QT 1 “Gestione delle liste d’attesa e pratica dell’overbooking nel sistema sanitario”

Interrogazione di Nilo Arcudi (Tp-Uc) la presidente Stefania Proietti risponde: “Pratica adottata dalla Giunta precedente nel 2022 ed ora utilizzata solo in modo del tutto residuale. Stiamo lavoriamo per ottimizzare la domanda, agendo sulle misure di appropriatezza e per l'ampliamento dell’offerta”

Data:

25 Set 2025 12:53

Tempo di lettura:

3 minuti, 31 secondi

(Acs) Perugia, 25 settembre 2025 – Nella sessione ‘Question time’ della seduta odierna dell’Assemblea legislativa il consigliere Nilo Arcudi (Tp-Uc) ha chiesto alla presidente della Giunta regionale, Stefania Proietti aggiornamenti circa la ‘gestione delle liste d’attesa e pratica dell’overbooking nel sistema sanitario umbro’.

Nello specifico ha chiesto di sapere: “quali atti normativi o deliberazioni hanno autorizzato l’introduzione della pratica dell’overbooking nelle aziende sanitarie umbre e sulla base di quali dati è stata ritenuta efficace; quali misure urgenti verranno adottate per tutelare il personale sanitario dagli effetti negativi segnalati, tra cui sovraccarichi di lavoro e aumento delle tensioni con l’utenza; se non si ritenga opportuno interrompere o rivedere radicalmente questa pratica, puntando invece su soluzioni strutturali come il potenziamento degli organici, l’ottimizzazione del CUP e un utilizzo mirato della libera professione, come già suggerito dagli operatori del settore”.

Illustrando l’atto ispettivo, Arcudi ha ricordato che “il 23 luglio scorso il Quotidiano Sanità e Rai 3 Umbria che hanno portato all’attenzione pubblica il ricorso alla pratica dell’overbooking da parte di alcune Aziende sanitarie umbre. Tale pratica, come denunciato dalla Federazione Cimo-Fesmed Umbria, consisterebbe nella prenotazione di un numero di prestazioni superiori alla reale disponibilità, con l’obiettivo di compensare il fenomeno del ‘no show’, ovvero l’assenza dei pazienti agli appuntamenti. Secondo quanto riferito dal sindacato, questa modalità sarebbe stata introdotta senza un confronto preventivo con i medici e senza adeguata informazione alle organizzazioni sindacali, causando un aumento dei carichi di lavoro, criticità nell’erogazione delle prestazioni e un peggioramento del clima nei luoghi di cura. Il diritto alla salute è garantito dall’articolo 32 della Costituzione e il servizio sanitario Regionale ha il dovere di assicurare prestazioni efficaci e accessibili a tutti i cittadini. Il rispetto dei tempi di attesa e la qualità delle cure offerte dipendono in larga misura dall’adeguatezza degli organici e dall’organizzazione dei servizi. Soluzioni tampone come l’overbooking, se non ben gestite, rischiano di aggravare le criticità anziché risolverle, a discapito sia del personale che dei pazienti”.

La presidente Proietti ha risposto che: “La pratica dell'overbooking è stata introdotta con il piano regionale di governo delle liste d'attesa per il triennio 2022-2025 adottato dalla precedente amministrazione regionale nel maggio 2022 e confermata nei due anni successivi. Nel piano operativo del 2022 veniva specificato che tutte le strutture dovevano garantire l'overbooking e se l'offerta viene ampliata in maniera corretta essa diviene residuale e rappresenta una misura che non alimenta i percorsi diagnostico terapeutici (Pdt). E che l'attivazione dell'overbooking doveva presupporre anche la verifica, a cura delle aziende sanitarie e territoriali e ospedaliere, del debito orario dei professionisti e le conseguenti misure previste dai regolamenti. Una indicazione confermata nei successivi piani operativi straordinari adottati in attuazione del precedente Piano regionale di governo delle liste d'attesa varato dalla precedente amministrazione. L’attuale Giunta, pur confermando la pratica dell'overbooking nell'ambito delle azioni finalizzate alla gestione dei soli Pdt di nuova genesi, ha tuttavia specificato che l'obiettivo è quello di garantire di norma l'appuntamento al momento della prenotazione e rispettare i tempi di attesa nel 90% dei casi per le classi U e B almeno. La Regione, le aziende e le loro articolazioni territoriali oggi possono navigare nei cruscotti informatici messi a disposizione dalla società Punto Zero, che consentono l'estrazione di tutti i dati utili alla gestione dei percorsi di tutela. Essi consentono di monitorare i tempi di attesa e di tenere sotto controllo le scadenze nelle classi di priorità delle impegnative inserite nei percorsi diagnostico terapeutici. Stiamo lavorando per ottimizzare la domanda, agendo sulle misure di appropriatezza e sull'offerta, adeguandola alla domanda con ottimizzazione delle agende, di primo e di secondo livello. L'overbooking è una pratica assolutamente residuale alle strategie che la Regione e le aziende hanno messo in atto, come l'adeguamento delle risorse umane e tecnologiche, l'ampliamento dell'offerta congiunta, la riorganizzazione delle reti cliniche, la revisione e l'ottimizzazione delle agende di prenotazione e il costante monitoraggio e controllo. Tutto ciò in costante confronto con le organizzazioni sindacali e con gli operatori di settore”.

Il consigliere Arcudi ha replicato che: “La presidente conferma l’utilizzo dell’overbooking. Il richiamo allo storico non ci aiuta visto che dobbiamo vivere il tempo attuale e affrontare le questioni ora. Non siamo soddisfatti di come viene affrontato complessivamente il tema delle liste di attesa. A parte la propaganda, c’è incertezza sui dati, che non sono chiari e mancano di trasparenza. Per questo dovremo fare un nuovo accesso agli atti. Nella realtà non si percepisce una efficacia delle azioni per la riduzione delle liste di attesa, che la presidente si era impegnata ad azzerare in tre mesi”. MP

Ultimo aggiornamento: 25/09/2025