QT 5 “Recupero delle liste di attesa nella USL Umbria 1”

Interrogazione di Letizia Michelini (Pd), la presidente della Giunta, Stefania Proietti, risponde: “Nessuna derivante dal 2024. Le prestazioni in attesa sono circa 13mila 268, nessuna delle quali urgente”

Data:

09 Ott 2025 13:52

Tempo di lettura:

5 minuti, 3 secondi

(Acs) Perugia, 9 ottobre 2025 – Nella sessione riservata alle interrogazioni a risposta immediata della seduta dell’Assemblea legislativa, la consigliera Letizia Michelini (Pd) ha presentato una sua interrogazione alla presidente della Giunta regionale, Stefania Proietti in merito al ‘Recupero delle liste di attesa nella USL Umbria 1’.

Nello specifico ha chiesto alla Presidente di sapere “se conferma, dati alla mano, quanto comunicato dalla USL Umbria 1 circa l’incremento di attività e la riduzione delle liste di attesa; quali risorse regionali sono state destinate al sostegno delle quattro azioni strategiche indicate (riorganizzazione interna, accordo Sumai, privato accreditato, collaborazione con Azienda ospedaliera); se tali azioni verranno estese anche alle altre aziende sanitarie umbre e con quali modalità; quali ulteriori interventi la Regione intenda mettere in campo per consolidare la riduzione delle liste di attesa e garantire uniformità di accesso alle prestazioni sanitarie in tutto il territorio regionale”.

Illustrando l’atto ispettivo, Michelini ha sottolineato che “nei cinque anni di governo regionale di centro destra, il sistema sanitario umbro è stato caratterizzato da significative disparità territoriali e sociali nell’erogazione dei servizi, tanto in termini di prevenzione quanto di assistenza sul territorio, legata in parte anche ad un’inadeguata integrazione tra servizi ospedalieri, servizi territoriali e servizi sanitari. Con l’insediamento della nuova amministrazione regionale, la maggioranza di governo ha preso atto della grave situazione in cui versa la sanità umbra generata nei cinque anni precedenti. Ad inizio del suo mandato la Giunta Proietti si era infatti presa l'impegno di esaminare i conti e lo stato della sanità pubblica con l'obiettivo di avere un quadro chiaro sul sistema sanitario regionale e l'indicazione delle aree di inefficienza su cui iniziare ad intervenire. La Regione Umbria ha iniziato uno straordinario lavoro di riorganizzazione del sistema sanitario lavorando ad un piano socio-sanitario, per la prima volta dal 2009, abbattendo le liste d'attesa con molte prestazioni riaperte da inizio anno, riorganizzando i percorsi e le reti delle aziende sanitarie e ospedaliere e avviando i percorsi per nuove assunzioni. La priorità è dunque quella di riparare ai danni causati dal mal governo della destra e ricostruire un sistema sanitario capace di garantire servizi efficienti e di qualità, e restituire agli umbri il diritto di curarsi nella propria regione senza essere costretti a rivolgersi altrove. A fronte di un’operazione di grande respiro per il rilancio della sanità pubblica in Umbria, è tuttavia evidente come ad oggi i tempi di attesa per le prestazioni sanitarie siano ancora molto elevati, disincentivano i cittadini ad avvalersi dei servizi pubblici e costringendoli a rivolgersi al privato o a rinunciare alle cure. In quest’ottica, è stato pensato un ‘piano operativo straordinario di recupero delle liste d’attesa’ per svolgere quelle attività che il sistema pubblico regionale, sfibrato da cinque anni di malgoverno della destra, non riesce a soddisfare nei tempi previsti. La gestione delle liste di attesa rappresenta una delle principali criticità del sistema sanitario umbro e una priorità per i cittadini. Il recupero delle liste non si esaurisce nel ricorso al privato accreditato, ma poggia su quattro pilastri: efficientamento e riorganizzazione interna delle agende; accordo con i medici specialisti ambulatoriali interni (Sumai); integrazione con il privato accreditato per alcune prestazioni specifiche; collaborazione con l’Azienda ospedaliera di Perugia.

