Regione Umbria - Assemblea legislativa


CONSIGLIO REGIONALE: PROGRAMMA DI GOVERNO - LE CONCLUSIONI DELLA PRESIDENTE CATIUSCIA MARINI

 
(Acs) Perugia, 10 giugno 2010 – In apertura di seduta la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini ha tirato le conclusioni del dibattito sul Programma di governo che ha impegnato il Consiglio regionale nella giornata di ieri.

Catiuscia Marini (presidente Regione Umbria) “Nel prossimo Dap saranno inseriti i primi provvedimenti indicati nelle linee programmatiche. Anche quelle che autonomamente il Consiglio regionale vorrà prendere. A me sono molto care le buone pratiche, da quelle di integrazione della Comunità Europea, a quelle italiane. Ma ci sono buone pratiche anche in Umbria, non a caso alla nostra Regione è stata affidata la guida della Conferenza stato regioni in tema di sanità.

INDENNITÀ DEI CONSIGLIERI REGIONALI: la Regione Piemonte le ha ridotto in questi giorni, ma sono ancora più alte del 40 per cento rispetto alle nostre, le più basse d'Italia.

RAPPORTI CON IL GOVERNO E MANOVRA: le Regioni si sentono responsabili: è un tema che abbiamo posto come primo punto al Governo: lo ha fatto la Lombardia. Abbiamo chiesto che le Regioni decidano da sole come e dove tagliare, perché non si possono mettere sullo stesso piano le Regioni che hanno contenuto le spese, le hanno messe sotto controllo, con quelle che le hanno già sforate. Su questo chiediamo ai parlamentari di fare squadra con noi. Sul modo corretto in cui si sarebbe dovuta impostare la manovra governativa di questi giorni, porto un esempio concreto, lo pubblica oggi Il Sole 24 Ore. La manovra fatta in Germania non è di tagli, ma di finanziamenti a scuola, università, centri di ricerca.

SANITÀ E SOCIALE: Ovvio che la tutela della salute e del servizio sanitario sia il cuore della nostra attenzione e non solo per l'entità della spesa. Abbiamo scelto di difendere il modello universalistico e di innalzarne la qualità. L'Umbria per prima Regione ha fatto prevenzione e screening di massa, non a caso, siamo il punto di riferimento per la prevenzione a livello nazionale: questo livello vogliamo difendere e migliorare.

LISTE DI ATTESA: dobbiamo entrare nel merito del problema, ma è evidente che nel caso mammografie di massa lavoreremo perché si possano garantire in tempi accettabili. Rimane fuori la ricerca specialistica che non rientri negli screening di massa: è un modo corretto di porre il problema e gestire la spesa. Anche gli accreditamenti dovranno farsi con criteri.

CONVENZIONI CON PRIVATI: Già ora la gran parte delle strutture sanitarie private sono accreditate, come il Bambin Gesù di Roma. Ma siamo convinti che la sanità non può e non dovrà essere un business. La sanità italiana pubblica, è il risultato di una delle migliori riforme, un modello riconosciuto nel mondo.

PILLOLA 486: agiremo su tre direttive, prevenzione, riduzione degli aborti, rispetto della legge, ma anche sulla tutela della salute della donna.

PROPOSTE PROGRAMMATICHE: Nessuno ha paura dell'impresa, e proprio per favorire la ripresa anche con riforme a costi zero, stiamo lavorando a sostenere piccole e medie imprese. Ci auguriamo che lo Stato recepisca al più presto il modello europeo dello “Smail Business act”. Noi ci muoviamo in questa direzione: ci sta lavorando l'assessore Rossi e lo immaginiamo come un provvedimento specifico dell'Umbria, impostato sulle competenze regionali.

ASILI NIDI: mi interessa molto il tema posto da Sandra Monacelli (Udc). L'Umbria si è già data una legge anche per estendere esperienze innovativa, con i privati e con il privato sociale. Ma è molto importante che si rispettino standard di qualità.

FISCALITÀ FAMIGLIE: è una delle grandi questioni nazionali. Mi sarei aspettata che alcune parti della manovra, durissima, fossero indirizzate a fronteggiare le emergenze dei costi altissimi che oggi sopportano i comuni.

OGM: risposta al consigliere Dottorini (Idv), la Regione può solo normare territori liberi da Ogm. Per farlo servono norme e deroghe, proprio per suffragare la scelta che già l'Umbria ha fatto. Per vietare gli Ogm bisogna anche consentirne la sperimentazione, anche per reggere l'urto della diffusione, si veda la legge del Veneto.

ZOOTECNIA: dopo la necessaria gestione emergenziale, serve una programmazione più ampia, faremo presto proposte partendo dal tipo e modello della zootecnia sostenibile, legate al Piano regionale di sviluppo rurale.

RIFIUTI: si ribadisce il vecchio piano. Fino ad ora l'Umbria ha saputo gestire ed evitare le emergenze. I ritardi non indicano una mancanza di volontà politica. L'estensione della differenziata va fatta per problemi ambientali, ma è ora di svelare una bugia: non è vero che dalla differenziata derivino risparmi! Ci sono costi esponenzialmente molto alti perché non tutto è riciclabile, è una verità che non possiamo ignorare. Questo giustifica la proposta dei due impianti da pensare al più presto, anche per contenere l'utilizzo eccessivo delle discariche. Non chiuderemo gli occhi verso novità tecniche vere.

INFRASTRUTTURE: Dovremo ridefinire le priorità in base alle risorse di fatto ridotte. Sulla E-45 riteniamo prioritaria la messa in sicurezza, da fare con risorse statali. Non consideriamo i pedaggi un tabù; ma è anche vero che i cittadini residenti non possono subirne costi e disservizi. Abbiamo chiesto un incontro per capire dove si era arrivati, un punto in sospensione per problemi finanziati.

RIFORME, evitiamo polemiche politiche sui numeri, puntiamo a razionalizzazioni privilegiando l'assegnazione di alcune competenze agli enti elettivi. Il problema è distribuire per materie le competenze, iniziando da quelle più rapide e snelle. Obiettivo vero, lo dico chiaramente, è snellire, ridurre costi e ridurre l'impatto sul pubblico impiego. Siamo comunque disponibili a valutare proposte che venissero anche da quest'Aula.

SERVIZI PUBBLICI LOCALI: il servizio idrico senza risorse pubbliche non è affidabile al mercato perché ha costi complessivi che vanno dalla qualità dell'acqua, alla tutela, alla depurazione e non tutto può essere messo a tariffa a carico dei cittadini. Dunque non si tratta solo di ripubblicizzare le società, ma di chiare il problema dei costi e di chi li deve sostenere. Penso che sull'acqua dovremo sperimentare un modello riconducibile alla realtà umbra.

DISCONTINUITÀ. La Regione è in buona salute con conti in ordine, partiamo da una realtà fatta di basi solide non da risanare, quindi non si tratta di discontinuità, ma di politiche giustificate dalla straordinarietà del momento che ci impone strumenti e metodi nuovi e straordinari di governo.

Risposta al consigliere Zaffini (Pdl). Non so se c'è stato un cortocircuito nel centrosinistra ma questo avviene anche nel centrodestra: se ne può uscire chiamando i pompieri o mettendo il dito sulla spina come ha fatto qualcun altro”. GC/gc


 


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