“Estendere subito la profilassi contro il virus respiratorio sinciziale a tutti i nati entro il primo anno di vita”

Interrogazione alla Giunta del consigliere regionale Andrea Romizi (FI)

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06 Ott 2025 09:20

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(Acs) Perugia, 6 ottobre 2025 - “In Umbria la campagna vaccinale contro il virus respiratorio sinciziale (VRS) è stata riattivata il primo ottobre 2025. Ma, con una decisione che ha lasciato molti genitori interdetti, la somministrazione è prevista solo per i nati dal 1° agosto 2025 in poi, al di là chiaramente dei casi fragili. Resterebbero così esclusi i bambini nati tra il 1° aprile e il 31 luglio 2025, nonostante in quasi tutte le altre regioni la profilassi venga proposta a tutti i bambini nel primo anno di vita”. Lo rileva il consigliere regionale di opposizione Andrea Romizi (FI), annunciando una interrogazione alla Giunta di Palazzo Donini in cui chiede “perché questa fascia di bambini sia stata esclusa e se non sia invece opportuno estendere subito la profilassi a tutti i nati entro il primo anno di vita”.

 

“Il virus respiratorio sinciziale (VRS) - spiega Romizi - è la principale causa di bronchiolite nei bambini entro i 2 anni di vita. Colpisce soprattutto nei primi mesi e, nei casi più gravi, può portare a lunghi ricoveri ospedalieri. In Italia provoca ogni anno oltre 25mila ricoveri. Dove la profilassi è stata organizzata correttamente, i risultati sono stati chiari: -70% di accessi al pronto soccorso e -80% di ricoveri per complicanze”.

 

“La situazione in Umbria - evidenzia il consigliere - è resa ancora più difficile da comprendere dalla vicenda segnalataci da molte famiglie: pochi giorni fa alcuni pediatri di libera scelta hanno contattato i genitori dei bambini nati in primavera-estate, informandoli della ripresa della campagna e invitandoli a prenotare la profilassi nei centri vaccinali. Tuttavia, da quanto ci è stato raccontato, diverse famiglie che avevano fissato l’appuntamento per il mese di ottobre sono state richiamate dagli stessi centri e informate che la profilassi non poteva più essere somministrata, poiché con una nota ufficiale la Regione Umbria aveva stabilito che sarebbe stata offerta solo ai nati dal 1° agosto in poi. Molti genitori hanno vissuto quanto accadutogli con comprensibile smarrimento: prima chiamati e rassicurati, poi esclusi da una protezione che altrove viene offerta in modo più uniforme. È naturale - conclude Andrea Romizi - che questo generi la percezione di un trattamento diverso rispetto ad altre famiglia e ad altre regioni. Attendiamo una risposta chiara e tempestiva, per dare le necessarie risposte a tante famiglie umbre che oggi si trovano in questa situazione di incertezza”. RED/mp

Ultimo aggiornamento: 06/10/2025