QT 10 “Lavori al Museo dell’opera del duomo di Orvieto”
Interrogazione di Simonetti (M5S), l’assessore Bori risponde: “la Regione non è stata informata né dell’inizio né della durata di questo intervento che ha comportato la chiusura. Intendiamo farci parte attiva per poter dare risposte alla cittadinanza”
11 Dic 2025 14:35
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(Acs) Perugia, 11 dicembre 2025 – Nella seduta odierna dedicata alle interrogazioni a risposta rapida (question time), il consigliere regionale Luca Simonetti (M5S) ha interrogato l’assessore Tommaso Bori sui “Lavori al Museo dell’opera del duomo di Orvieto (Modo)”.
Illustrando l’atto in Aula Simonetti ha detto che “l’interrogazione chiede alla Giunta se la Regione sia stata informata da altri organi istituzionali competenti sui contenuti del progetto di riqualificazione del Museo dell’Opera del Duomo di Orvieto e sulle fasi operative dei lavori in corso. Ma anche se l’Opera del Duomo abbia richiesto contributi regionali o se esistano finanziamenti già concessi per lavori sul Museo o sugli impianti di sicurezza. Infine l’interrogazione chiede se la Giunta ritenga la prolungata chiusura del Museo un elemento critico per la qualità dell’offerta culturale e per la programmazione turistica regionale e quali iniziative di competenza intenda assumere per garantire la fruibilità del patrimonio artistico e culturale di Orvieto. Ricordo che il Modo costituisce un sistema museale unitario che comprende la Cattedrale di Santa Maria Assunta, i Palazzi Papali, il Palazzo Soliano e la Libreria Albèri. Il Museo è chiuso al pubblico dal primo settembre 2024 per interventi di riqualificazione annunciati dall’Opera del Duomo. Le dichiarazioni del presidente dell’Opera del Duomo indicavano interventi limitati alla revisione dei percorsi espositivi e all’utilizzo di ulteriori spazi museali. Ma a distanza di un anno non risulta comunicata una data di riapertura e sul sito istituzionale è tuttora presente il medesimo avviso di chiusura. Negli anni scorsi erano stati avviati interventi sugli impianti di sicurezza e di climatizzazione e che tali attività risulterebbero sospese. Non sono stati resi noti i contenuti del progetto di riqualificazione né le sue fasi operative. Il Museo custodisce beni che concorrono alla qualità dell’offerta culturale regionale. La chiusura del Museo incide sulla programmazione culturale regionale e sulle strategie di promozione turistica della Regione. Nei due anni segnati dall’aumento delle presenze legate al Giubileo e all’Ottavo Centenario francescano una parte rilevante del patrimonio artistico e culturale della città di Orvieto risulta di fatto non fruibile con ricadute sulla capacità del territorio di attrarre domanda turistica. La trasparenza sulle attività in corso e sulle prospettive di riapertura è necessaria per garantire una corretta pianificazione delle politiche culturali e turistiche del territorio. L’assenza di informazioni pubbliche rischia di produrre effetti sulla reputazione culturale della città e sulla capacità della Regione di programmare iniziative legate ai flussi turistici”.
L’assessore Bori ha risposto che “la Regione non è stata informata né dell’inizio né della durata di questo intervento che ha comportato la chiusura. Non risulta che siano stati richiesti contributi, a noi non è pervenuto nessun progetto di riqualificazione. Non c’era obbligo nemmeno da parte della Soprintendenza di comunicare alcunché. C’è solo il laconico avviso del 24 agosto 2024 della chiusura del museo, che ricordo è una struttura a carattere pubblico, non ecclesiastico. Ad oggi non risultano atti o progetti riguardanti la chiusura o il riallestimento del museo. Condividiamo la preoccupazione per lo stallo, da oltre un anno, di un pezzo importante del patrimonio nazionale, non solo regionale. Inoltre abbiamo appreso che è stato soppresso l’ufficio Musei e con esso la figura del curatore. Intendiamo farci parte attiva per poter dare risposte alla cittadinanza, affinché non venga sottratto al godimento pubblico un museo così importante”.
Nella replica finale, Simonetti ha sottolineato come sia “necessaria la collaborazione fra i vari livelli istituzionali, e in questo senso c’è la massima disponibilità da parte della commissione che presiedo a valutare i percorsi utili”. PG
