CONSIGLIO REGIONALE: NIENTE DI FATTO DOPO LE PRIME TRE VOTAZIONI PER ELEGGERE IL PRESIDENTE - I LAVORI PRESIEDUTI DA BRUTTI (IDV) AGGIORNATI A DOMANI
La seduta di insediamento del nuovo Consiglio regionale dell’Umbria, presieduta per l’occasione dal consigliere Paolo Brutti (Idv), si è conclusa senza eleggere il nuovo presidente dell’Assemblea. Come previsto non è stato raggiunto il quorum dei quattro quinti di voti necessari (25 su 31), nemmeno l’unico candidato, Eros Brega (Pd), ufficialmente presentato dal capogruppo Renato Locchi. In ragione di ciò il presidente Brutti ha aggiornato i lavori a domani alle dieci, ricordando ai colleghi che dalla prima votazione della mattina ad eleggere il nuovo presidente del consiglio sarà necessaria solo la maggioranza semplice dei voti (16).
(Acs) Perugia, 18 maggio 2010 - Al termine delle prime tre votazioni per la elezione del nuovo presidente del Consiglio regionale dell’Umbria, alle 12,15, nessun candidato, nemmeno Eros Brega indicato dal capogruppo del Pd, ha raggiunto il quorum dei quattro quinti (25 voti su 31) previsti dallo Statuto. Il presidente pro tempore Paolo Brutti ha perciò aggiornato a domani, mercoledì19 maggio alle ore 10, i lavori della Assemblea ricordando ai colleghi che dalla quarta votazione, la prima di domattina, non è più prevista alcuna maggioranza qualificata; ma per eleggere il ventesimo presidente di Palazzo Cesaroni sarà sufficiente il maggior numero dei consiglieri.
Le tre votazioni svoltesi nella mattinata, con 30 votanti (assente per motivi familiari l’assessore Vincenzo Riommi), hanno dato questo esito: al primo scrutinio, Brega 18 voti, schede bianche 10, Dottorini 1, Valentino 1; al secondo, Brega 16 voti, schede bianche 9, nulle una ed un voto ciascuno per Locchi, Zaffini, Valentino e Dottorini; al terzo, Brega 17 voti, schede bianche 9 ed un voto a testa per i consiglieri, Valentino, Dottorini, Brutti e Carpinelli. La seduta di insediamento del nuovo Consiglio regionale è iniziata alle 10,30 con un minuto di raccoglimento in memoria delle due vittime e dei due feriti appartenerti al contingente militare italiano che ieri è stato oggetto di un sanguinoso attentato in Afganistan lungo la strada per Herat. Lo ha proposto in apertura di seduta, prima di ogni adempimento formale, il presidente provvisorio della stessa Assemblea, il consigliere anziano Paolo Brutti (Idv) che ha intenso inviare “un pensiero deferente e commosso dell’aula ai militari caduti ai feriti ed alle loro famiglie, colpite da un lutto insopportabile”. Dopo aver citato il sentimento di pace che trova albergo in Umbria sin dai tempi del viaggio di San Francesco nella Palestina sconvolta dalle Crociate, Brutti ha anche ricordato che fra i feriti c’è anche una donna umbra, addetta alle comunicazioni, Cristina Bonacucina, nata a Foligno. Aprendo i lavori della prima seduta della IX legislatura Paolo Brutti ha invitato i due consiglieri più giovani, Raffaele Nevi (Pdl) e Damiano Stufara (Prc) a ricoprire la carica di segretari provvisori della Assemblea, in attesa delle elezioni del presidente e dell’Ufficio di presidenza. Ha poi invitato ad entrare fisicamente in Aula Sandra Monacelli (Udc) che prende ufficialmente il posto di Paola Binetti e Massimo Buconi (Socialisti riformisti) che prende quello di Silvano Rometti, risultato eletto anche nel cosiddetto listino del presidente. Subito dopo il presidente pro tempore ha rivolto un augurio di buon lavoro non formale alla presidente della Giunta Catiuscia Marini, agli assessori ed ai colleghi consiglieri. Citando la Costituzione francese del 1793, Brutti ha ricordato che quella Charta, nata con la Rivoluzione francese, sanciva il principio che è giusto ribellarsi alle leggi, se queste sono ingiuste. Per analogia Brutti ha poi ricordato, “tutti noi siamo qui per volontà del popolo umbro chiamati ad esercitare un potere legislativo molto vasto, destinato ad accrescersi con le modifiche al Titolo V della Costituzione e che il Federalismo di cui si sta discutendo in Parlamento, se sarà solidale ed unitario, accrescerà ulteriormente”. In ragione di tutto ciò Brutti ha voluto poi evidenziare che: “Oggi spira nel Paese e fra i cittadini un vento di protesta, lontanissimo parente della ribellione dei tempi di Robespierre: sta a tutti noi cambiare il convincimento di