“Infrastrutture ferroviarie e stradali interregionali Umbro-Toscane (Perugia-Chiusi e Alta velocità)”

La Seconda commissione ha accolto la richiesta di audizione da parte dell’Associazione ‘Opzione Zero’. La proposta emersa: “per l’Alta velocità utilizzare le stazioni di Arezzo, Chiusi e Perugia. Realizzare un polo logistico intermodale”

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28 Ott 2025 17:29

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(Acs) Perugia, 28 ottobre 2025 – Tra i punti all’ordine del giorno della seduta odierna della Seconda commissione, presieduta da Letizia Michelini, una audizione dell’associazione ‘Opzione Zero’, incontro richiesto dallo stesso presidente dell’associazione, Gaetano Gliatta per illustrare una loro proposta progettuale in merito ad ‘Infrastrutture ferroviarie e stradali interregionali Umbro-Toscane (Perugia-Chiusi e Alta velocità). In sostanza: “utilizzare per l’Alta velocità le stazioni di Arezzo, Chiusi e Perugia, rinunciando definitivamente alla ‘stazione in linea’ ovunque collocata; realizzare un polo logistico intermodale riqualificando l’area dismessa ‘ex interporto’ insieme ad una adiacente nel comune di Città della Pieve”.

È stato l’architetto Torindo Grazieschi ad illustrare la proposta che si basa, sostanzialmente, su “alcune precondizioni, nel contesto esogeno, utili a verificare la fattibilità di realizzare un intervento a servizio e per il rilancio di sei aree interne. La nostra proposta – ha detto - permetterebbe sin da subito, a tempi zero, di avere il primo passo, che è quello dell’alta velocità nelle stazioni di Arezzo, Chiusi e Perugia. L’altro pezzo della nostra proposta guarda al futuro, poiché fa riferimento ai piani europei che prevedono la classificazione di Perugia come nodo urbano entro il 2040 e sempre con l’ottica delle aree interne, cioè di invertire l’erosione di ricchezza e di benessere che queste aree hanno avuto negli ultimi 20 anni, verificare la fattibilità della realizzazione di un interporto, utilizzando la stazione di Chiusi per la parte ‘ferro’ e un’area nel territorio umbro per la parte della ‘gomma’. Se tutto ciò si verificasse come fattibile, lo scenario che si aprirebbe per queste aree potrebbe cambiare radicalmente. Può quindi valere la pena fare un piccolo investimento in uno studio di fattibilità serio che verifichi tutte le condizioni senza preconcetti e senza ordini precostituiti, in modo da capire se effettivamente vale pena o no. Questa operazione coinvolgerebbe due regioni, molti enti, ma soprattutto è un’operazione che potrebbe diventare un progetto pilota perché metterebbe insieme territori di aree diverse oltre il confine amministrativo”.

Sono intervenuti sul tema dell’audizione, ponendo anche domande agli interlocutori i consiglieri, Laura Pernazza (FI), Enrico Melasecche (Lega), Fabrizio Ricci (Avs) e Cristian Betti (Pd). La presidente Michelini ed i commissari presenti si sono impegnati ad approfondire la proposta in una prossima seduta della Commissione. AS  

Ultimo aggiornamento: 29/10/2025