URBANISTICA: A PALAZZO CESARONI INCONTRO PARTECIPATIVO SULLA PROPOSTA DI LEGGE “NORME IN MATERIA DI AUTOCOSTRUZIONE ED AUTORECUPERO A FINI ABITATIVI”
Le Norme in materia di autocostruzione ed autorecupero a fini abitativi sono state al centro dell'incontro partecipativo che si è svolto questa mattina in Consiglio regionale. La proposta di legge, firmata da Oliviero Dottorini (Idv) mira a “contenere le spinte speculative del mercato immobiliare e a non disperdere l’identità sociale dei luoghi storici delle città, facendo fronte ad un disagio abitativo di molte famiglie, ulteriormente aggravato dalla crisi economica”.
(Acs) Perugia, 8 gennaio 2010 – Si è svolto a Palazzo Cesaroni l'incontro partecipativo sulle Norme in materia di autocostruzione ed autorecupero a fini abitativi (la proposta di legge firmata da Oliviero Dottorini dell'Italia dei valori) convocato dal presidente della Terza Commissione consiliare, Enzo Ronca.
All'incontro consultivo hanno preso parte rappresentanti delle cooperative di autocostruzione, del Comune di Terni, dell'ordine degli ingegneri e del Consorzio Abn. Per Sara Scotti (Coop. autocostruzione “Casa dolce casa”), che ha evidenziato i molti problemi incontrati dalla cooperativa che presiede nell'avviare il cantiere per l'edificazione delle abitazioni, “è necessario prevedere un supporto diverso e più efficace di quello esistente per chi decide di costruire da solo la propria casa. Serve maggiore attenzione ai soggetti che dovrebbero aiutare, con soldi pubblici, le cooperative di autocostruzione” Marco Gargiulo (Consorzio Abn) ha proposto di definire meglio, all'interno della nuova legge, i concetti di autorecupero e autocostruzione. E all'interno di questa seconda categoria, di specificare se essa sia autogestita o assistita, in modo che “l'ente pubblico che la promuove abbia le idee più chiare su come gestire i progetti”. Sarebbe poi necessaria una specifica formazione per il personale degli uffici tecnici dei Comuni (“altrimenti privi delle necessarie competenze”) e un chiarimento sulle procedure di creazione delle cooperative di autocostruzione. Paolo Anderlini (Ordine degli ingegneri) ha sottolineato alcune criticità riscontrate nella proposta di legge: “L'autocostruzione è un fatto sociale, ma le normative avanzate in materia di impianti e di costruzioni richiedono interventi qualificati da parte di professionisti che hanno anche una grande responsabilità, dato che è il direttore dei lavori che deve portare l'edificio ad ottenere l'abitabilità. Le soglie di reddito previste sono forse troppo basse e bisognerebbe tenere conto anche delle famiglie con figli nella redazione delle graduatorie”. Per Marco Fattore (Comune di Terni) l'esperienza dell'autocostruzione a Terni “non è stata positiva anche a causa della mancanza di chiarezza in merito alle opere di urbanizzazione. Per evitare problemi in questo ambito devono essere individuati bene i terreni da destinare a questo scopo, in modo da non andare in conflitto con gli strumenti di pianificazione urbanistica dei Comuni. Mancano i riferimenti alla legge regionale 17/2008 che ha stabilito alcuni obblighi per l'edilizia e la bioarchitettura e non possono essere incentiva interventi che sono in realtà obbligatori. Non sembra opportuna l'assimilazione tra i lavori relativi agli impianti interni e quelli per le opere strutturali”. Domenico Garreffa (Coop. autocostruzione “Tutti per uno”) ha messo in evidenza limiti e traguardi della cooperativa di cui fa parte, sottolineando che “autocostruzione significa realizzare case di qualità a basso costo per famiglie a basso reddito. Le fasce di reddito previste non devono essere innalzate, dato che tanto chi ha un buon reddito non passa tre anni in un cantiere a costruirsi casa. La nostra esperienza è stata presa ad esempio da molte amministrazioni, anche se purtroppo la Regione Umbria non ha dimostrato mai particolare attenzione, ad eccezione del consigliere Dottorini. L'autocostruzione deve essere autogestita, se intervengono soggetti terzi (che hanno fini di lucro, non essendo interessati a costruirsi una abitazione) inevitabilmente i costi aumentano e la qualità diminuisce. Sarebbe necessario un investimento da parte della Regione (ed anche dei precisi parametri in termini di qualità, dimensioni e sicurezza delle case autocostruite), affinché le famiglie che scelgono l'autocostruzione possano essere aiutate a sostenerne i costi senza magari gravare in seguito sui fondi a sostegno degli affitti”. Secondo il promotore, Oliviero Dottorini, la proposta di legge 'Norme in materia di autocostruzione ed autorecupero a fini abitativi' “ha un carattere spiccatamente sociale e, proprio per questo, si coniuga con una chiara scelta urbanistica, volta al risparmio del suolo o ad un uso di questo in modalità sostenibile, contiene le spinte speculative del mercato immobiliare e contribuisce a non disperdere l’identità sociale dei luoghi storici delle città. Attraverso l’autocostruzione associata e l’autorecupero le amministrazioni possono contribuire in maniera significativa a risolvere gravi problemi sociali, come quelli derivanti dalla domanda abitativa dei giovani, delle giovani coppie, degli immigrati e delle famiglie monoreddito. Una legge che toglie alla discrezionalità dei singoli amministratori la possibilità di realizzare o ristrutturare la propria abitazione, favorendo la collaborazione tra famiglie e gruppi sociali nell’acquisizione delle abitazioni anziché metterli in competizione tra loro. Questo provvedimento – conclude Dottorini - rappresenta una valida risposta alla situazione che in Umbria vede ‘tanta gente senza casa’ e ‘tante case senza gente’”. MP/mp