priorità. Andrebbero riconsiderati i tempi di presentazione di questo atto e parlarne in altro momento. Per quanto riguarda il costo – ha aggiunto -, non è vero che non ci sono spese aggiuntive, come viene evidenziato dall’emendamento presentato da Lignani Marchesani, perché si provvede alle spese mediante decurtazione di un altro capitolo del bilancio. Mi auguro che la voce da decurtare sia relativa alle molte spese inutili compiute, perché sarebbe grave se non fosse così. Non nego che, su una materia di questo genere, in una situazione normale di maggioranza e minoranza, mi sarei aspettato il no dell’opposizione”. Per quanto riguarda la votazione dell’atto, voto unanime si è verificato sull’articolo 1 relativo agli Uffici di supporto agli organi di direzione politica del Consiglio regionale e all’articolo 3 concernente il rapporto lavorativo con il personale addetto ai gruppi politici. Voto contrario, invece, dell’Idv (2 voti) sull’art. 2, quello relativo alla istituzione della figura del portavoce del presidente del Consiglio. RED/as

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