MANOVRA: “UN VOTO DEL CONSIGLIO PER CHIEDERNE IL RITIRO AL GOVERNO ED ALLA CORTE COSTITUZIONALE” - MOZIONE DI STUFARA (PRC) SUGLI EFFETTI DEI TAGLI IN UMBRIA
Con una mozione da sottoporre al voto dell'Aula, il consigliere Damiano Stufara (Prc Fed Sinistra) propone di impegnare la Giunta ad assumere iniziative contro la manovra economica del governo. Il documento che elenca i settori sui quali la manovra produrrà effetti negativi, oltre alla richiesta di ritiro dell'atto prevede una campagna informativa nei confronti della opinione pubblica, ed un sensibilizzazione della Corte costituzionale per far valere le prerogative e le competenze che la legge attribuisce alle Regioni.
(Acs) Perugia, 30 giugno 2010 – Il Consiglio regionale dell'Umbria deve assumere una iniziativa politica contro la manovra economica del governo attivandosi in quattro direzioni precise: rappresentare dettagliatamente all'esecutivo nazionale gli effetti negativi che produrrà sui cittadini umbri nei nei settori colpiti dai tagli; promuovere una campagna informativa verso l’opinione pubblica; chiedere il ritiro del documento ed in alternativa far valere innanzi alla Corte Costituzionale le prerogative che la Carta fondamentale del Paese assegna alle Regioni, allo scopo di garantire ad esse il finanziamento integrale delle funzioni attribuite.
E' questo il dispositivo finale del testo di una mozione a firma del consigliere Damiano Stufara (Prc) da sottoporre al voto dell'Aula per impegnare la Giunta ad assumere le iniziative annunciate.
In premessa al testo del documento “Contrarietà della Regione Umbria alla recente manovra economica”, stilato da Stufara si sostiene che la manovra “avrà effetti drastici su viabilità, trasporto pubblico locale, welfare e servizi sociali, edilizia residenziale ed opere pubbliche, incentivi alle imprese e mercato del lavoro, agricoltura ed ambiente”.
Entrando più nello specifico fra le altre cose si afferma che, a causa dei tagli annunciati ai trasferimenti alle Regioni, “pari al 14 per cento, contro l'1,22 dai tagli alle amministrazioni centrali”, nel 2011 l'Umbria, per effetto di una riduzione di 120 milioni di euro quest'anno e di 117 nel prossimo, “avrà un bilancio composto esclusivamente da due voci di spesa, la sanità e i costi fissi di funzionamento”. Questo comporta, aggiunge Stufara, che l'Umbria come le altre Regioni: non potrà far fronte, “alle reiterate richieste di intervento istituzionale per limitare i disagi causati dalla chiusura di aziende, con la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro; non potrà svolgere un ruolo attivo nella difesa del tessuto economico sociale”; avrà un sistema di trasporti pubblici penalizzato nel settore ferroviario “con ripercussioni sull'occupazione e sull'aumento delle tariffe”; avrà problemi sul settore dell'edilizia residenziale pubblica, “con una decurtazione prevista per il 2011 di 17,5 milioni di euro che saliranno a 19,7 nel 2012”.
Nella mozione Stufara si fa riferimento anche alla riduzione delle risorse per le politiche sociali a danno delle fasce più deboli e più vulnerabili, ed “alla perdurante incertezza sulle sorti dei Programmi attuativi Fas (fondi aree sottosviluppate) con il timore che vengano tagliate risorse che in sette anni assommano a 236 milioni”. GC/gc