CRISI MERLONI: “IL GOVERNO ISTITUISCA UNA ‘ZONA FRANCA’ ANCHE NEL TERRITORIO INTERESSATO ALLA CRISI DELLA ‘MERLONI’” – PER VINTI (PRC-SE) “L'UMBRIA NON PUÒ ESSERE DIMENTICATA”
In sintesi
Il capogruppo regionale di Rifondazione comunista, Stefano Vinti, chiede al ministro dello sviluppo economico, Scajola, di istituire una “zona franca” che comprenda il territorio di Fabriano, Gualdo Tadino e Nocera Umbra, interessato alla crisi dell’azienda Merloni. Vinti sollecita i parlamentari umbri e l’Esecutivo regionale ad attivarsi, lamentando l’inerzia finora dimostrata sulla questione.
(Acs) Perugia, 31 ottobre 2009 - “Il ministro Scajola si impegni concretamente per istituire una 'zona franca', in aggiunta alle ventidue già individuate, che comprenda il territorio di Fabriano, Gualdo Tadino e Nocera Umbra, colpito pesantemente dalla crisi dell’azienda Merloni. Questo può essere uno strumento concreto ed immediato per fronteggiare la crisi dell'Appennino umbro-marchigiano”. Così il capogruppo regionale di Rifondazione comunista, Stefano Vinti, sollecita il responsabile dell’economia ricordando che nel Consiglio dei ministri di mercoledì prossimo alla presenza del Presidente del Consiglio si darà il via libera definitivo alle prime ventidue "Zone franche urbane".
“L'iniziativa – spiega Vinti - è inserita nell'ambito del piano straordinario del Governo per il Sud, con l’obiettivo di rilanciare la qualità socio-economica di alcune realtà locali, stimolando la nascita di piccole e medie imprese attraverso esenzioni fiscali e previdenziali per vari anni, ‘favorendo così la formazione di migliaia di posti di lavoro’. E tra queste ventidue ‘zone franche’ sul piano fiscale e previdenziale – aggiunge - vi sono anche alcune realtà dell'Italia centrale particolarmente afflitte da crisi economiche e sociali come la nostra (Velletri e Sora nel Lazio, Pescara in Abruzzo, Massa Carrara in Toscana, Ventimiglia in Liguria)”.
Vinti ritiene che sia il Governo che il ministro Scajola, “che dovrebbero ben conoscere la situazione della realtà locale ove insiste la Merloni” dovrebbero predisporre uno strumento simile anche per il territorio interessato alla crisi della Merloni, "dove si rischia la perdita di migliaia di posti di lavoro, diretti e dell'indotto, e decine di piccole imprese, a cascata, rischiano di chiudere i battenti quando non l'hanno già fatto. Il Governo – dice Vinti - darebbe un segnale vero che si sta occupando della crisi tremenda di questo parte dell’Umbria, sulla base anche dei documenti che gli sono stati recentemente inviati dalle istituzioni locali, dalle organizzazioni sindacali e da alcune associazioni di impresa”.
“Lunedì 2 novembre – aggiunge Vinti - gli operai della Merloni saliranno sul campanile di Nocera Umbra: è necessario perciò dare un'immediata risposta alle loro rivendicazioni e alle loro richieste di aiuto”
Vinti si chiede, infine, dove siano i parlamentari umbri, di maggioranza e opposizione, “quando c'è la possibilità di sfruttare queste opportunità che possono essere colte tra i pochissimi atti che il Governo ha compiuto per fronteggiare la crisi. Sollecitiamo la Giunta regionale a uscire dal sostanziale stato di inerzia su questa vicenda e a vigilare affinché sia colta ogni opportunità per il rilancio di quel territorio”. RED/