Regione Umbria - Assemblea legislativa


SCIOPERO CGIL DI VENERDÌ 25: “SAREMO A FIANCO DI CHI ALZA LA TESTA PER DIRE NO AD UNA MANOVRA INIQUA E SBAGLIATA, PARTICOLARMENTE DURA PER I CITTADINI UMBRI” - DOTTORINI (IDV) ADERISCE ALLA MANIFESTAZIONE

In sintesi

Oliviero Dottorini, capogruppo dell’Italia dei Valori in Consiglio regionale, annuncia l’adesione convinta del gruppo dell’Idv allo sciopero indetto dalla Cgil per il prossimo 25 giugno. E' una manovra iniqua, spiega Dottorini, che “scarica il prezzo del risanamento sui ceti più deboli, toglie ossigeno alle regioni e agli enti locali. L'Umbria perderà 120 milioni di euro, cioè il 35 per cento della quota di bilancio non vincolata, colpendo settori importanti come il trasporto pubblico, l'ambiente, la viabilità”.

 
(Acs) Perugia, 23 giugno 2010 – “Il governo Berlusconi sta portando un colpo pesante all'economia del Paese, creando precari, disoccupati e lasciando senza speranza le tante piccole e medie imprese che faticano a fronteggiare la crisi. Per questo, l’Italia dei Valori non può che essere dalla parte di chi, nel mondo del lavoro e nella società civile, alza la testa per dire no a una manovra iniqua, sbagliata e in larga parte inutile”.

Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell’Italia dei Valori in Consiglio regionale, annuncia l’adesione convinta del gruppo dell’Idv allo sciopero indetto dalla Cgil per il prossimo 25 giugno.

“La manovra finanziaria del governo, aggiunge il consigliere, “è iniqua e scarica il prezzo del risanamento sui ceti più deboli, toglie ossigeno alle regioni e agli enti locali, non contiene misure orientate allo sviluppo ed all'occupazione. Le Regioni saranno costrette a tagliare i servizi o ad imporre tasse e ticket. L'Umbria perderà 120 milioni di euro, cioè il 35 per cento della quota di bilancio non vincolata colpendo settori importanti come il trasporto pubblico, l'ambiente, la viabilità, gli incentivi alle imprese e l'edilizia residenziale pubblica.

A pagare i costi di una manovra sbagliata saranno i soliti noti, vale a dire i ceti medi e i più deboli. Ce n'è per infermieri, forze dell'ordine e insegnanti, già così pesantemente colpiti dalla riforma Gelmini; ma ne escono indenni le grandi rendite finanziarie, le sacche di privilegio, le rendite di posizione, gli sprechi in molti settori della pubblica amministrazione”. Per questo – conclude Dottorini - “venerdì saremo accanto ai lavoratori che protestano contro il governo e chiedono una seria politica industriale, occupazionale e per ottenere una più equa giustizia fiscale”. GC/gc


 


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