Secondo i dati diffusi dall'USL Umbria 1 nei primi 7 mesi del 2025 vi è stato un + 7% di produzione complessiva pari a oltre 12mila prestazioni aggiuntive, tra diagnostica e visite delle prestazioni tracciate, esclusivamente frutto di azioni interne senza ricorso al privato. C'è stata inoltre una riduzione di quasi 12mila percorsi di tutela (da 45mila del 16 giugno a 33.881 del 22 settembre), il recupero delle 8mila prestazioni residue del 2024 e la riduzione delle ricette RAO scadute da 3.500 a 1.300; infine nessuna criticità per le visite urgenti; risultati questi sempre dovuti al lavoro di riorganizzazione interna. La Regione Umbria è chiamata a vigilare sull’attuazione dei piani aziendali ed a garantire la trasparenza nei confronti dei cittadini. È necessario comprendere in che misura tali risultati siano effettivamente consolidati, come verranno monitorati e quali risorse saranno rese strutturali”.

La presidente Proietti ha risposto: “Confermo i dati comunicati dalla Asl Umbria 1. Non ci sono più prestazioni derivanti dal 2024. Le prestazioni in attesa sono circa 13mila 268: nessuna di queste è urgente e sono solo le 170 prestazioni di classe B breve da erogare entro dieci giorni. La parte più consistente del lavoro per questi recuperi è stata svolta con risorse interne, in quanto il ricorso al privato, come previsto dalle norme regionali, è stato lasciato come misura aggiuntiva e sostitutiva.

Nel 2025 la USL Umbria 1 ha stanziato: 617 mila euro per l'assunzione di personale e per l'acquisto di prestazioni di specialistica ambulatoriale dall'azienda ospedaliera di Perugia (perché le aziende ormai lavorano in integrazione); 4,9 milioni per la produttività aggiuntiva riferita alla Dgr n.259/2025; 1,3 milioni per i privati accreditati nel rispetto delle indicazioni regionali della Dgr 825/2025: 55 mila euro per gli specialisti ambulatoriali. Le azioni messe in campo dalla Usl Umbria 1 sono di respiro regionale ed anche la Usl Umbria 2 e le aziende ospedaliere stanno operando con le stesse modalità e in interazione per l'efficientamento e la riorganizzazione interna. L'accordo tra le aziende sanitarie e territoriali e i medici specialisti ambulatoriali interni sottoscritto con il Sumai è pienamente operativo. Sono attivi: il coinvolgimento del privato accreditato da parte delle aziende territoriali come integrazione per alcune prestazioni particolarmente delicate, quelle dove sono più alte le liste d'attesa; l'accordo fra l'azienda sanitaria territoriale e l'azienda ospedaliera del territorio di riferimento, la cui integrazione consente di ampliare l'offerta di prestazioni di primo livello, in particolare per i cittadini del distretto di riferimento.

La Regione ovviamente sta lavorando anche per un efficientamento complessivo del governo delle liste d'attesa e allo stato attuale. Insieme alle quattro aziende sanitarie sta provvedendo a revisionare gli ambiti di garanzia, a completare le distinzioni fra prestazioni di primo livello e secondo livello, ad aggiornare tutte le procedure per le richieste di controllo, a revisionare le agende di primo e secondo livello con i professionisti, ad implementare le procedure di validazione dell'erogato e di verifica della presenza del quesito diagnostico, ad implementare le procedure operative per il funzionamento del CUP unico regionale e dei cruscotti di monitoraggio, a pianificare il programma di appropriatezza prescrittiva con strutturazione di audit fra i professionisti e a pianificare il programma formativo e comunicativo, a strutturare le reti cliniche di patologie con i relativi PDTA”.

La consigliera Michelini ha replicato: “Mi ritengo soddisfatta dalla risposta della presidente. I risultati conseguiti sono frutto di una riorganizzazione e un riefficentamento del servizio sanitario pubblico. E questo è un grande traguardo. Il ricorso al privato è utile ma residuale e complementare. I risultati raggiunti meritano un riconoscimento pubblico”. MP/

Ultimo aggiornamento: 09/10/2025