ECONOMIA/LAVORO: “EUROPA: IL PIL CRESCE, MA L’OCCUPAZIONE CROLLA” – PER VINTI (PRC-SE) “È ORA DEL REDDITO SOCIALE”
In sintesi
Secondo il capogruppo regionale Prc-Se, Stefano Vinti, i dati europei relativi all’occupazione e al perdurare di una crisi che coinvolge milioni di lavoratori “soprattutto precari e meno qualificati”, rendono urgente il riconoscimento di un reddito sociale per i soggetti maggiormente esposti agli effetti della crisi. Per raggiungere questo obiettivo Vinti ritiene necessario che la fiscalità generale si faccia carico di ciò, “attuando una più equa redistribuzione della ricchezza a favore degli inoccupati, dei disoccupati, dei precari, soprattutto donne”.
(Acs) Perugia, 25 novembre – “Il peggio deve ancora arrivare. I dati sull’occupazione sono drammatici: dall’inizio della crisi (secondo trimestre 2008) alla metà del 2009 nell’Unione europea sono stati persi 4,3 milioni di posti di lavoro. Giovani, precari e lavoratori meno qualificati sono stati i primi a essere licenziati”. Sono questi, a giudizio del capogruppo regionale Prc-Se, Stefano Vinti, i motivi che rendono urgente il riconoscimento di un “reddito sociale” per i soggetti maggiormente esposti agli effetti della crisi. Vinti spiega che la disoccupazione finora è stata “meno pesante di quanto la crisi reale dell’economia poteva provocare, perché mitigata da provvedimenti temporanei: in Italia la cassa integrazione in deroga, ma questo tipo di misure a breve termine, per quanto importanti, non sono di per sé sufficienti ad assicurare l’uscita dalla crisi”. Secondo l’esponente di Rifondazione, nel biennio 2009-2010 la crisi comporterà la perdita di “oltre 7 milioni di posti di lavoro e la disoccupazione raggiungerà un tasso superiore al 10 per cento entro il 2010. Basti dire – aggiunge - che tra il 2005 e il 2008 nell’UE erano stati creati 9,7 milioni di posti. E dall’UE arriva la conferma che questa è una ripresa che non coinvolge l’occupazione”. Vinti cita poi i dati dell’Ocse, secondo i quali nel terzo trimestre di quest’anno il prodotto interno lordo è cresciuto nell’area euro dello 0,8 per cento rispetto al trimestre precedente, mentre nel secondo trimestre la crescita nei paesi OCSE era a zero, su base annua il Pil ha visto un calo del 3,3 per cento e in Italia del 4,6, migliorando però in entrambi i casi il dato rispetto al periodo aprile-giugno 2009. Il Fondo monetario internazionale, ricorda ancora Vinti “dichiara che rimangono fragili soprattutto le economie avanzate, la cui ripresa dipende ancora in maniera decisiva dalle misure straordinarie di stimolo. Inoltre, il Fmi ritiene che il vecchio modello in base al quale i consumatori americani guidavano la crescita mondiale grazie alla loro fame inesauribile di prodotti stranieri sia finito o comunque agli sgoccioli”. Tutto questo, secondo il capogruppo di Rifondazione, insieme ai dati sulla disoccupazione e alla crisi dei consumi in Europa “la dice lunga sulla crisi del modello neoliberista e sulle necessità di ricercare un’alternativa seria e credibile. Una alternativa di modello – spiega - che deve riconoscere a tutte e a tutti, perché cittadini, il diritto ad un reddito, a salvaguardia della dignità della persona. Occorre perciò – propone Vinti - che venga riconosciuto un reddito sociale, un insieme di servizi e risorse monetarie che permettano di rendere esigibili tutti gli altri diritti. E per fare ciò – conclude - è necessario che se ne faccia carico la fiscalità generale, attuando una più equa redistribuzione della ricchezza a favore degli inoccupati, dei disoccupati, dei precari, soprattutto donne”. RED/tb