Regione Umbria - Assemblea legislativa


AMBIENTE: “METTERE IN SICUREZZA IL TERRITORIO E RISARCIRE I DANNI PROVOCATI DALLE ALLUVIONI” - UNA INTERROGAZIONE DI GIROLAMINI (SDI – UNITI NELL'ULIVO)

In sintesi

Dopo le alluvioni degli ultimi giorni Ada Girolamini, capogruppo regionale Sdi-Uniti per l’Ulivo, ha presentato una interrogazione all'Esecutivo di Palazzo Donini per sollecitare interventi di messa in sicurezza del territorio. Il consigliere regionale socialista ricorda che “l’Umbria si colloca ai primi posti con un’alta percentuale di comuni a rischio di alluvioni, essendo il territorio esposto in misura importante a rischio idrogeologico e caratterizzato da fragilità morfologica accentuata da un’urbanizzazione diffusa e dall’abbandono di campagne e territori montani”.

(Acs) Perugia, 8 gennaio 2010 - Il capogruppo regionale Sdi-Uniti per l’Ulivo, Ada Girolamini, ha presentato una interrogazione alla Giunta regionale per “sapere quali iniziative si intendano intraprendere per mettere in sicurezza il territorio e risarcire i danni provocati dalle alluvioni, anche in sinergia con i Comuni e le Province e con il Governo nazionale”.

Girolamini sottolinea che, tra le regioni italiane, “l’Umbria si colloca ai primi posti con un’alta percentuale di comuni a rischio di alluvioni, essendo il territorio esposto in misura importante a rischio idrogeologico e caratterizzato da fragilità morfologica accentuata da un’urbanizzazione diffusa e dall’abbandono di campagne e territori montani. Alcuni interventi fatti dai Comuni d’intesa con la Regione (come a Deruta per l’area artigianale) hanno dato sicurezza nella situazione di emergenza di questi giorni ed altri invece non hanno raggiunto lo stesso risultato, come a Pretola per il pluridanneggiato campo sportivo. Da qui – spiega il consigliere socialista - la necessità che la Giunta regionale verifichi e controlli anche ciò che è stato realizzato, per prevenire i danni alle abitazioni ed alle aree artigianali ed industriali”. Il consigliere regionale ricorda poi che la cosiddetta “Legge Sarno” (n.267/98), obbliga all’implementazione della protezione idrogeologica, imponendo alle autorità responsabili della gestione dei bacini idrici, di identificare le zone a rischio, redigere dei piani di prevenzione ed emettere un regolamento specifico per interventi mirati di messa in sicurezza del territorio, così come previsto nei Piani di Assetto idrogeologico approvati dalle Autorità di bacino (in particolare del fiume Tevere) e gli studi per la messa in sicurezza del reticolo secondario”. “Il problema del dissesto idrogeologico e della mappatura delle zone a rischio di inondazione – continua - debbono essere assunti negli atti di programmazione territoriale al fine di regolare gli insediamenti, le opere di salvaguardia e regimentazione delle acque, individuare le casse di espansione. I dati elaborati dal ministero dell’ambiente ci dicono che il 45 per cento dei comuni italiani è considerato ad alto rischio idrogeologico; già da tempo l’Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni ha lanciato l’allarme chiedendo al Governo un piano per la manutenzione e per l’adeguamento della rete idraulica italiana”. Ada Girolamini sottolinea infine che “il Gruppo intergovernativo sul mutamento climatico (Ipcc), ne suo quarto rapporto (che indaga le problematiche connesse agli effetti dei cambiamenti climatici sul rischio idrogeologico e le misure (con relativi costi) disponibili per l'adattamento a tale rischio specifico) evidenzia in particolare che il cambiamento climatico non significherà solo un aumento di temperatura, ma una modifica dell’intero sistema climatico, ivi compresi precipitazioni, venti e la frequenza e l’intensità degli eventi estremi, con modalità differenti in differenti regioni del mondo. E’ opinione condivisa che si avranno un aumento della temperatura media in tutta Europa; un aumento nella frequenza delle precipitazioni in tutta Europa; un aumento nell’intensità delle precipitazioni nell’Europa del Nord; un possibile aumento nella frequenza di eventi con precipitazioni intense in tutta Europa”. RED/mp

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