“Ospedale Terni, Simonetti (M5S) e Proietti (Pd) escono allo scoperto”

Nota di Melasecche (Lega): “Secondo loro col metodo della governatrice occorreranno 11 anni per la realizzazione, non hanno fatto bene i conti”

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16 Ott 2025 10:03

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(Acs) Perugia, 16 ottobre 2025 – “Sull’ospedale Terni i consiglieri Simonetti (M5S) e Proietti (Pd) escono allo scoperto: secondo loro col metodo della governatrice occorreranno 11 anni per la realizzazione, ma non hanno fatto bene i conti”. È quanto dichiara il capogruppo regionale della Lega, Enrico Melasecche.

“È positivo – prosegue Melasecche - che il dibattito politico sulla realizzazione dell’ospedale di Terni sia così acceso, dato che fino al 2020 ben pochi ritenevano questo obiettivo conseguibile, considerando che la sinistra, che ha governato la Regione ininterrottamente per 49 anni fino al 2019 e che dal 2025 è tornata alla guida dell’Umbria, aveva lasciato l’edilizia sanitaria nella provincia di Terni in uno stato di evidente abbandono. C’è però molta confusione, dovuta in parte alla volontà di alcuni di boicottare, al di là delle parole di circostanza, anche questa operazione vitale per la città e per l’intera Regione, e in parte all’ignoranza dei meccanismi che potrebbero realmente risolvere il problema, con soddisfazione di tutti coloro che sono in buona fede e non agiscono per ideologie oscurantiste o fini reconditi”. 

“Dopo gli incontri fra la presidente Proietti e il sindaco di Terni, - continua Melasecche - sono stati diffusi comunicati ambigui in merito alla contemporaneità dell’avanzamento dei progetti dei due ospedali ternani, creando ad arte molti equivoci. La Giunta Tesei, in particolare l’assessorato che ho guidato, ha lasciato il progetto dell’ospedale di Narni/Amelia in condizioni di fortissimo avanzamento rispetto al vecchio progetto con i tetti verdi di rame, ormai ampiamente superato. È stato risolto il problema ostativo rappresentato dalle 400.000 tonnellate di detriti da portar via, completamente rielaborato un nuovo progetto, approvato in conferenza di servizi, verificato puntualmente da una società esterna specializzata, come prevede la legge in casi del genere, e individuato positivamente il finanziamento Inail. Ora basterebbe soltanto percorrere l’ultimo miglio, evitando ulteriori indugi, così da avviare con assoluta urgenza i due cantieri: prima quello stradale per l’accesso all’area e poi, entro il 2026, quello dell’ospedale”. 

“Quanto all’ospedale di Terni, - spiega Melasecche - la situazione non può procedere di pari passo con il primo, anche perché è trascorso quasi un anno dalle ultime elezioni, ma non è stato fatto un solo passo avanti. La presidente ha confermato un incarico esterno, secondo me improprio, e lo dimostrerò, ma continua a equivocare sui tempi, che sembravano stranamente analoghi a quelli di Narni/Amelia. Da qui è nata la provocazione del sindaco di Terni di dimettersi se entro dicembre la Giunta regionale dovesse deliberare l’intero iter, assicurando la realizzazione entro cinque anni. Sono corsi allora in soccorso i due consiglieri ternani Luca Simonetti e Maria Grazia Proietti, dichiarando che occorre essere seri, perché per un’opera del genere servono non cinque, ma undici anni. La realizzazione, dunque, sarebbe ultimata non prima del 2036. Nella loro equazione di primo grado manca però, fra le altre, una delle variabili fondamentali di cui trascurano l’esistenza: il finanziamento necessario a realizzare l’opera con il ‘metodo Proietti’, ovvero quello tradizionale e lento. Trovare i 500 milioni dichiarati dalla presidente per abbandonare il quartiere Ospedale al suo destino, comporta non solo un incremento dei costi di oltre 200 milioni, che non si troveranno mai, ma anche lo slittamento del cronoprogramma a data incerta e futura, fino a giungere ai quindici o venti anni che ho ipotizzato, cioè mai. Il calcolo è semplice: basta leggere e comprendere cosa dice la ‘Valutazione tecnica preliminare per la fattibilità delle alternative progettuali per la realizzazione del nuovo ospedale Santa Maria di Terni’ sull’ipotesi numero 4, a pagina 39. Non c’è bisogno di una laurea in Scienze matematiche”. 

“È per questo – conclude Melasecche - che sono estremamente preoccupato per il lungo discorso fatto dalla Presidente, nel quale ho riscontrato, tra le moltissime parole, punti tutt’altro che chiari e, soprattutto, una incoerenza di fondo che, ne sono certo, emergerà con ancora maggiore evidenza nelle prossime settimane, quando avremo il piacere di leggere cosa ci suggeriranno i tecnici di Reggio Emilia, diversamente da quanto hanno già scritto quelli della Regione Umbria. Basta leggere bene e trarne le conseguenze, cosa che non si è voluta fare, sprecando altri tre mesi di tempo, mentre la sanità ternana continua a perdere terreno rispetto alle province vicine del Lazio, che corrono, mentre noi galleggiamo in questa aurea mediocritas”. RED/dmb

Ultimo aggiornamento: 17/10/2025