MANOVRA FINANZIARIA: “UNA MACELLERIA SOCIALE CHE COLPISCE SOGGETTI DEBOLI E MONDO DEL LAVORO” - GORACCI (PRC) A SOSTEGNO DELLO SCIOPERO DEL 12 GIUGNO CONTRO LE MISURE DEL GOVERNO
(Acs) Perugia, 29 maggio 2010 - “La definizione di 'macelleria sociale' calza perfettamente per la manovra finanziaria che oggi viene formalmente presentata dal Governo Berlusconi: un vero e proprio massacro per i soggetti più deboli e il mondo del lavoro che avviene per mano di un Esecutivo che ci ha sempre detto che qui andava tutto bene, che la crisi non c'era, che eravamo (e siamo) i più bravi e i più tempestivi”. Lo afferma il consigliere regionale di Rifondazione comunista Orfeo Goracci, evidenziando che “dopo aver visto la scuola distrutta da parte della Gelmini e del Governo, ora con i tagli di Tremonti (qui tra “gerarchi” e “duci” l'Italia è messa proprio male) si colpiscono in maniera irreversibile occupazione e welfare”.
Secondo il consigliere regionale del Prc “anche la destra nostrana ha una lettura particolare della società umbra, dei suoi servizi, delle sue prospettive. Nella lotta contro sprechi e inefficienze non saremo secondi a nessuno, ma fa riflettere e insospettisce che i rimproveri vengano da quelli degli scudi fiscali, dei premi a disonesti ed evasori e dei condoni per speculatori e abusivisti che fanno scempi sul territorio. Anche un bambino – sottolinea Goracci - comprende che dietro allo slogan della 'lotta agli sprechi' vi è l'attacco finale a quei servizi fondamentali per la qualità della vita dei cittadini che hanno fatto di questa nostra piccola regione un modello nazionale sul piano dei servizi sanitari, scolastici, del sistema sociale a difesa e tutela di categorie più deboli e svantaggiate”.
A proposito dello sciopero di 8 ore convocato per il prossimo 12 giugno dalla Cgil, Goracci dichiara di condividerne la piattaforma, pur non essendo mai stato “un supertifoso” della Confederazione a cui rimprovera “una esagerata volontà concertativa e di aver avuto troppo spesso atteggiamenti di compiacenza, soprattutto con i governi di centro sinistra che pure facevano scelte e attivavano politiche moderate e di destra”. “L'Umbria del lavoro, del pubblico impiego e dei servizi – conclude l'esponente di Rifondazione comunista - ma anche l'Umbria della piccola e piccolissima impresa commerciale o artigianale, che soffre pesantemente la contrazione dei consumi, devono reagire. E gli enti locali, oltre a non poter erogare più servizi e gestire l'ordinaria amministrazione, con il patto di stabilità e il blocco di fatto degli investimenti non sono nella condizione di poter dare quel minimo di risposta, attraverso i lavori pubblici, ad una imprenditoria locale che è al soffocamento. Questa manovra va respinta e radicalmente cambiata, lo sciopero può e deve essere una spinta importante”. MP/mp