SCUOLA: “IL MINISTERO TAGLIA LE PRIME CLASSI DELLE MEDIE ANNESSE AGLI ISTITUTI D’ARTE” – LA PREOCCUPAZIONE DI SMACCHI (PD) PER LA MEDIA ‘B. DI BETTO’ DI PERUGIA
“Il ministero dell’Istruzione ha deciso che nel prossimo anno scolastico non verranno attivate le classi prime delle scuole medie annesse agli istituti d’arte. Ad essere colpita sarà la scuola media ‘Bernardino di Betto’ di Perugia, nonostante l’Ufficio scolastico regionale abbia già autorizzato il funzionamento delle tre classi prime per il prossimo anno scolastico 2010/2011”. Così Andrea Smacchi (Pd) che in una nota esprime preoccupazione per le 62 famiglie che hanno già iscritto i loro figli. Smacchi invita quindi la Regione Umbria a “schierarsi al fianco dell’Ufficio scolastico regionale, intenzionato a chiedere al ministero una modifica sia pure parziale del provvedimento”.
(Acs) Perugia, 31 maggio 2010 – “A partire dal prossimo primo settembre non potranno essere attivate le classi prime delle scuole medie annesse agli istituti d’arte. Una situazione che colpisce la scuola media ‘Bernardino di Betto’ di Perugia”. E’ quanto fa sapere il consigliere del Partito democratico, Andrea Smacchi a seguito di una nota firmata da un dirigente del Ministero istruzione università ricerca emessa lo scorso 27 maggio. “Questo - spiega Smacchi – in conseguenza della riforma che dal prossimo anno scolastico prevede la trasformazione delle classi prime dell’Istituto d’arte in liceo artistico”. La preoccupazione dell’esponente del Pd si basa particolarmente “sulla scadenza delle iscrizioni alla ‘Di Betto’ che corrisponde a oltre tre mesi fa (27 febbraio) e alla cui data sono state 62 le famiglie che vi hanno iscritto i loro figli. Oltretutto – aggiunge - l’Ufficio scolastico regionale ha già autorizzato il funzionamento delle tre classi prime per il prossimo anno scolastico 2010/2011. A questo punto – sottolinea – non si vede come possano essere indirizzate verso altre scuole queste famiglie alle quali viene negata una libertà di scelta garantita all’atto dell’iscrizione”. Smacchi punta il dito contro il ministero perché “la soppressione dei corsi e di scuole è di competenza regionale. Soltanto la Regione Umbria è realmente competente a deliberare quella che risulta essere un’autentica soppressione. Tale prerogativa non può essere scavalcata da una semplice nota ministeriale”.
Per l’esponente della maggioranza “la Regione potrebbe, al momento, schierarsi al fianco dell’Ufficio scolastico regionale, intenzionato a chiedere al ministero una modifica sia pure parziale del provvedimento, e cioè: mantenimento dell’autorizzazione concessa per il funzionamento di tre classi prime, pur con la riduzione da 5 a 2 delle ore settimanali originariamente previste per le materie artistiche; mantenimento dell’assetto attuale per le future classi seconde e terze, come annesse all’Istituto d’Arte di Perugia (cosa del resto già prevista dalla stessa nota ministeriale). In conclusione, Smacchi invita la Regione Umbria a “riappropriarsi delle proprie competenze e, sentiti il Comune e la Provincia di Perugia, decidere se la media ‘Bernardino di Betto’ dovrà continuare ad esistere e ad essere collegata con il nuovo Liceo artistico non più come scuola annessa, ma nell’ambito di una struttura verticale comprendente media e superiore (ed eventualmente anche plessi di scuola primaria). RED/as