molti cittadini che la classe politica, più che all’interesse generale guardi a quello particolare della classe politica e dei suoi clientes”. Brutti ha concluso augurandosi che “questo quinquennio di restauri agli occhi dei nostri concittadini, la credibilità delle leggi e degli atti amministrativi che questo Consiglio varerà”, con un fermo invito a fare leggi chiare e trasparenti, “dove il sì sia sì e il no sia no: leggi semplici nella lettura e nell’interpretazione. Che siano scritte per i cittadini e non per i cultori del diritto. Dove l’interesse generale sia evidente e quella particolare bandito”. Interventi: Locchi Renato, capogruppo Pd - “C’è un Paese in crisi che allunga i suoi effetti anche in Umbria. Dobbiamo dare risposte politiche convincenti, ad iniziare dall’assetto di questa Assemblea per avere un’Umbria diversa, ma non più povera ed ingiusta. Come maggioranza propongo alla guida del Consiglio il collega Eros Brega, nella convinzione che sarà capace e disponibile a far funzionare l’Assemblea in modo equilibrato e senza coartare i diritti di nessuno. Lo stesso Eros Brega sa più che bene che il potere del presidente non è strumento da brandire contro qualcuno, ma autorevolezza da far valere per recuperare al confronto e ad una visione più nobile della politica, rifuggendo i limiti del populismo. Crediamo che Brega possa garantire tutto ciò e faccia del Consiglio l’interlocutore più rapido nella scelta degli atti che la Regione dovrà adottare. Convergere sulla sua candidatura rappresenterebbe un segnale ed un modo importante di iniziare la IX legislatura”. Modena Fiammetta (Pdl) - “Siamo in forte ritardo rispetto ad altre Regioni, l’Umbria è fra le ultime regioni che si insediano a causa dei difficili rapporti fra i tanti partiti di maggioranza. Negli ultimi giorni si è parlato degli enormi problemi regionali che si chiamano, polo chimico ternano, Università, banche, Merloni; ma lo si è fatto sulla stampa e non in quest’Aula. Come Pdl abbiamo dato un segnale chiaro di rinnovamento individuando con un consenso unanime ed importante il nostro capogruppo nel giovane Raffaele Nevi. Iniziare a lavorare subito è essenziale per guadagnare l’autorevolezza necessaria ad affrontare i temi impegnativi della crisi umbra che non può permettersi di perdere altre settimane nella estenuante ricerca di equilibri interni e nella composizione delle commissioni. Per noi oggi si assiste all’esame di riparazione di questa maggioranza. Giudicheremo dai fatti se questa Aula vorrà essere realmente autonoma sul ruolo di indirizzo e di controllo sugli atti, sullo statuto delle minoranze, sulla concertazione delle forze politiche e sociali”. MASSIMO BUCONI (Socialisti e riformisti) – “È necessario un recupero della politica con la ‘p’ maiuscola, cioè che parta dalla gente, insieme alla gente - Che sia fatta per la gente, recuperando il vero significato della politica che è quello di risolvere i problemi della gente, quindi decidere proposte di soluzione dei problemi. Questa è la missione del più alto consesso regionale, dare risposte e, al tempo stesso, consentire ai corpi elettorali di ricollocarsi al posto che spetta loro. Lavoro, salute, istruzione, sicurezza e altre ancora sono le problematiche sulle quali dovremo impegnarci con lo spirito di cui dicevo prima, non necessariamente facendo in fretta tanto per fare, ma puntando a fare bene, meglio ancora se velocemente. Perciò, anche se certe cose sembrano lungaggini o giochi di potere, ritengo sia fondamentale la definizione degli assetti di governo. E sulla figura del presidente del Consiglio regionale i socialisti e riformisti sono favorevoli”. OLIVIERO DOTTORINI (IDV) – “L’Italia dei valori è più forte che nella scorsa legislatura, il che aumenta le nostre responsabilità e ci porta a sostenere la candidatura a presidente del Consiglio regionale di Brega. Non giocheremo con le istituzioni. La responsabilità che sentiamo è pari alla nostra volontà di cambiamento. A cominciare dalla legge elettorale regionale, che ha già dato pessima prova di sé e sulla quale dovremo intervenire, come pure su alcuni regolamenti. Va contrastato il disegno del governo nazionale, che non riesce a risolvere i problemi del Paese, e in conseguenza di ciò dobbiamo recuperare il rapporto con la società, anche nella nostra regione, dando attenzione alle esigenze della società stessa, alla difesa dei più deboli, alla tutela del nostro territorio”. SANDRA MONACELLI (Udc): “Lavorare pensando a coloro che stanno pagando il prezzo più alto per la crisi economica in atto, come i lavoratori della zona di Gualdo Tadino. Pensiamo alle tante famiglie dell'Umbria che non riescono ad arrivare a fine mese. I provvedimenti di questo Consiglio dovranno essere mirati a migliorare le condizioni di questi cittadini: l'Udc lavorerà per risolvere i problemi degli umbri, senza preconcetti. Il ritardo con cui questo Consiglio si è insediato è stato notato da tutti i consiglieri e soprattutto dagli umbri. Quello a cui abbiamo assistito in questi giorni è stato un regolamento di conti all'interno della maggioranza, senza porsi il problema di trovare una soluzione autorevole: la scelta di Brega rappresenta solo un tentativo di risolvere i problemi interni, per questo noi ci asterremo”. Roberto Carpinelli (Pdci) “Voteremo convintamente Brega per la presidenza del Consiglio perché conosciamo le sue capacità di rappresentanza istituzionale e anche per dare più rappresentanza al territorio ternano, forse un po’ marginalizzato. Tutti noi ci dobbiamo sentire consiglieri regionali dell’Umbria e per questo non devono esserci in Aula super consiglieri comunali. Contano comunque le criticità e le specificità dei territori, le loro crisi e su questo c’è un ritardo rispetto all’inizio dei lavori di legislatura. Nell’intervento, Fiammetta Modena si vorrebbero mettere in discussione la legittimità e l’autorevolezza della presidente Marini e della maggioranza, ma nessuno in quest’Aula può attribuirsi questa potestà, perché questo tipo di patenti le attribuiscono i cittadini umbri con il loro voto e i risultati finali hanno parlato chiaro”. Damiano Stufara (Prc-Federazione della sinistra): “L’avvio di questa legislatura avviene nel corso di una crisi rilevantissima economica. Siamo alla vigilia di una manovra economica governativa che si preannuncia come una macelleria sociale, e di un cambiamento epocale dei rapporti fra i poteri, con un federalismo che non promette elementi positivi per la nostra regione. L’avvio della legislatura è stato turbolento sul piano politico. Il governo regionale è ancora incompleto, ed esprimiamo l’auspicio che questa situazione non perduri. Temiamo tuttavia di assistere a una sorta di tentazione maggioritaria da parte del PD. Occorre invece valorizzare il pluralismo della coalizione. Non riteniamo ancora equilibrati gli assetti politici e istituzionali determinati dopo il voto. Per l’elezione del presidente del Consiglio, nelle tre votazioni di oggi voteremo Brega, ma nelle eventuali successive votazioni la nostra preferenza dipenderà dai fatti politici che auspichiamo possano determinarsi nelle prossime ore”. GIANLUCA CIRIGNONI (Lega Nord): “Finalmente il Consiglio regionale inizia a lavorare, per gli umbri e per i tanti immigrati regolari che vengono in Umbria per integrarsi e fornire un valore aggiunto. Siamo in un momento di crisi e dovremo affrontare sfide importanti, tra cui quella del federalismo. Nel futuro la Regione sarà l'artefice del proprio destino e dovrà dare a tutti i cittadini (umbri e immigrati regolari) una regione moderna, efficiente e solidale. Rinnovo l'invito a ricostituire quanto prima la Commissione speciale contro le infiltrazioni mafiose, per contrastare l'assalto delle mafie che provengono dal meridione e che vanno a snaturare la nostra qualità della vita. La proposta di Brega alla presidenza non troverà il nostro voto, in quanto soluzione non condivisa ma tutta interna alla maggioranza”. RAFFAELE NEVI (PDL) – “Pur non votando Brega, mi sia consentito di esprimere a lui, che conosco da molti anni, un augurio sincero. Come segno di cortesia istituzionale ci asteniamo dal presentare un candidato, ma la dinamica con cui è nata questa candidatura è tristemente nota. Tuttavia giudicheremo il presidente dai fatti, senza perdere tempo, cercando di svolgere al meglio la funzione di indirizzo e non solo quella di controllo. Faremo opposizione seria: ad ogni ‘no’ proporremo una proposta alternativa. Auspichiamo una maggiore vicinanza tra l’Umbria e il governo nazionale, non una lotta senza esclusione di colpi perché qui il governo regionale è di colore diverso”. TB /GC/MP/AS/PG